Pagliacci al palaghiaccio

bossi: al nord la lega farà il pieno di voti
Il gran finale della campagna del Pdl
Berlusconi: «Milano sembra africana»
Polemica indiretta con Fini: «C’è chi vuole una società multietnica, noi non siamo di questa opinione»

MILANO – Alle 19.10 il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi fa il suo ingresso al Palaghiaccio di Milano, dove è atteso per la chiusura della campagna elettorale a favore del candidato alla presidenza della Provincia Guido Podestà. Una volta strette le mani ai sostenitori nelle prime file, sale sul palco insieme a Umberto Bossi. La sala, che può contenere 2mila persone, non sembrava stracolma, anche se secondo gli organizzatori i presenti erano proprio 2mila. Ci sono il ministro La Russa e il governatore Formigoni. Dal palco Berlusconi parla dell’alleanza con la Lega («di ferro»), della giustizia («ripresenteremo la legge che impedisce ai pm di ricorrere in appello in caso di assoluzione»).

NO A SOCIETÀ MULTIETNICA – E non rinuncia a uno strale (indiretto) contro Fini: «C’è chi vuole una società multicolore e multietnica, noi non siamo di questa opinione». Il riferimento è al capoluogo lombardo: «Non è accettabile che talvolta in alcune parti di Milano ci sia un numero di presenze non italiane per cui non sembra di essere in una città italiana o europea, ma in una città africana. Questo non lo accettiamo» scandisce il premier. Pochi giorni fa Fini la risposta di Fini al Cavaliere: «Non credo abbia molto senso dire che si voglia o meno una società multietnica. In Italia e nel resto dell’Ue il numero degli stranieri è aumentato ed è destinato a salire ancora per ragioni demografiche».

CAMBIA GEOGRAFIA POLITICA – Berlusconi inizia l’intervento: «Ci saranno risultati strabilianti, cambierà la geografia della politica italiana». Poi espone gli «ultimi sondaggi», secondo i quali il Pdl è tra il 40 e il 45%. «Il governo è al 56% nell’apprezzamento degli italiani e il presidente del Consiglio al 74% – scandisce -. La Lega è oltre il 10%, ovviamente con delle punte elevate al nord». «Credo che questo sia il miglior governo della Repubblica, non per il suo presidente del Consiglio, ma per la qualità, la passione e la competenza dei suoi ministri».

RICORSO IN APPELLO – Berlusconi parla della giustizia, dicendo che è sua intenzione ripresentare la proposta di legge che impedirebbe ai pubblici ministeri di ricorrere in appello in caso di sentenza di assoluzione, «Per loro è un mestiere retribuito, per i cittadini è un disastro, per loro e la loro famiglia» dice. Quindi ribadisce che sarà portata avanti la divisione delle carriere tra giudici e pm.

ALLEANZA DI FERRO – Berlusconi parla dell’alleanza con la Lega: «è di ferro e di acciaio. Umberto è un compagno strepitoso, ci siamo telefonati tutti i giorni in questa campagna elettorale e ai nostri avversari non va giù questa alleanza di ferro. La promessa è che se si ritira uno si ritira l’altro. Ma Umberto mi ha detto “Col cavolo”! Siamo qui tanti anni ancora e fin quando Pdl e Lega saranno insieme per la sinistra non c’è nulla da fare». Ma davanti a Bossi il premier ribadisce quello che a Porta a Porta ha definito «un principio di democrazia» in merito alla decisione su chi, fra Lega e Pdl, si dovrà candidare per la presidenza di Lombardia e Veneto: «Il partito che ottiene più voti designa i candidati alla guida delle regioni». Infine l’attacco al Pd: «È ancora prigioniero della prassi immorale della prima Repubblica», quando i partiti chiedevano i voti e poi dicevano con chi si sarebbero alleati e cosa avrebbero fatto. «In Europa saranno come un pesce fuor d’acqua – aggiunge – e formeranno un gruppo isolato che nel Parlamento non conterà assolutamente nulla».

