Letto freddo, addormentato dopo le quattro e svegliato poco fa. Manco i muratori ho sentito! Vabbeh, alle 4 ho preso un Tavor. Mi ha svegliato una carissima amica romana che lavora alla Rai da 30 anni e mi ha fatto venire il malumore. Dice: “Mi vengono i lucciconi a sapere che stai male, proprio tu… (e qui un sacco di complimenti che mi fanno più male che bene)- poi conclude –
Eravamo a cena da Fabio all’Olgiata, sabato scorso, e si è parlato quasi tutta la sera di te e della “banda dei sardi”. C’erano anche Antonella col marito. E tutti, credimi, rimpiangiamo la banda, la vostra simpatia, il vostro talento, la vostra umiltà e la vostra estrema generosità. Mai visti professionisti come voi. E quante risate ci facevi fare, Lucio mio, sul set e a tavola. Eri sempre di buonumore, anche coi casini che avevinin famiglia… Quanto ci manchi!”
La banda dei sardi, come ci chiamavano affettuosamente i colleghi e i dirigenti, eravamo: Nanny Loy, Corrado Pani, Giancarlo dettori e il vostro scrivano. Taccio degli “attrezzi” sardi che lei ha insultato pesantemente, facendo paragoni improponibili, e che si affacciano nelle tv da qualche tempo a questa parte.