Brambilla: «Il Palio di Siena non è intoccabile» °°° Ma nemmeno tu, stronza!

Questa mentecatta idiota, più oscena di un trans scaduto, che ha dimezzato il turismo in pochi mesi, continua a piazzare familiari e amici più deficienti di lei ovunque  e a ragliare e starnazzare a cazzo su qualunque cosa. Se ti becca qualche contradaiolo per strada, vedi come ti tocca… e ti lascia amche i segni.

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Zoccole disperate, ministre fesse e ladre, italietta di fine regime.

La brambilla, quella con la testa vuota incendiata dalle pessime tinte che sembra un viado dopo una settimana di bagordi, ha querelato il Fatto Quotidiano e chiede TRE MILIONI  di euro di danni. Il suo magnaccia, un delinquente brianzolo diversamente altro e diversamente onesto, le mette a disposizione addirittura l’AVVOCATURA DELLO STATO! Tutto a spese nostre, tutto alla faccia nostra. La povera mentecatta perderà alla grande questo delirio legale, dato che il giornale ha semplicemente scritto la verità: ovvero che la zoccola incapace e dannosa (ha dimezzato con le sue cazzate il turismo nel nostro paese) ha sistemato parenti e affini all’Aci e in altre poltrone strapagate del suo ministero franato. Queste merde di destra continuano a devastare tutto e a derubare la nazione, ma tutti  – dal primo all’ultimo – hanno piazzato zoccole, amanti, gigolò e marchettari in genere, in posti sicuri e strapagati. Sarà un casino cacciarli via e farsi ridare il maltolto. Ma sarà ancora più difficile e doloroso ripristinare quel po’ di civiltà che avevamo grazie a Romano Prodi.

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Corte dei Conti, faro sui consulenti (falsi) della Brambilla, pagati da noi per fare propaganda a LORO!

«Avrebbero svolto attività di partito pur essendo a libro paga del ministero del Turismo»

L’Istruttoria della magistratura contabile I consulenti della Brambilla nel mirino della Corte dei conti

ROMA – Pur essendo a libro paga del ministero del Turismo, avrebbero svolto attività di partito. La Corte dei conti, per valutare l’esistenza di ipotesi di danno erariale, ha aperto un’istruttoria sull’attività del ministro Michela Vittoria Brambilla e sul ministero del Turismo. L’ipotesi di danno è utilizzo di risorse pubbliche per lo svolgimento di attività diverse da quelle oggetto delle consulenze. TV MEDIASET – L’istruttoria della Procura del Lazio della Corre dei Conti, guidata da Pasquale Iannantuono, è stata aperta dopo notizie di stampa di metà novembre scorso secondo le quali alcune persone (10 o 15) assunte presso il ministero del Turismo come consulenti per il rilancio dell’immagine dell’Italia svolgerebbero attività di partito. Secondo quanto si è appreso, si tratterebbe di persone con varie provenienze, ma tutte quante caratterizzate dal fatto di avere lavorato nel settore dello spettacolo nelle televisioni Mediaset. Pur essendo a libro paga del ministero stesso o di strutture dipendenti dallo stesso, avrebbero svolto attività presso i Circoli della libertà. Si tratterebbe di persone con le quali lo stesso ministro Brambilla aveva o avrebbe lavorato in passato nel mondo dello spettacolo. In particolare, l’attività svolta si sarebbe incentrata tutta in Lombardia.

CONTRATTI SOTTO LA LENTE – Da questa notizia di stampa, la Corte dei Conti è partita con la sua istruttoria. Dagli uffici di viale Mazzini si sottolinea come necessario esaminare i contratti. Da ciò il fatto che partirà a giorni la richiesta al ministero di fornire tutta la documentazione. In particolare, quattro i ’punti d’interessè: l’oggetto delle consulenze, la durata delle stesse, i curriculum degli assunti e il compenso per loro stabilito. I magistrati contabili valuteranno se le consulenze erano necessarie o meno, visto che sono stati richiesti tagli economici generalizzati e di rilevante dimensione. L’ipotesi di lavoro è ovviamente quella di danno erariale, tenuto conto che proprio l’ultima manovra finanziaria ha ribadito e aggravato le condizioni di rigore per il conferimento di incarichi di consulenza nelle pubbliche amministrazioni.] «Avrebbero svolto attività di partito pur essendo a libro paga del ministero del Turismo»

brambilla casino

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Ballarò ieri: La mucca pazza con l’antiruggine in testa…

La brambilla, una povera mentecatta dal nome scientifico : “Bovinus stoltus cum rugginem in pilus” ha blaterato anche questa:

 “Noi  – il governo del farD – abbiamo fatto ripartire i cantieri della salerno-Reggio Calabria bloccati dal governo Prodi!”

