Lettera da un farabutto al farabutto

DELIZIATEVI CON QUESTA LETTERA DA PREGIUDICATO A PREGIUDICATO, PUBBLICATA OGGI DAL GIORNALETTO DI DELL’UTRI:

Sebastiano Liori
scrive a Berlusconi
■ ■ «Illustrissimo Signor
Presidente Il mio nome forse
non Le dice niente. Sono uno di
quei piccoli imprenditori che
ha cercato in questi anni di fare
impresa, nonostante tutti i
venti contrari del sistema
italiano». Inizia così la lettera
che Sebastiano Liori ha inviato
a Silvio Berlusconi su Eutelia. E
continua: «Quest’anno siamo
saliti nostro malgrado agli
onori delle cronache, per aver
osato mettere mano a due aree
strategiche ormai riservate ad
una certa parte politica:
l’information technology e
l’attivita di contact center. (…)
Il dissenso, promosso da una
frangia estremista della Fiom
Cgil, ha creato dall’atto di
acquisto delle aziende, un
crescendo esponenziale di
attacchi. Le nostre sedi sono
state trasformate in luoghi
prediletti per i comizi elettorali
di Antonio di Pietro, che entra a
casa nostra, ci accusa di
essere criminali da arrestare,
fomenta i lavoratori, li invita ad
occupare le sedi, li porta in
piazza guidati ed istruiti da
quel manipolo di attori
mascherati, che manifestano
per mestiere, contro Alitalia,
contro Fiat, contro Omega,
contro. Signor Presidente, io il
Suo potere non ce l’ho. Ho però
la forza di provenire da un
paese della Sardegna, nel
quale l’ingiusta detenzione è
messa in conto come una
malattia. E trovo poco
dignitoso per un pastore di
Desulo farsi intimorire da un
contadino di Montenero di
Bisaccia. Ho sempre pronto
uno zaino con poche cose tra le
quali la Bibbia e il trattato
sull’Amore di Dio, di Bernardo
di Chiaravalle. Tanto mi basta».

°°° Questo malvivente, amici, è fratello del pluripregiudicato massone e ladro Antonangelo Liori, credo ora condannato in via definitiva per abominevoli reati. Una bella famiglia, schifata da tutti i desulesi e da tutti i sardi per bene. Ma il suo idolo è… Berlusconi, naturalmente. E il nemico è… Di Pietro, naturalmente.

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