B. cade in bagno, Bossi cade dal letto… e questi due vecchi coglioni vogliono rilanciare l’Italia?

Incidente domestico per Bossi

Il Senatùr si rompe una spalla

Il leader leghista si è fratturato una spalla, cadendo nella sua abitazione di Gemonio
°°° Ma in che mani siamo, amici?! Due vecchi delinquenti rincoglioniti che non si reggono in piedi… ma come fanno a rimettere in sesto l’Italia che loro stessi  hanno appena devastato? Mah…
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Ragazzi! Occhio alle nuove droghe: sali da bagno…

«Sali da bagno, droga micidiale»

La sostanza (legale) spaventa medici
e autorità americane: gli effetti sono micidiali

«Sali da bagno»: nuova, micidiale, eppur legale, droga
«Sali da bagno»: nuova, micidiale, eppur legale, droga

MILANO – Gli effetti sono micidiali. Scrive il New York Times: nello stato americano dell’Indiana un uomo è salito su un’asta di bandiera lungo una strada e si è gettato in mezzo al traffico. Un altro ha fatto irruzione in un monastero e ha accoltellato a morte un prete. In entrambi i casi senza apparente motivo. E poi ancora: nel West Virginia una donna si è ferita gravemente con un coltello perché convinta che qualcosa di orribile si nascondesse sotto la sua pelle. In Louisiana, invece, un ragazzo di 21 anni si è tagliato la gola e poi si è sparato un colpo di fucile. Sono solo alcune delle recenti vicende di cronaca nera raccontate dai media americani e, con ogni probabilità, tutte riconducibili alle potenti sostanze stupefacenti spacciate per «sali da bagno». Che si stanno diffondendo a un ritmo velocissimo, soprattutto tra i più giovani. Il loro effetto sta turbando anche i medici più esperti; diversi stati federali ora corrono ai ripari e vietano le sostanze.

NEI SALI DA BAGNO – Pazienti completamente fuori controllo, fenomeni di autolesionismo, atti di violenza sotto l’effetto di stupefacenti: una nuova droga negli Stati Uniti tormenta medici, investigatori e famiglie. Si tratta dei «sali da bagno», cosiddetti catinoni, venduti nella

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Gheddafi:”Bagno di sangue!” Ah, già: lui un bagno con acqua e sapone non sa nemmeno cosa sia.

“Bagno di sangue se la Nato attacca”

Gheddafi: mi riprenderò la Libia. Il Colonnello in tv contro Berlusconi: “L’ho costretto a baciarmi la mano”. La Casa Bianca frena sulla “no-fly zone” dal nostro inviato VINCENZO NIGRO

L'ultima minaccia del raìs al mondo "Bagno di sangue se la Nato attacca"

TRIPOLI – Gheddafi conferma di essere Gheddafi. Un combattente-saltimbanco fino alla fine. Non fuggirà all’improvviso come Ben Alì, non verrà messo da parte dall’esercito come Mubarak, perché lui è l’esercito, lui è le “istituzioni”, lui è la Libia. Anzi per spiegare seccamente questo concetto chiaro a chi conosce il paese, ha usato proprio il premier italiano, rivolgendosi a lui che lo aveva abbandonato: “Berlusconi ha detto che non controllo la Libia?”. “Io gli rispondo che la famiglia Gheddafi è la Libia… non lascerò il paese, e se l’America o la Nato porteranno la guerra ci saranno migliaia di morti”.

http://www.repubblica.it/esteri/2011/03/03/news/ultima_minaccia_ras-13114134/?ref=HREA-1

°°° Bagno di sangue?! Ah, già: lui un bagno con acqua e sapone non sa nemmeno cosa sia.

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Qui pro quo

(Questa la riciclo)

Ero  in  autostrada,  quando  decisi di fermarmi ad un autogrill per andare alla toilette.
Il primo bagno era occupato, quindi entrai nel secondo…
Appena  mi  siedo  sulla tazza sento una voce proveniente dall’altro bagno:
– Ciao, come va?
Non  sono  molto propenso a fraternizzare nei bagni degli autogrill, non so che      mi      è     preso,     ma     alla     fine     ho     risposto:
– Mah, si tira avanti…
E l’altro prosegue:
– E cosa fai di bello?
Ma guarda! Comincio a trovare la situazione un po’ bizzarra, ma gli dico:
– Beh, quel che fai tu… sto facendo la cacca..
A questo punto sento il tipo che dice, irritatissimo:
– Senti, ti richiamo più tardi, c’è un coglione qui a fianco che risponde a tutte le mie domande!

water

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L’idraulico

Ho avuto un problema nella nostra “sala da bagno” che abbiamo nel dehors (come da foto). L’idraulico è arrivato col suo aiutante e mi ha fatto due preventivi: uno CARO, ma “normale”… diciamo, e l’altro MOLTO PIU’ ALTO: nel caso mia moglie si piazzasse lì davanti a dargli consigli…
(l.s.1991)

I DUE IDRAULICI

cesso2

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CHE VERGOGNA IMMANE!

