Burlesquoni. Un omuncolo solo, malato, drogato, complessato: inutile e dannoso.

Il falso teorema
del golpe morale

di GIUSEPPE D’AVANZO

Il presidente del Consiglio, settantacinque anni, si tiene accanto in villa – a pagamento – una prostituta minorenne per un paio di mesi, nel 2010. Questo è il fatto, assai ostinato nonostante la nebbia e le censure. Nasce una domanda processuale (Berlusconi ha commesso un reato?) e sortisce qualche effetto politico. Lasciamo in un canto la questione giudiziaria, per il momento.

Elenchiamo qualcuno degli esiti politici sotto forma di domanda.| Quell’uomo, già sorpreso in altri anni in compagnia di minorenni, ha il pieno controllo della sua vita?

Le sue condotte lo hanno reso vulnerabile ai ricatti o minacce della sua ospite, delle sue ospiti?

Quanto la vita caotica di quell’uomo danneggia il Paese che governa?

A quel discredito, domestico e internazionale, può egli stesso porre rimedio?
I suoi comportamenti possono essere, una buona volta, appropriati ai doveri pubblici che liberamente ha voluto assumere?

Come si vede, ognuno di questi interrogativi è concreto, factual perché

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Berlusconi leader? Naaa: è solo uno stupido ciarlatano complessato.

Fateci caso,  amici. Silvio berlusconi, che si spaccia per LEADER, è in realtà un povero, piccolo omuncolo – DISONESTO FINO ALL’OSSO –  pieno di complessi d’inferiorità che gli hanno reso misera la vita: è troppo basso, ha le zampette da rachitico, è calvo, ha fatto più plastiche al viso della parietti e di sandra milo messe insieme, non ha cultura né personalità, non ha charme né carisma, non ha mai avuto un’idea o un progetto che non fosse quello di salvarsi dalla meritata galera.  Insomma, è l’esatto contrario di ciò che dovrebbe essere un vero leader. Non è un caso che nessuno sano di mente lo consideri seriamente, nessun cittadinomaturo e onesto lo gratifica di un minimodi credito. Con il suo comportamento  volgare e arrogante da bullo di periferia, con le sue barzellette vecchie e raccontate malissimo, riesce solo a trovare un minimo di seguito tra la feccia del Paese e tra le scimmiette meno alfabetizzate. Se questo è un leader io sono Alessandro Magno.

A SILVIO

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si allarga il filone della cocaina

Nessuno controllava gli ospiti a Palazzo Grazioli. Nel giro più di 30 ragazze
Sotto esame il ruolo della transessuale Manila, amica del cuore della D’Addario
Prostituzione, 5 incontri sospetti
si allarga il filone della cocaina

di GABRIELLA DE MATTEIS e GIULIANO FOSCHINI

Villa Certosa

certo

BARI – Nell’inchiesta sull’induzione alla prostituzione della procura di Bari non c’è soltanto la serata del 4 novembre 2008 a palazzo Grazioli. Sul tavolo del pm, Giuseppe Scelsi, ci sono almeno altri quattro incontri sospetti, quattro occasioni nelle quali Gianpaolo Tarantini potrebbe aver reclutato donne da portare al premier Silvio Berlusconi. D’altronde, sabato, è stato lo stesso Tarantini ad ammettere e chiedere scusa al presidente del Consiglio: “Non sapeva nulla di quello che facevo – ha dichiarato – E in ogni caso i soldi che io davo alle ragazze erano soltanto dei rimborsi spese”.

Una mossa con cui l’imprenditore barese, in queste ore sotto una fortissima pressione, prova a spezzare il doppio filo che ormai lo annoda al presidente del Consiglio (“l’utilizzatore finale” per utilizzare le parole dell’avvocato Niccolò Ghedini). E’ chiaro che i due fossero in ottimi rapporti personali, tanto che nelle intercettazioni sulle utenze dell’imprenditore ci sono almeno due conversazioni dirette tra loro. L’obiettivo della difesa di Tarantini è ora quella di allontanare del tutto la figura di Berlusconi (che non è indagato) e tentare di scardinare l’assunto dell’accusa ragazze-droga-appalti.

La verità, infatti, è che l’indagine con il passare dei giorni si fa sempre più solida. Gli investigatori sono ormai convinti che il numero di ragazze coinvolte sia molto più ampio: nel taccuino della Guardia di Finanza ci sono una trentina di nomi di donne che verranno ascoltate nei prossimi giorni.

