Le minchiate di Bossi

E Bossi va “in soccorso” Silvio: «Se lo vuole duro, venga con noi»

«A Berlusconi gliene dicono di tutti i colori ma sono balle della sinistra». Parola di Umberto Bossi. A Schio nel corso di un comizio, il leader della Lega, a modo suo, prende le difese del presidente del consiglio: «Non credo riesca ad andare con tutte le donne che gli attribuiscono», osserva. Pausa. «Forse se fosse iscritto alla Lega… ce l’avrebbe duro», prosegue già abbondantemente oltre il confine del grottesco: «Non diciamoglielo altrimenti ci chiede la tessera», prosegue la sua presa in giro.

«Scherzi a parte – assicura Bossi – Berlusconi è un grande lavoratore e visto che la sinistra non ha strumenti in mano contro di lui costruisce delle frottole».

°°° Chissà se le “frottole” della sinistra sono le stesse che faceva scrivere lui su La Padania, prima di accettare i 70 miliardi di lire in regalo da Silvio. Vi ricordate? Si dimostrava la mafiosità del soggetto di Arcore, il furto delle ville ai danni di orfanelle minorenni, il riciclaggio dei vagoni di miliardi di lire della mafia, le società off shore come All Iberian (rimbalzate dalla condanna a David Mills), le corruzioni giudiziarie per fottersi Sme e Mondadori, i 98 miliardi regalati a Craxi per fottersi le frequenze e le concessioni statali per le “sue” televisioni… Ma poi, Bossi ce l’ha duro? Bossi? Quello che per un mezzo pompino di una subrettina senza pregio, ma dalle belle tette, si è beccato un ictus e per poco non ci rimaneva secco? Ma per piacere! O come direbbe Ghedini: “MAVALA’!”

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Come ci deride e ci compiange il mondo

Il Cavaliere Benzino Napoloni
Articolo di Personaggi d’Italia, pubblicato venerdì 8 maggio 2009 in Spagna.

[La Voz de Galicia]

Mai, come nell’attuale Repubblica Italiana, è stato tanto falso il detto secondo cui ogni paese ha i governanti che si merita. Bene, questo grande paese, che tanto amiamo ed ammiriamo e senza il cui nervo senza la cui forza industriale, commerciale, culturale e senza il cui spirito d”avventura sarebbe impossibile capire la storia del mondo almeno degli ultimi cinque secoli, non si merita certo un primo ministro come Silvio Berlusconi.

Si, già so che “il Cavaliere” – che è come si sa in Italia, quello che è risultato essere un vero principe dei cafoni – è il presidente del Consiglio perché così ha deciso il corpo elettorale, però questa ovvietà non dovrebbe nemmeno trarci in inganno: Berlusconi vince le elezioni perchè non ha niente ad ostacolarlo, dopo il processo di cannibalismo e di continui tradimenti che si trova a soffrire la sinistra italiana da quando è entrato in crisi il sistema dei partiti del dopoguerra.

È stato così che un soggetto corrotto, autoritario e maleducato fino all’estremo imbarazzo ha potuto trasformarsi in un personaggio della politica europea e, grazie all’importanza dell’Italia nel Mondo, della politica mondiale. Grazie alla sua immensa fortuna personale, accumulata con mezzi che danno adito a sospetti di ogni genere, e al dominio di un immenso gruppo mediatico, Berlusconi ha ottenuto con il voto il posto che il suo vero predecessore ha conquistato con la forza.

Perché il vero predecessore culturale di Berlusconi non è né il corrotto democristiano Andreotti, né il Craxi socialista che sfuggí alla giustizia, né i tanti e tanti dirigenti emersi da quella democrazia consociativa italiana degradata per la mancanza di alternanza.

No. Il suo vero predecessore – quello che ricorda Berlusconi per i gesti, per la sua concezione della politica e per il suo disprezzo per le regole di una vera democrazia -, è un misto del vero Benito Mussolini e delle due sue più celebri parodie: quella che nel Grande Dittatore sarà impersonata da Charles Chaplin (l’ineffabile Benzino Napoloni, alleato del non meno delirante Astolfo Hinkel) e quella comica che realizzata da Fellini in Amarcord.

È questa combinazione patetica, anche se odiosa, che permette di capire il Silvio Berlusconi che accusa alcuni deputati dell’opposizione di essere maleodoranti, quello che pretende di riempire di signorine le sue liste europee, quello rappresentato nudo e alato accanto al ministro Mara Carfagna in un quadro degno del più scadente “tutto a un euro”, quello che dopo il terremoto consiglia agli sfollati dell’Aquila di vivere la loro sistemazione come se stessero in un campeggio! E infine quello a cui piace toccare le donne anche senza il loro permesso. Un Berlusconi irresponsabile, frivolo, maschilista, omofobo e libertino che costa fatica accettare nell’Europa moderna di inizio XXI secolo.

[Articolo originale “Il Cavaliere Benzino Napoloni” di Roberto Blanco Valdésé]

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