La matrioska di Villa Certosa
di GABRIELE ROMAGNOLI

QUESTO forse non sarà il migliore dei mondi possibili, ma certamente è il solo in cui possiamo vivere io, voi e tutti i suoi abitanti, incluso il presidente del Consiglio italiano. È un mondo che sviluppandosi ha acquisito pregi.

E’ divenuto globale, veloce, ha allargato gli spazi di libertà. E ha contemporaneamente mantenuto o accresciuto difetti: è classista, sessista e ancora conosce sacche in cui viene negata la libertà. Un selvaggio uscito da decenni di isolamento nella giungla di quell’Africa che il premier italiano vede ormai dovunque potrebbe non sapere come rapportarsi a tutto questo e quali conseguenze attendersi.

Il premier italiano no. Perché ne è parte integrante, ha contribuito attivamente a renderlo quel che è, trasmettendogli pregi e difetti, in quale misura dipende dalle opinioni, ma qui non rileva. Quel che conta è saper affrontare la realtà. Le foto di Villa Certosa, non le immagini in sé, non quel che ritraggono, ma proprio il loro essere incorniciate in pagine di giornale sono uno specchio in cui Silvio Berlusconi non può rifiutare di guardarsi. Andiamo per gradi.

Le scatta un fotografo sardo e il premier ne blocca la pubblicazione con un ricorso a quella stessa magistratura che, per altri versi, ha appena finito di insultare. Evidentemente non basta andare ai vertici per capire che il mondo si è ristretto. Non basta aver posseduto giornali e tivù per rendersi conto che la comunicazione non ha più confini. I politici della Prima Repubblica rilasciavano imbarazzanti interviste a giornali stranieri convinti che non sarebbero state tradotte o straparlavano in aereo come se quelle parole non potessero atterrare. Il dominus della Seconda Repubblica fa mettere un veto alla stampa italiana e si ritrova su “El Pais”. Poi da lì su tutti i siti del mondo, Italia inclusa. Con quel titolo che sarebbe stato meglio non dover leggere: “Ecco le foto che gli italiani non possono vedere”, di taglio sotto lo storico discorso di Obama al Cairo.

Non occorre essere padre di cinque figli per sapere che un divieto scatena il desiderio di infrangerlo e che a vedersi trattare dagli altri come quelli con meno libertà o capacità di giudizio ci si sente umiliati. Che poi “El Pais”, come già importanti giornali inglesi e tedeschi, faccia parte di un complotto internazionale ordito dalla sinistra italiana, un’entità appenninica ormai incapace di far eleggere un sindaco oltre il Po, è un altro tentativo di distorsione ottica.

Gli italiani dovevano poter vedere e hanno visto. Ne avrebbero fatto volentieri a meno, certo. Ma la storia è un accidente che si ritorce spesso contro i suoi artefici. Qui non stiamo parlando di tre zie suore di clausura sorprese dagli obiettivi mentre fanno la doccia. Stiamo invece guardando l’uomo che ha spettacolarizzato la sua esistenza, che ci ha inviato a domicilio, senza che lo richiedessimo, l’album fotografico della sua vita, la cui tivù ci ha dato lo stesso “Drive in” che ora replica a bordo piscina, ha indotto metà di una generazione a mettersi in fila per farsi spiare in una casa, ha trasmetto Tg in cui il pettegolezzo era la notizia. Silvio Berlusconi ha voluto, per poterne diventare l’oggetto di culto, una platea di pubblico e mediatica voyeuristica, sgangherata e sbarazzina con le regole. L’ha avuta.

E ora le si mostra in costume da bagno, in un contesto tardo hollywoodiano, che, siamo sinceri, nulla rivela, che non va di un centimetro al di là di quel che avevamo da tempo immaginato. Lo dice lui stesso: “Scatti innocenti”. Allora, perché tanto clamore per bloccarli? Questo ultimo atto, aperto da una festa a Casoria, somiglia sempre più a una matrioska al contrario: da una cosa piccola ne esce una più grande, poi più grande ancora. Il sospetto è che si debba guardare meglio per capire che cosa veramente non si vuole che vediamo: qualcosa più che una ragazzina o uno stornellatore partenopeo. Se quel qualcosa esiste esisterà anche lo sguardo per coglierlo e tutto il mondo lo vedrà.

b-pappone

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