Tutte reclutate da Tarantini – o da persone a lui vicine – per le sue feste (a Bari, Milano e in Sardegna) o per gli inviti a cena nelle case di Berlusconi. Ecco perché in queste ore gli investigatori stanno scandagliando tutti gli ambienti di un certo tipo vicini a Tarantini: un ruolo, in questo, lo avrebbe la transessuale Manila Gorio, amica del cuore di Patrizia D’Addario e conduttrice di un reality trasmesso da una tivù locale (“La Masseria” su Teleregione) in cui, peraltro, ha partecipato Barbara Montereale.

Proprio questo numero crescente di ragazze coinvolte apre per altro un nuovo capitolo dell’inchiesta che gli stessi investigatori definiscono “molto preoccupante”. Dall’indagine è emerso infatti chiaramente che l’accesso a Palazzo Grazioli e a Villa Certosa era incontrollato. Perché così ha raccontato agli inquirenti Patrizia D’Addario, così ha confermato ieri nell’intervista a Repubblica Lucia Rossini, ricordando che per far aprire le porte è bastata soltanto una telefonata di Gianpaolo.

Sia Patrizia D’Addario sia Barbara Montereale hanno potuto registrare o scattare foto all’interno della casa, dalla legge ritenuta assimilabile a residenza di Stato. Non solo: Barbara racconta che nessun controllo c’è stato nemmeno a Villa Certosa, dove c’erano anche ragazze straniere non riconducibili al giro di Tarantini.

Insomma, la falla è enorme soprattutto se si pensa che quelle stesse stanze sono abitate normalmente dai grandi del mondo. E difficilmente, ragionano gli inquirenti, si può parlare di inadeguatezza dei Servizi. Dal racconto delle ragazze si evince infatti come quella di non controllare agli ingressi o all’interno fosse una disposizione arrivata dal presidente o comunque dal suo staff.

Infine, la droga. E’ questa la terza pista che la procura di Bari e la Guardia di Finanza continuano a seguire. C’è almeno un indagato e negli interrogatori gli investigatori chiedono a tutti riscontri all’ipotesi di un traffico lungo la direttrice Bari-Civitavecchia-Olbia. Dalle intercettazioni telefoniche emerge, infatti, che alcuni dei partecipanti alle feste sarde e alcuni dei collaboratori di Tarantini facevano uso di sostanze stupefacenti.

°°° Elementare, Watson. Montagne di cocaina arrivano ogni settimana a villa Certosa e, a meno che Mafiolo non dica di usarla per innevare il presepio, è chiaro che se la pippano lui e i suoi ospiti. Lo sappiamo da testimoni che HANNO VISTO per anni l’andazzo e appare evidente da qualunque statistica: l’Italia è il paese europeo dove si sniffa di più. Nel parlamento italiano c’è chi se la fa portare addirittura al ministero! Tutti o quasi i deputati e i senatori della destra italiota sniffano e vanno a puttane o a travestiti. Vi ricordate Mele e Miccicchè? Ma che burlesquoni sia quello che pippa di più lo sanno anche i sassi. D’altronde, un ominicchio così complessato e maltrattato da Madre Natura, il coraggio di delirare come fa… da qualche parte lo deve pure attingere. Poveraccio… berlusconi-donne1

cocaina1

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Notiziona!

Michelle tra i poveri con scarpe da 540 dollari


°°° Questi giornalacci controllati e ricattati da mafiolo non trovano di meglio da sputtanare. Non parlano degli scarponcini con rialzo, su misura, che porta il loro padrone e che costano mediamente cinquemila euro a paia! Non dicono che Michelle è un ricco avvocato che ha sempre lottato per i poveri e non ha MAI rubato un cent. Al contrario del mafionano che NON ha mai guadagnato un solo cent dei miliardi a vagonate che detiene ed ha sempre odiato e fabbricato i poveri.
Ma, penso io, in qualche modo devono “farla pagare” alle società americane che tra ieri e oggi hanno certificato – SENZA TEMA DI SMENTITA – queste due cosette:
a) silvio berlusconi è il leader più schifato del pianeta, mentre Obama è quasi al 90° di gradimento.
b) l’Italia è un regime senza libertà di stampa e di opinione, ultimo tra i paesi occidentali.


NOTARE LA CAZZATA: COMUNISSIME SCARPETTE DA JOGGING PER LA BELLA MICHELLE E CARRI ARMATI DA COMPLESSATO PER MAFIOLO:

michelle

scarpe

mobama

EU-SUMMIT/

b-scarponcini

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