Spot per Scuola Pubblica «E’ girato in una privata». Ma non bastava B. a truffare il paese?

Pure Montusconi non smentisce mai di essere perfettamente in linea col disastro e la beffa del passato regime. Burlesquoni: l’omuncolo che sussurrava agli asini.

Fare uno spot per la scuola pubblica, e girarlo in una privata. Il cortocircuito va in scena alla Deutsche Schule Mailand, l’istituto tedesco (e privato, appunto) di Milano, scelto dal ministero per girare un video che raccontasse i cambiamenti nella scuola pubblica.

Immagini patinate, classi piene di computer, ragazzi con l’Ipad, lavagne elettroniche. E la voce narrante di Roberto Vecchioni a condire il tutto. «Chiunque ha realizzato a questo video non è evidentemente mai stato davvero dentro una scuola italiana», scrive 0Myszka sulla pagina Youtube del Cantautore. «Infatti l’hanno girato nella scuola tedesca di milano (parzialmente…) ahahahha!», risponde 1thepianist1.

http://www.unita.it/scuola/bufera-spot-per-scuola-pubblica-br-e-girato-in-una-privata-1.458128

 

 

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I dati falsi di Burlesquoni e Gelmini sulla scuola pubblica allo sfascio totale.

 Il giudizio sulla scuola italiana? Una somma di luoghi comuni. Non provati e – soprattutto – falsi.

Scuola? Somma di luoghi comuni
Un dossier li sfata punto per punto

La spesa. Le ore di lezioni. Classi affollate. Età degli studenti. Burocrazia. Punti deboli: la Uil ha pubblicato un’istantanea sulle questioni scolastiche più controverse, in cui racchiude quella che definisce una “operazione verità” contro i “mantra sui quali si è basato soprattutto lo scorso governo”

http://www.repubblica.it/scuola/2012/09/19/news/luighi_comuni_scuola-42780649/?ref=HREC1-4

Scuola? Somma di luoghi comuni Un dossier li sfata punto per punto

°°°Come ripeto da quasi 20 anni, non c’è mai nulla di vero in quello che dice berlusconi e non immaginate nemmeno lontanamente che i dati e i numeri che sbandiera si avvicinino alla verità.

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Berlusconi ha portato il casino di casa sua all’Italia intera e perfino alla scuola pubblica!

Dal Nord al Sud è emergenza
sovraffollamento classi

Le aule delle scuola italiane scoppiano: record a Milano con una classe con 56 iscritti. Nonostante il ministro Gelmini dica che il fenomeno riguardi solo lo 0,6 per cento del totale, il Condacons ha promosso una class action al Tar del Lazio contro il ministero dell’Istruzione

Le classi pollaio, una triste innovazione della scuola targata Maria Stella Gelmini. Aule affollate oltre limite di legge, con oltre 30 allievi. Un po’ in tutta Italia. Il record a Milano, all’Istituto professionale Bertarelli, con una quinta da 56 iscritti e una seconda da 44. Ma anche senza raggiungere questi eccessi, la casistica va oltre. A Roma al liceo scientifico San Francesco d’Assisi una terza conta 42 allievi. All’Istituto tecnico di Fontecchio, in provincia di Empoli, c’è una classe con 41 alunni. In questi giorni il quartiere di San Sisto, a Perugia, si protesta contro il preside della scuola “Grecchi”: sarebbe colpevole di aver formato tre classi composte da ben 37 scolari, “quando la normativa antincendio – fa notare uno studente – prevede che all’interno delle aule non ci dovrebbero essere più di 26 persone (insegnante compreso)”. Una situazione che ha indotto il Codacons a promuovere una class action davanti al Tar del Lazio. E nonostante il ministero dell’Istruzione abbia cercato di opporsi ricorrendo al Consiglio di Stato, il ricorso è stato ammesso e accettato.