Peccato che Di Pietro non abbia potuto rispondere all’interruttore che fa il ministro, non c’era più tempo. Altrimenti le avrebbe spiegato che lui personalmente, in quanto ministro preposto, aveva ripulito dai sub-appalti mafiosi gran parte dei cantieri, finanziato e fatto ripartire i lavori, e aveva bloccato tutti quei cantieri che il precedente governicchio berlusconi aveva messo completamente nelle mani di mafia e ‘ndrangheta. Cosa che ha puntualmente rifatto due anni e mezzo fa.  Peccato davvero. Gli italiani avrebbero dovuto sapere anche questa porcata. Da notare che la pescivendola ignorante e arrogante ha finito la puntata sfatta: sembrava davvero un vecchio viado dopo tre notti insonni di orge e bagordi…

bramb

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E leggete quast’altra grande porcata di Mafiusconi

La banca di Berlusconi in ogni vetrina Aci

Il gruppo controllato da Ennio Doris e Fininvest tratta in esclusiva. Mediolanum pronta a “ereditare” la dote degli sportelli Sara in vendita
di GIOVANNI PONS (Rep)

MILANO – La vendita di Banca Sara, la rete di 500 promotori finanziari con 2,4 miliardi di euro di raccolta e controllata dalla Sara Assicurazioni di proprietà dell’Aci (Automobile Club italiano), rischia di passare alla storia come uno dei più clamorosi casi di conflitto di interesse di cui beneficiano società partecipate dal presidente del Consiglio. La storia è la seguente. La Banca Sara è stata creata nel 2002 dalla Banca di Roma e poi venduta nel 2004 alla Sara Assicurazioni nell’intento di creare sinergie con i propri agenti e con i circa 1500 sportelli dell’Aci. Ma questi obiettivi non sono mai stati raggiunti e Banca Sara continua a produrre perdite tanto che nel bilancio 2008 la controllante ha dovuto svalutare la partecipazione per 38 milioni. Nel 2009 la situazione migliora leggermente ma prima di Natale i vertici decidono di mettere in vendita Banca Sara affidando il mandato alla Sin&rgetica, la società di consulenza fondata da Bruno Ermolli, molto conosciuto sulla piazza milanese per essere uno dei consiglieri più ascoltati da Silvio Berlusconi.

La Sin&ergetica, il cui amministratore delegato è Massimiliano Ermolli, figlio di Bruno, individua nella Banca Network Investimenti (di proprietà della Sopaf di Giorgio Magnoni) il partner ideale per procedere a una fusione tra le reti delle due società che porterebbe alla creazione di un gruppo da 1100 promotori con più di 6 miliardi di euro di risparmio in gestione. Il piano industriale preparato per conto delle due società dalla stessa Sin&ergetica e da At Kearney prevede importanti sinergie di costo e il salvataggio di quasi tutti i 160 dipendenti. Sembra un percorso in discesa ma il primo giugno arriva un primo colpo di scena. Una lettera dell’advisor Sin&ergetica avvisa di aver chiesto a diverse entità di formulare un’offerta di acquisto non vincolante per Banca Sara entro il 10 giugno specificando che Sara Assicurazioni “condurrà trattative anche con altri potenziali acquirenti”. Tra le offerte che arrivano sul tavolo di Ermolli jr. c’è anche quella di Mediolanum, il gruppo finanziario controllato da Ennio Doris in società con la Fininvest. Ed è proprio su questa offerta che Sara concentra la sua attenzione concedendo una trattativa in esclusiva che scade il prossimo 8 luglio. “Siamo interessati a Banca Sara – ha dichiarato Doris pochi giorni fa – ma prima vogliamo verificare se il nostro modello può essere esportato in altre società”.

In realtà, secondo una ricostruzione attendibile, Mediolanum non avrebbe alcuna intenzione di integrare la sua rete con quella di Banca Sara poiché le differenze di organizzazione sono enormi. Però Doris sarebbe attratto da un altro tipo di affare che l’advisor Sin&ergetica gli avrebbe prospettato: ricevere una dote di circa 10 milioni per chiudere l’attività di Banca Sara togliendo così le castagne dal fuoco all’Aci che non vuole mettere la faccia in un’operazione di questo tipo. Parallelamente potrebbe poi scattare un accordo tra l’Aci e Mediolanum riguardante i 1500 punti vendita che al momento detengono il monopolio del Pra (pubblico registro automobilistico), cioè di tutti i proprietari di auto italiani, una lista più che appetitosa per qualsiasi società di gestione del risparmio. A questo proposito il ministro del Turismo Maria Vittoria Brambilla si sarebbe impegnata a prorogare nel tempo il monopolio del Pra che da solo vale 227 milioni di euro di entrate per l’Aci. E ha messo sotto tutela l’Aci di Milano nominando Massimiliano Ermolli (lo stesso che sta gestendo la vendita di Banca Sara) commissario il quale si candida anche a formare il nuovo vertice in una lista che comprende oltre a lui Geronimo La Russa, figlio del ministro della Difesa, e Eros Maggioni, compagno del ministro Brambilla. Insomma un coacervo di interessi neanche tanto mascherati che si sta addensando intorno ai business dell’Aci e da cui alla fine potrebbero beneficiarne la Mediolanum di Doris e Berlusconi, figli e compagni di ministri, società di consulenza vicine al premier. E a rischiare il posto di lavoro, come al solito, dipendenti e promotori della sfortunata Banca Sara.

°°° Avete capito adesso perché il delinquente di Hardcore ha nominato quella sguattera prima ministra e poi capo dell’Aci?

BRAMBILLIK

brambilla casino

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Dov’è nascosto il cervello della Brambilla?

«Gli immigrati con noi»

Per un sondaggio dei Promotori della libertà di Michela Brambilla il 42%
degli immigrati, se potesse, voterebbe Berlusconi.

°°° Come fa una vecchia carampana senza arte né parte a sparare minchiate simili? Che abbia imparato da Silvio è evidente:  cercano di esorcizzare il crollo verticale e pedissequo  dando numeri ad minchiam…

BRAMBI, DATTI UNA RINFRESCATINA.  E  COMINCIA DALLA LINGUA!

genovaaaa

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