«L’ACCORDO LO TROVEREMO SEMPRE» – Poco prima, terminato un comizio in largo Cairoli, Bossi ha tenuto a sottolineare che il Pdl non supererà la Lega al Nord. Bizze tra «alleati di ferro». A una domanda sulla previsione fatta dal premier, replica: «Posso dirlo? Col c…». Al Palaghiaccio il leader del Carroccio, che ha preso la parola prima di Berlusconi, sceglie altri toni: «La Lega e il Pdl, Umberto Bossi e Silvio Berlusconi, l’accordo lo troveranno sempre su tutto». Bossi annuncia una nuova iniziativa della Lega, dopo il federalismo: «Stiamo preparando le gabbie salariali e cioè dei salari che tengano conto del costo della vita. Garantiscono salari migliori per chi abita in zone come, per esempio, Milano dove il costo della vita è altissimo».

GOSSIP NON SPOSTA VOTI – In largo Cairoli Bossi aveva anche parlato delle «beghe di Berlusconi», dicendo che non sarà il gossip a spostare i voti alle elezioni e che comunque si tratta di «una pompatura della sinistra che ha smesso di avere idee buone e spara a zero». Il senatùr non ha però rinunciato a una battuta su Noemi Letizia. Commentando il tagliente giudizio di Calderoli («L’è gnanca tant bela ed è napoletana»), ha detto: «Sì, in effetti ci sono donne molto migliori». E alla domanda su che cosa chiederà a Berlusconi dopo il voto: «Con tutte le donne potevi darcene qualcuna. Io non guardo Noemi però, ce ne sono di migliori».

°°° Ancora una volta solo minchiate razziste, alleanze tra loro, gnocche scadute, gossip, sondaggi fasulli, attacchi alla giustizia (da parte di pregiudicati malavitosi) e… manco una proposta politica! Non una parola sullo sfacelo dell’Italia (creato da loro!) né su probabili soluzioni. A riprova che questi delinquenti sono lì solamente per non andare in galera, continuare a rubare tranquilli e fare disastri per tutti noi cittadini. Ma la stronzata più risibile è quella che pronostica il Pd “isolato” in Europa, mentre tutti noi sappiamo benissimo quanto siano isolati e schifati LORO, in Europa e nel mondo.

APTOPIX ITALY BERLUSCONI

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Da Travaglio

Toghe & rifiuti

Siccome in Italia vige la meritocrazia e si premiano i migliori, la Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti presieduta dall’on. prof. avv. imp. Gaetano Pecorella ha scelto come consulenti due magistrati fra i più meritevoli: Francesco Castellano e Cesare Martellino. Affinché le due toghe possano dispiegare il loro balsamico contributo all’insigne consesso 24 ore su 24, senza distrazioni, il Csm sta provvedendo a collocarli «fuori ruolo». La scelta appare più che azzeccata. Martellino, ex procuratore di Terni ed ex presidente della Caf (corte d’appello della giustizia sportiva), poi rappresentante italiano a Eurojust al posto di Caselli, è indagato a Napoli per Calciopoli (abuso d’ufficio per il presunto aggiustamento di una pratica che stava a cuore alla Reggina su pressione di Franco Carraro). I laici del centrosinistra chiesero al Csm di occuparsi di lui per i presunti consigli forniti a don Pierino Gelmini, indagato per pedofilia a Terni. Castellano, ex giudice a Milano poi trasferito a Torino, oltre ad aver assolto Berlusconi nel processo Sme dopo averlo difeso in varie interviste, è stato sanzionato con la censura dal Csm e dalla Cassazione per essersi «intromesso nella vicenda Unipol», «fornendo la propria competenza e spendendo la propria persona per sostenere le ragioni dell’amico Giovanni Consorte con i colleghi milanesi» e «accreditandosi presso Consorte come canale di penetrazione per acquisire informazioni e condizionare le indagini», con «grave lesione del prestigio dell’ordine giudiziario». Gli uomini giusti per la commissione rifiuti.

°°° Vi ricordate Previti? “NON FAREMO PRIGIONIERI!” minacciò nel 1994… Ecco. Lui è nascosto nel suo castello di piazza Farnese o nel suo megastudio di via Cicerone, ma state tranquilli che sono sempre lui e dell’utri a tirare le fila del mafionano. Lui ha continuato nel suo mestiere di corrompere e comprare i magistrati con poca dignità e privi di morale. La cosca così ha mano libera, lodi a parte, per fare i comodacci loro, ovunque e comunque. Hanno occupato perfino i cadreghini dei bidelli. Spoyl system all’ennesima potenza. Ecco perché l’Italia è regredita in tutti i settori a livelli di quarto mondo. Sappiatelo.

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