Il fascismo dell’ “amico” Putin

Mosca, Gay Pride impedito
con la forza: 83 arresti

Anche quest’anno il sindaco vieta il corteo dell’«orgoglio omosessuale». Scontri tra teste di cuoio e manifestanti. I radicali sfidano Berlusconi, in visita nella capitale russa, a intervenire in difesa degli omosessuali.

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b-zoccola

putin

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Tipico (purtroppo)

Alcuni anni fa, nel mio spettacolo c’era questo passaggio:

Due sardi al bar stanno parlando di un comune conoscente:
1° – E’ da molto che non si vede in giro. Partito sarà?
2° – Boh? Sarà in galera o a fare qualche danno in continente.
1° – Non mi è mai piaciuto, a me. Troppe arie si dà.
2° – Sempre con belle macchine e con donne ancora più belle… secondo me, c’è qualcosa di losco sotto.
1° – Ehia, dev’essere in qualche giro di droga. E poi qui in paese non si ferma mai molto, si vede che ha qualche cosa da nascondere.
2° – Certo che ha qualcosa da nascondere! Forse è pure omosessuale: questo fatto che si fa vedere sempre con una ragazza diversa non me la racconta giusta…
1° – E’ vero. Forse è pure checca.
…………………………………………………………….
PASSANO ALCUNI MINUTI IN SILENZIO. POI IL PRIMO DA’ DI GOMITO ALL’ALTRO E LO FISSA NEGLI OCCHI:
1° – Dimmi una cosa… Ma tu, quanto gli devi?

L’INVIDIA DEI SARDI DOVREBBERO METTERLA NELLA BANDIERA, ALTRO CHE 4 MORI…

dito

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Sono mille anni avanti a noi

Islanda, storica vittoria della sinistra

La coalizione di sinistra in Islanda ha ottenuto una vittoria storica nelle elezioni legislative anticipate: i socialdemocratici ed i verdi di sinistra hanno ottenuto per la prima volta la maggioranza assoluta con 34 seggi sui 63 del Parlamento. Il partito socialdemocratico ha conquistato il 29,8% dei consensi (20 seggi) mentre gli alleati il 21,7% (14 seggi). Il partito dell’Indipendenza, all’opposizione dopo 18 anni di governo, ha invece incassato il peggior risultato dal 1944: sulla scia della crisi economica che ha fatto cadere l’esecutivo sull’onda delle proteste di piazza, il partito ha ottenuto il 23,7% (16 seggi). Nel maggio 2007, aveva ottenuto il 36,6% dei voti, contro il 26,8% dei socialdemocratici ed il 14,3% dei verdi di sinistra.

E così sarà Johanna Sigurdardottir, diventata il 1° febbraio scorso la prima donna a guidare il governo del Paese nordico e considerata la personalità politica più amata d’Islanda, ad essere riconfermata capo di governo. Socialdemocratica, nata a Rejkyavik il 4 ottobre del 1942, Johanna è stata chiamata nel governo del premier conservatore Geir Haarde nel 2007 dove ha svolto l’incarico di ministro degli Affari sociali, ruolo già ricoperto dal 1987 al 1994. Veterana della politica, Johanna è stata per tre volte presidente del Parlamento, l’ultima dal 2003 al 2007. È stata vice presidente del Partito socialdemocratico dal 1984 al 1993. Prima di entrare in politica nel 1978, la premier islandese ha lavorato dal 1962 al 1971 come hostess per la Icelandair, la compagnia di bandiera islandese. E per sette anni ha fatto parte del comitato direttivo del sindacato degli assistenti di volo. Dichiaratamente omosessuale, madre di due figli nati in un precedente matrimonio, Johanna si è legata con una unione civile nel 2002 alla giornalista e scrittrice Jonina Leosdottir, 54 anni. Della loro unione si parla anche sul sito ufficiale del governo islandese. Conosciuta per il suo impegno a favore degli anziani, dei disabili e, più in generale, dei bisognosi è stata soprannominata dalla stampa islandese ‘Santa Johanna’. Nella campagna elettorale appena conclusasi, Johanna non ha fatto mistero delle sue intenzioni: portare l’Islanda nell’Unione europea e adottare l’euro nei quattro anni del suo mandato.


