Archivi tag: Torino
Come il beota Alemagno ha affossato Roma, l’arrogante incapace Fassino sta devastando Torino.
Ma quando li mandiamo a cagare questi rubastipendi?
Operato al cervello senza anestesia: la nuova chirurgia.°°°Non è B. e nemmeno Fede…
…per i quali non esiste una chirurgia per i senza cervello.
Sei ore di intervento “da sveglio” per rimuovere un tumore alla testa. Tecnica rivoluzionaria all’ospedale Molinette di Torino
Sei miliardi di euro sottratti all’Erario, soprattutto dai ladroni di destra nella sanità pubblica.
Sei miliardi di euro sottratti all’Erario
La Finanza e gli accertamenti sugli statali. Il settore della sanità rimane in cima alla lista degli sprechi e delle ruberie
ROMA – In tre anni hanno provocato un «buco» nel bilancio dello Stato pari a 6 miliardi e 250 milioni di euro, quasi un terzo della manovra da 20 miliardi già varata dal governo di Mario Monti per il 2012. Sono i dipendenti pubblici accusati di danno erariale, dopo essere finiti sotto inchiesta per reati che vanno dalla corruzione alla truffa, dall’omissione in atti d’ufficio all’abuso. Ma anche per semplici «negligenze» nello svolgimento delle proprie mansioni. Funzionari e impiegati che sfruttano il lavoro dei propri colleghi e nella maggior parte dei casi riescono ad arricchirsi. Complessivamente, 14.327 persone che tra il 2009 e il 2011 sono state «segnalate» dalla Guardia di Finanza alla Corte dei Conti e per molte di loro è scattata anche la denuncia penale.
Si tratta di una minoranza, ma capace di mandare in
Ma chi è il pazzo che ha dato il posto da insegnante a questo malato di mente nazista?
Torino, prof neo-nazista su Facebook
“Potrei fare una strage in sinagoga”
Renato Pallavidini, già nel 2007 accusato di essere negazionista, lancia dalle pagine del social network le sue minacce contro gli ebrei. Ma non solo: vuole sparare ai “negroni che spacciano” e auspica i metodi del dottor Mengele contro le donne di Se non ora quando. Attualmente in malattia, ancora è titolare di una cattedra in storia e filosofia in un liceo torinesedi MARCO PASQUA
Renato Pallavidini
TORINO – Minaccia di fare una strage, pistola alla mano, nella sinagoga di Torino. Vorrebbe anche giocare “al tiro a segno” con gli stranieri che spacciano sotto la sua abitazione. Frasi choc, firmate da un docente torinese, già finito al centro di uno scandalo, nel 2007: Renato Pallavidini, ai tempi insegnante nel liceo Cavour, venne accusato di essere negazionista 1 e di aver offeso la memoria delle milioni di vittime dell’Olocausto.
Ora torna a colpire, con una serie impressionante di deliri antisemiti e xenofobi, usando la platea virtuale che gli è offerta da Facebook e da un profilo nel quale campeggiano numerose foto del Duce e di Hitler. A quest’ultimo attribuisce il merito di aver “sconfitto gli ebrei”.
http://www.repubblica.it/cronaca/2012/01/05/news/pallavidini_prof_neonazista-27613974/?ref=HREC1-6
Cremato a Torino Mike Bongiorno. Il Cervino aspetta le sue ceneri
Ma anche no. Perché inquinare anche il Cervino? Non potevano spargerle sui ninnoli che tiene la moglie in salone?
LASCIATELO COSI’ IL CERVINO!
BURLESQUONI E BOSSI, IMPARATE! Tutti vi danno lezioni.
L’operaio Alì, eroe per caso
“Non potevo lasciarlo morire”
Alì Cherroq, ha 42 anni, è nato a Casablanca
Parla l’uomo che ha salvato
il vicino di casa dal rogo
del condominio
«L’ho fatto perché non volevo vederlo morire davanti ai miei occhi». Ci sono circostanze in cui si abusa della parola «eroe». Questa volta no. Questa volta ci troviamo di fronte a un eroe vero. Un uomo comune che non ha esitato a mettere a repentaglio la propria vita per salvare quella di un vicino di casa, volato dal quarto piano nel tentativo di sfuggire alle fiamme. Con il suo corpo ha attutito la caduta dell’altro, Norberto Minaya, che ha rimediato solo una frattura di un braccio. Mentre lui, l’eroe, ha la gamba destra e la caviglia sinistra fratturata e una lussazione alla spalla destra.