Nei giorni scorsi il ministro Gelmini ha cercato di gettare acqua sul fuoco affermando le cosiddette classi pollaio rappresentano in Italia solo lo 0,6 per cento del totale. “In base alle legge – ricorda il Codacons – ogni alunno deve godere di uno spazio minimo di 1,80 metri quadri nella scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado, di 1,96 metri quadri nella scuola secondaria di secondo grado. L’altezza minima delle aule deve essere di 3 metri”. Ma chi rispetta questi criteri? Dovrebbero essere i dirigenti scolastici i primi a tenerne conto. Ma la loro responsabilità spesso si scontra con gli uffici scolastici provinciali che, messi al corrente delle varie situazioni, intervengono d’autorità smembrando le classi che non raggiungono il minimo degli alunni richiesti e di conseguenza spostando questi alunni in altri corsi. Un’operazione micidiale perché ciò comporta non solo l’automatica creazione di classi pollaio, ma allo stesso tempo la rottura di tutti i rapporti tra compagni e con i docenti. Cambiano dunque gli insegnanti, cambiano i compagni, cambiano i metodi di apprendimento. E per di più quanto più le classi sono numerose, tanto più fatica l’insegnante e diminuisce la sua possibilità di seguire individualmente i suoi allievi. Una scuola in cui la didattica peggiora e il successo scolastico è più a rischio. Questa la qualità della scuola nelle classi pollaio della Gelmini.

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Scuola pubblica: lo sfascio del regime ignorante e malavitoso è totale.

La scuola siamo noi

Un futuro di tagli, ecco le cifre

Giovedì si inizia a votare il documento di Economia e Finanza 2011: lì dentro c’è lo “spianamento” della scuola italiana. Si arriva a 22 miliardi di “risparmi” nei 5 anni di questo governo. Mentre l’Occidente ha affrontato la crisi senza toccare tre voci: scuola, università, ricerca

Un futuro di tagli, ecco le cifre

Nel mezzo delle feste di primavera, giovedì alla Camera, si inizia a votare il Documento di economia e Finanza del 2011. Lì dentro c’è lo spianamento della scuola pubblica italiana. Quattro miliardi e 561 milioni di tagli previsti ogni anno dal 2012 al 2014 (tabellone a pagina 37 del documento del Programma nazionale di riforme già approvato in Consiglio dei ministri). Tredici miliardi e 683 milioni succhiati via a un organismo in grave crisi di

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Scuola pubblica devastata. Ma Fini vota l’ennesimo scempio. La destra ODIA la cultura.

Fini: «La riforma dell’università?Tra le migliori cose della legislatura»

°°° Detto da uno scianziato come lui… bisogna crederci. Quindi i milioni di ragazzi, docenti, insegnanti e precari sui monumenti e nelle piazze, sono una manica di teste di cazzo? LA DESTRA PARLA DI CULTURA MA NON HA LA PIU’ PALLIDA IDEA DI COSA SIA. Altrimenti non potrebbero mai essere di destra!

Fini.Gianfry Jones

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Berlusconi-Gelmini: assassini della scuola pubblica. Tra le migliori 200 università nemmeno una è italiana

Tra le migliori 200 università
nemmeno una è italiana

La allarmante classifica di “The”. Ottantanove sono gli atenei europei presenti. Ai primi 5 posti gli Usa. Moltissime nuove entrate da Oriente. Tra i parametri la ricerca, la qualità della didattica, gli stimoli creati dall’ambiente accademico, il livello di retribuzione di docenti e ricercatori.

GELMINI ACCAREZZA BERLUSCONI E TVEMONTI

gelmini palle

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La devastazione della scuola pubblica operata da Berlusconi

L’amianto nelle scuole
ha fatto 33 morti

Il pm Raffaele Guariniello: «A Torino, l’eliminazione di pannelli, coperture e rivestimenti fatti d’amianto è partita prima che altrove»
La tragica eredità della mancata prevenzione del passato
alberto gaino (la Stampa)

torino
Amianto nelle scuole torinesi: sono saliti a 33 – con gli ultimi cinque verificatisi nel corso del 2010 – i casi di morte di insegnanti o personale amministrativo o di sorveglianza segnalati all’ufficio di Guariniello dall’Osservatorio sui tumori di origine professionale. Il magistrato: «L’attività di bonifica di pannelli, coperture e rivestimenti di amianto negli edifici scolastici a Torino è stata avviata molto prima che altrove. E quasi completata. Queste morti rappresentano l’onda lunga della mancata prevenzione dei decenni scorsi».