°°° Amici, e noi abbiamo un vecchio mafioso maschilista, ignorante, e volgare… E una cosca ladra, fascista, e xenofoba. Poveri noi!

johanna-sigurdardottir

demolitori
26 aprile 2009

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dirigenti un po’ così

la sentenza del tribunale di milano
Scopre che la moglie è lesbica da una email Il giudice: non c’è violazione della privacy
La donna aveva denunciato il marito che aveva chiesto l’annullamento del matrimonio alla Sacra Rota

MILANO – Il diritto alla verità prevale sul diritto alla privacy? Sta forse nella risposta a questo interrogativo il motivo che ha spinto ieri il giudice monocratico del Tribunale di Milano, Giuseppe Cernuto, ad assolvere dal reato di violazione della privacy un marito che aveva scoperto da una mail nel computer di casa la relazione della propria moglie con una donna, avviando di conseguenza le pratiche di separazione. Per l’uomo, difeso dall’avvocato Enzo Pacia, il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a tre mesi.

I protagonisti di questa storia, che risiedono nella provincia di Como, sono un dirigente d’azienda oggi quarantunenne e la moglie, 36 anni, addetta al marketing. Si conoscono in ufficio all’inizio del 2000 e si sposano con rito religioso nel 2001. Due anni dopo nasce una bimba e, quasi contemporaneamente, lui scopre per caso sul comune indirizzo di posta elettronica, inequivocabili messaggi che la moglie inviava a una donna con la quale, da quanto si capisce, intrattiene una relazione. Chiede spiegazioni, lei ammette la cosa, poi decidono di comune accordo di rivolgersi a uno psichiatra per cercare di risolvere i loro problemi. Ma dopo numerose sedute, singole e in coppia, la situazione invece di migliorare diventa critica e così i due scelgono la separazione. Per sistemare subito le questioni pratiche (alimenti, casa e affidamento della bambina) decidono di procedere con la separazione civile ma si rivolgono contemporaneamente a un noto avvocato comasco che si occupa di annullamento dei matrimoni alla Sacra Rota, esistendo i presupposti della nullità in quanto la donna al momento delle nozze aveva nascosto la propria omosessualità al fututo marito. L’avvocato, per procedere nella pratica, chiede alla coppia di farsi dare una relazione dallo psichiatra che li ha assistiti, un noto professionista milanese, che è anche docente alla Statale.

Quando la donna legge quel documento scoppia però il putiferio. Perchè vengono citate le mail che aveva scoperto il marito e che servono a descriverla come lesbica affetta da disturbi della personalità. Scatta una denuncia contro il marito e anche contro lo psichiatra, accusato di violazione della privacy, sottrazione di corrispondenza e ricettazione della mail (quest’ultima ipotesi di reato, commessa a Milano, toglie la competenza al giudice di Como). Il processo va avanti quattro anni. Nel frattempo la donna ritira la querela per diffamazione e ricettazione. Il pm nei giorni scorsi chiede la condanna a tre mesi del marito e dello psichiatra. Ieri però arriva l’assoluzione per entrambi. Esclusa la violazione della privacy per la lettura della mail da parte del marito in quanto l’indirizzo di posta era comune e l’accesso libero a tutti e due, la violazione sarebbe consistita quindi solo nella diffusione attraverso il documento redatto dallo psichiatra. Ma, sostengono i difensori, la giurisprudenza riconosce il principio secondo il quale quando c’è un conflitto tra due diritti notevoli, in questo caso il diritto alla verità e quello alla privacy, il primo risulta sempre prevalente.

Luigi Corvi

°°° Il giudice si chiama Cernuto… con la E. Il marito è un povero pistola che ha scatenato un casino e messo nella merda almeno tre persone: la moglie, la bambina e se medesimo. Ma, dico io, invece di essere contento che tua moglie si diverte! Ma proponiti come terzo nei giochi saffici e non rompere i coglioni! Ah, già… se la moglie gli ha preferito una donna, lui non dev’essere tutto questo granché.

buonanottina1

corna1

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