Alì Cherroq, ha 42 anni, è nato a Casablanca ma da tredici anni vive a Torino, in corso Duca degli Abruzzi 64, con una moglie peruviana dalla quale ha avuto due figlie di 3 e 12 anni. Dopo un primo periodo in cui lavorava come muratore, oggi è operaio in una ditta di pennarelli a Settimo. Da sabato notte, dopo il rogo, è ricoverato all’ospedale Mauriziano. È una persona gentile, buona, semplice. Chiede se possiamo darci del tu.
Non so se altri avrebbero agito come te. Perché l’hai fatto?
«È stato l’istinto, ho capito che se nessuno l’aiutava, quello cadeva giù nel cortile. Un volo di 10 metri».
Hai temuto che sarebbe morto?
«Sì, perché ho pensato che sicuramente poteva battere la testa sull’asfalto. E quindi mi sono detto “Se non mi muovo subito, muore”».
Ma non hai avuto paura di morire anche tu?
«No, no. Non ci ho pensato su» (mentre racconta si mette a piangere) .
Dai non piangere, è andato tutto bene. Se preferisci, finiamo di parlare.
«No, non è per questo. Piango perché solo adesso capisco che potevo morire. Mia moglie mi ha detto “Ma non hai pensato alle nostre figlie? Rischiavano di rimanere senza papà”. Sinceramente in quel momento non ci ho pensato. Ma adesso che sono qui, salvo anche se ingessato, adesso sì che mi sale paura».
Com’è successo?
«Io e la mia figlia eravamo in casa, abbiamo incominciato a sentire puzza di fumo, poi l’abbiamo visto salire su insieme alle fiamme. Ci siamo affacciati e abbiamo capito che c’era un incendio al piano di sotto. A casa di Minaya, che è spesso ubriaco. Allora abbiamo iniziato a scendere le scale di corsa, urlando a tutti “al fuoco, al fuoco”».
Minaya, invece, non era in grado di uscire?
«No, perché il rogo lo bloccava in casa. Stava in balcone per buttarsi di sotto».
E tu?
«Io intanto ero arrivato in cortile, ho provato a dirgli di non buttarsi, ma lui aveva paura del fuoco e si è lanciato. Lo vedevo mentre rotolava giù e ho pensato che se non lo prendevo io, moriva di sicuro».
E allora?
«Ho piegato le braccia a cucchiaio. Ho pensato che se allargavo troppo me le potevo rompere. Mi sono un po’ piegato per reggermi in piedi e infatti lui è rimbalzato dalla mia spalla alle mie gambe: per questo ho la gamba destra rotta e pure la caviglia sinistra. Mia moglie Cecilia, intanto, aveva chiamato pompieri e 118. L’ambulanza mi ha portato al Mauriziano e spero di guarire in fretta e tornare a lavorare. Ho un pensiero però».
Quale?
«Il mio appartamento è tutto bruciato. I pompieri hanno sistemato la mia famiglia in albergo, in attesa che venga ristrutturata la casa. Ma è una sistemazione provvisoria, chissà che fine faremo».
B.:”Abbiamo pagato perché siamo al governo”°°° No, avete pagato perché siete delinquenti incapaci!
Com’è che Chiamparino era al governo da 10 anni e la gente ha rivotato a sinistra? Perché il sindaco ha fatto diventare Torino la vera capitale d’Italia: molta cultura, molti servizi, molta pulizia e molto ordine dentro e fuori i palazzi. Voi avete solo rubato e devastato il Paese e i vostri sindaci marci hanno devastato le città, da Milano a Roma, da Olbia a Cagliari. ANDATE A CAGARE E CHIEDETECI SCUSA!
La Russa fischiato anche a Torino. Lo sventurato rispose: «Poveretti»
°°° ma poveretti chi?! MA TI SEI VISTO?
Fischi per il ministro della Difesa Ignazio La Russa, a Torino durante la cerimonia per i 150 anni dalla fondazione dell’esercito italiano. I fischi sono partiti non appena il responsabile della Difesa ha preso la parola dal palco di piazza Castello. La Russa ha immediatamente replicato ai contestatori: «Sono poveri, piccoli fischiatori di professione – ha detto – che non hanno nulla a che vedere con le divisioni partitiche».
Il ministro della Difesa ha continuato il suo discorso nel quale ha ricordato l’impegno dei militari italiani e ha rivolto un pensiero ai familiari dei soldati italiani caduti in servizio. La contestazione era nata da un piccolo gruppo all’interno della folla che partecipa alla cerimonia in piazza Castello. A sostegno del ministro è immediatamente intervenuto un gruppo che ha applaudito il suo intervento.
Berlusconi contestato a Torino “Vergogna”. La polizia carica.°°° Invece di arrestarlo. Tutto alla rovescia.
Siamo sempre più un regimetto di polizia… RIDICOLO!
IL MONDO ALLA ROVESCIA