I mesoteliomi, pleurici (soprattutto) e peritoneali che hanno preso la vita di tutte queste persone non lasciano dubbi sull’origine della malattia: l’«esposizione» alle fibre di amianto che si staccano, vengono respirate, penetrano nei polmoni, minano lentissimamente il fisico in questo caso di maestri, professori, due custodi, un’impiegata amministrativa e un’operatrice scolastica. Ad un certo punto della loro vita si sono improvvisamente ammalati. Il tipo di lavoro svolto ha portato gli investigatori di Guariniello alle scuole.

Colpisce che alcune scuole abbiano avuto 2, in un caso 3 decessi. Poi è vero anche che

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Lo sfascio della scuola pubblica

Ma lo sapete  che quel farabutto  di berlusconi in poco meno di tre anni  ha dato quasi 400 milioni alle scuole private dei preti, mentre ha  tolto oltre un miliardo alla scuola pubblica? Eppure… eppure  la Costituzione – sulla quale hanno  giurato lui e la sua cosca – all’articolo 33 recita che “Enti e privati  hanno diritto di istituire scuole e istituti di educazione, SENZA  ONERI PER LO STATO”.

Quindi, per l’ennesima volta, il mafioso silvio berlusconi piscia sopra la madre di tutte le leggi!

costituzione

 

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Gelmini, Beata Ignoranza, la killer della scuola pubblica italiana

°°° Certo che a sentire gli sproloqui di una mentecatta che è dovuta andare dal garda a Catanzaro per comprarsi un dottorato ridicolo, c’è da aspettarla sotto casa e farle fare il giro di Roma a calci nel culo non più intonso… Leggete:

L’inglese della Gelmini

di Silvia Ballestra (Unità)

 Sostiene la ministra Gelmini che la legge già lo prevede e dunque da settembre nelle scuole superiori italiane alcune materie saranno insegnate direttamente in inglese. Sarebbe bello fosse l”inglese, mi dico, ma leggo che lei intende altro. Fisica? Matematica? Ciò avverrà nel corso dell’ultimo anno e non sarà obbligatorio ma scelto dai singoli istituti in base all’autonomia scolastica. Bene. Nelle intenzioni della ministra, tutta intenta a creare correnti politiche a maggior gloria di Silvio, ciò dovrebbe contribuire a risollevarci nella classifica Ocse dove siamo messi maluccio e ad aprire, parole sue, “ancora di più il nostro sistema scolastico allo scenario internazionale”.

Peccato che questa trovata arrivi subito dopo la soppressione di quattromila insegnanti di inglese alle elementari, insegnanti sostituiti da maestre che hanno solo frequentato un corso d’inglese di centocinquanta ore. Mentre si toglie a tutti la possibilità di accedere a un buon insegnamento dell’inglese nella scuola dell’obbligo, ci si fa belli con questa supposta “internazionalizzazione” da conseguire all’ultimo anno di superiori (per chi ci arriva). In pratica tra qualche anno avremo corsi che prevedono ottima conoscenza dell’inglese per studenti a cui l’inglese è stato tolto da piccoli, con buona pace dei linguisti che caldeggiano un apprendimento delle lingue in tenera età. Ma non pretendiamo tanto dalla signora Gelmini. Il suo roboante annuncio va letto forse come un episodio di “brunettismo”, cioè un proclama programmatico a cui tutti sanno non seguirà nulla. Del resto, lo dice anche lei: “Bisogna intraprendere strade nuove anche se si dovessero rivelare sbagliate”. Insomma, l’importante è dire qualcosa, e il fare è un dettaglio che si vedrà, forse, un giorno, chissà, può darsi.

Maestro-unico

 

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