IL TROIAIO BERLUSCONICO-MAFIOSO DELLE CANDIDATURE IN SICILIA.

In corsa 32 indagati o sotto processo
“liste pulite” riapre la questione morale

Condannati, rinviati a giudizio, sotto indagine per i reati più diversi: ex presidenti, deputati uscenti e vecchie glorie formano il partito trasversale degli inquisiti

PALERMO –  Indagati, imputati, condannati: sono trentadue, all’ultima conta. Per reati che magari sfuggono ai codici etici approvati da Udc, Pd, Pdl ma dimostrano come sia irrisolta in Sicilia la questione morale. Ieri Gianfranco Fini ha messo il dito nella piaga: “Se in Sicilia si vuole aprire un chiosco o un bar serve un certificato antimafia. Per candidarsi no…”, ha detto il presidente della Camera durante il suo tour mella regione. Circostanza che crea “una differenza oggettiva nel rispetto della legalità”. Parole che riaprono una recente ferita nella sua coalizione “autonomista” che sostiene Gianfranco Micciché: Grande Sud, il partito di Micciché, ha ricandidato a Palermo Franco Mineo, attualmente sotto processo perché accusato di essere un prestanome di un esponente dei Galatolo, famiglia mafiosa dell’Acquasanta. Una decisione che ha spinto Fabio Granata, vicecoordinatore di Fli, a ritirare il sostegno a Micciché.

http://palermo.repubblica.it/elezioni/regionali2012/2012/10/24/news/in_corsa_32_indagati_o_sotto_processo_liste_pulite_riapre_la_questione_morale-45234429/?ref=HREC1-7

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Il troiaio della regione Lazio visto da Maria Novella Oppo

Fiorito e la presidente Polverini: la congiura degli innocenti

Giustamente, prevale ancora su tutto il notiziario televisivo il disastro (definizione della presidente Polverini) della Regione Lazio. Altri, più versati nelle patrie lettere, l’hanno definito Satyricon, ma neppure Petronio poteva descrivere, e Trimalcione organizzare, un festino tanto squallido.
Roba da «Ciao Darwin», o qualche altro pecoreccio varietà che ha nutrito le aspirazioni estetiche di una classe dirigente formatasi nel supermercato berlusconiano. Cosicché ora il cavaliere teme che il Pdl passi per «partito della corruzione»! Ma dai. E non è il partito che da mesi, anzi anni, si batte in Parlamento per impedire l’approvazione della legge anticorruzione? Tutto si tiene.
Anche la tenuta, appunto di Renata Polverini, che, se le avessero rubato sotto il naso il Colosseo, non se ne sarebbe accorta. E ancora meno se ne sarebbe accorto il sindaco Alemanno, soprattutto se la cosa fosse avvenuta durante una nevicata imprevista e per opera della nutrita schiera di famigli assunti nelle aziende municipalizzate.

Comunque, i fattacci di questi giorni confermano il legame indissolubile tra politica e tv: Renata Polverini è andata a rifarsi il look davanti alle telecamere di Piazza pulita, mentre il recalcitrante Batman, Franco Fiorito, è andato da Bruno Vespa. Chiaro che tutti e due si sono proclamati innocenti, recitando il loro ruolo con la grande professionalità acquisita nella politica intesa come lucrosa fiction.

E, mentre Fiorito ha tirato fuori il foglietto che dovrebbe discolparlo, la signora Polverini ha dovuto chiedere al suo staff il conto delle spese elettorali, di cui naturalmente non ricordava la cifra. Un particolare tanto irrilevante che infatti ammonta a oltre 7 milioni euro. Tanto è costato (a chi?) farla eleggere, con relativo sputtanamento.

fiorito e polverini combo 640

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L’ira della Chiesa contro Celentano.Festival commissariato, arriva Marano: °°° INVECE DI COMMISSARIARE LA RAI? DA MATTI!

IL TROIAIO RAISET.

L'ira della Chiesa contro Celentano   Vd     Festival commissariato, arriva Marano

BELEN, UN’ASPIRANTE PORNOATTRICE, FIDANZATA CON UN LERCIO PREGIUDICATO. QUESTO E’ IL MESSAGGIO CHE DEVE DARE LA “PIU’ GRANDE AZIENDA CULTURALE DEL PAESE”, FINANZIATA CON DENARO PUBBLICO? (COME MERDASET, OVVIAMENTE, CHE MICA SI REGGE SOLO COI MILIARDI DELLA MAFIA)!

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Il troiaio di burlesquoni in tribunale


L PROCESSO A CARICO DI EMILIO FEDE, LELE MORA E DELLA CONSIGLIERA REGIONALE

Caso Ruby, due delle «Olgettine»
parti civili contro Nicole Minetti

Il legale di Barbara Guerra e Iris Berardi: sono state «vittime e persone offese» nei presunti festini. Le lacrime di Ambra

Iris BerardiIris Berardi

MILANO – Al processo «Ruby-bis» – collegato a quello che vede imputato l’ex premier Silvio Berusconi -due delle ragazze di via Olgettina, Barbara Guerra e Iris Berardi, ospiti fisse alle serate organizzate a Villa San Martino, hanno chiesto di costituirsi parte civile, ma solo nei confronti di Nicole Minetti. L’annuncio è stato dato venerdì mattina nell’aula del processo a carico di Emilio Fede, Lele Mora e della consigliera regionale del Pdl Nicole Minetti. Le due ragazze sono state «vittime e persone offese» dell’induzione e del favoreggiamento della prostituzione nei presunti festini: è così che il loro legale, l’avvocato Luigi Faggella, ha spiegato il senso della richiesta, richiamandosi all’ordinanza del giudice di Milano. Le due chiedono di essere parti civili solo contro Nicole Minetti perché, ha chiarito il legale, «i fatti che le riguardano sono da ascriversi alla sola Minetti». Tutti gli imputati erano assenti (Mora si trova in carcere per bancarotta).

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/12_gennaio_20/caso-ruby-nicole-minetti-ambra-chiara-imane-guerra-berardi-olgettine-1902940897808.shtml

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