La Lega contro il film su Vallanzasca, ma è in società con Al Cafone…

La Lega contro il film su Vallanzasca
“Placido lo fa eroe, non andate a vederlo”

La Lega contro il film su Vallanzasca “Placido lo fa eroe, non andate a vederlo” Il deputato Davide Cavallotto attacca il lavoro di Michele Placido sulla vita dell’assassino: “Utilizzare attori affascinanti per sdoganare personaggi negativi è un insulto alla memoria delle vittime” .

°°° Invece utilizzare facce da galera per dirigere una cosca ladrona e xenofoba è UNA FIGATA?

legaioli schiavi

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Quando in Italia?

a Swansea, in Galles

Attaccano due travestiti, ma sono lottatori

I bulli inglesi finiscono ko (e in manette)

Il 19enne e il 22enne presi a pugni e calci e poi arrestati.

I ‘cage-fighter’ erano in parrucca, paillettes e minigonna

°°° Quando succederà anche in questa italietta xenofoba, amofoba, e zotica?

IN GB  SONO TUTTI ASTEMI

scherzettino

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Alabama anni 50

1) Esteri
Ambasciata giapponese infuriata
il Giornale li chiama «musi gialli»

Il quotidiano edito da Paolo Berlusconi ironizza su un premio assegnato da Tokio a Lamberto Dini. «Lambertow fa incetta di consensi tra i musi gialli giapponesi» scrive il Giornale. E l’ambasciata giapponese protesta: «Quell’espressione ci sembra abbia una connotazione dispregiativa»

2) Il Governo Provvisorio della Padania ha deliberato la costituzione della Federazione delle Compagnie della Guardia Nazionale Padana. La Gnp riveste carattere strategico per il futuro della Padania
Roberto Maroni

3) Immigrazione, il monito di Napolitano: «Troppa retorica xenofoba»

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha attaccato questa mattina «il diffondersi di una retorica pubblica che non esita – anche in Italia – ad incorporare accenti di intolleranza o xenofobia. Prima di lui il ministro Maroni aveva detto: «Ogni mezzo contro il traffico dei clandestini. Le critiche della Cei? Solo pregiudizio». IL VIDEO: QUANDO BERLUSCONI PIANGEVA PER I MIGRANTI.

°°° Grazie a Burlesquoni e la sua cosca, sembriamo davvero in Alabama negli anni 50. Questo imbarbarimento xenofobo lui lo chiama “ammodernare il Paese”…

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Il regime fascista e i suoi decerebrati

Roma, nuova aggressione razzista. Un senegalese perde un occhio
di Massimiliano di Dio
«Mi piace l’Italia, Roma poi è sempre stata il mio sogno fin da bambino. Vorrei trovare un lavoro e rimanere qui». La tv è accesa nella stanza numero 80 al terzo piano del Policlinico Tor Vergata ma Samba Sow fatica a stare sveglio. Un amico va e viene. «È sfortunato – racconta – Samba non ha neppure una casa sua, lo ospitano alcuni connazionali. Tra di noi ci aiutiamo sempre».

Solo quando è nel corridoio sussurra: «I medici dicono che non riacquisterà più la vista ad un occhio». Poi rientra nella stanza e torna il sorriso anche se la benda che copre l’occhio sinistro di questo trentenne di Dakar lascia poco spazio all’immaginazione. L’aggressione razzista e il colpo inferto con una bottiglia di vetro rotta da Mirko Blasi, vent’anni di Tor Bella Monaca con precedenti per droga e reati contro la persona, sono entrambi dietro quelle garze bianche per le quali è davvero impossibile trovare un perché. Ci proverà la magistratura: lesioni personali gravissime aggravate dall’odio razziale, l’accusa per il giovane arrestato dai cararabinieri. Era tornato a casa a dormire, come se nulla fosse accaduto. Addosso aveva ancora la maglietta sporca di sangue.

Samba, torniamo a quella maledetta notte tra Pasqua e Pasquetta.
«Era poco dopo la mezzanotte. Sono uscito di casa per andare a comprare una ricarica telefonica. Volevo chiamare mio zio in Senegal e così sono andato in un bar di via Mussomeli con la macchina di un amico».

Poi cos’è accaduto?
«Fuori dal locale c’era un gruppetto di ragazzi. Bevevano, fumavano ma non li conoscevo. La macchina si è fermata proprio lì davanti, la batteria era scarica e loro hanno iniziato a insultarmi. ‘Negro di merda, che schifo di auto che hai, noi abbiamo quella buona’. Mi è venuto da sorridere e loro hanno continuato: ‘Vedi sto negro di merda, ride pure, morto di fame’».

È lì che hai deciso di chiuderti dentro la vettura?
«Sì, ho avuto paura. Sono sceso poco dopo, solo quando ho visto che era arrivato Salvatore, un mio conoscente».

Il gruppo però non si è fermato.
«Ho sentito uno urlare ‘Mirko’ mentre il ragazzo che chiamavano si dirigeva verso di me. Mi ha spintonato, continuando a insultarmi. In mano aveva una bottiglia, l’ha rotta sbattendola a terra e mi ha colpito all’occhio. ‘Sei un negro di merda, morto di fame’ continuava a gridare».

I carabinieri lo hanno arrestato per lesioni personali gravissime aggravate dall’odio razziale. Era la prima volta che subivi
un’aggressione xenofoba?
«Parole di quel tipo le senti sempre ma non ci fai caso. Quel tizio però voleva massacrarmi, per fortuna sono arrivate una persona che mi ha fatto salire sulla sua auto e subito dopo la pattuglia di Tor Bella Monaca. I carabinieri sono venuti anche ieri. ‘Stiamo lavorando per te’ mi hanno detto».

Da quanto tempo sei in Italia?
«Dal 2003, sono stato prima sei mesi a Firenze, poi sono venuto nella capitale. Roma è il mio sogno fin da bambino, vorrei restare a vivere qui».


°°° Naturalmente, tranne l’Unità, i media di regime – giornali e tv – tacciono astutamente su questo delirio nazista ormai quotidiano. La verità è che questi squadristi sono più impotenti e complessati del loro ducetto e… gli rode il culo che i negretti abbiano un paracarro sempre pronto nelle mutande e temono per i desideri insani delle loro donne. Povera Roma, povera Italia… così civili e ospitali fino a un annetto fa.

alemagno1

berfascio2

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