Quando l’imbecille sta dentro una divisa (che disonora)

Abusivo sul posto disabili
Lo blocca e viene denunciato

È accaduto ad un papà che doveva parcheggiare perché trasportava la figlia con handicap.

È accaduto ad un papà di 47 anni di Pedrengo, in provincia di Bergamo. Con la figlia, bimba affetta da disabilità, stava andando a trovare la madre. Al momento di parcheggiare ha notato che il posto auto delimitato dalle strisce gialle e indicato dal cartello come «riservato ai portatori di handicap», era occupato da un’auto che non esponeva nessun contrassegno.

A quel punto il papà ha chiamato il 112, per chiedere un intervento dei carabinieri. E con la sua auto si è messo immediatamente dietro la vettura parcheggiata abusivamente. Voleva bloccarne l’uscita, in attesa dell’Arma. Per questo, alla fine, è stato lui ad essere denunciato, per violenza privata: perché nessuno può impedire ad altri un libero spostamento. Contemporaneamente è scattata la multa all’automobilista che aveva occupato il parcheggio riservato ai disabili.

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Roma dei magnaccia: Permessi per disabili anche ai Suv e Porsche

Permessi per disabili,
sono oltre sessantamila

Tanti, poco controllati, inverosimili. Spuntano pure su Porsche, Smart, Suv. Metà delle auto parcheggiate in via del Babuino ha il tagliando

IN CONTRASSEGNO NELLA ZTL

Permessi per disabili,
sono oltre sessantamila

Tanti, poco controllati, inverosimili. Spuntano pure su Porsche, Smart, Suv. Metà delle auto parcheggiate in via del Babuino ha il tagliando

Il permesso per disabili esposto su una Ferrari in via del Babuino (Jpeg)
Il permesso per disabili esposto su una Ferrari in via del Babuino (Jpeg)

ROMA – Contrassegni per handicappati: tanti, incontrollati e spesso inverosimili. Come quello della Porsche Carrera color piombo in via Bocca di Leone. Oppure del veicolo con il bollino blu del Comune di Roma e il permesso per portatore di handicap di Campobasso. Nel viavai di auto al Tridente l’unica costante è questa: le auto parcheggiate grazie al contrassegno arancione sono circa la metà.
«Il vigile dovrebbe aspettare il guidatore e fare una verifica: il permesso gli appartiene o è prestato? Insomma questi parcheggi sono necessari per accompagnare una persona invalida oppure la stanno privando di un suo diritto?» così chiede Simone, disabile. A Roma il numero dei permessi è 60 mila. Per ogni titolo è possibile far entrare fino a tre auto. Un sistema «riformato» sei anni fa che avrebbe dovuto essere accompagnato da un supplemento di controlli che manca.
Cambiano tempi e amministrazioni ma la tinta fiammeggiante del permesso per disabili è sempre quella che «si porta di più», soprattutto al Tridente.

Strani permessi
Sono le dodici e trenta di sabato 19 marzo e, all’altezza del civico 49 di via del Babuino, c’è una Fiat Punto con bollino di controllo per le emissioni inquinanti e contrassegno arancione. Con una contraddizione però, perchè se l’adesivo blu ha il marchio del Comune di Roma, il contrassegno per disabili (che consente di parcheggiare senza limiti all’interno della zona riservata) è stato invece rilasciato dal sindaco di Torella del Sannio, un fiero paesello del Molise in provincia di Campobasso. Ora i casi son due: o c’è un molisano residente a Roma che fa la spola tra il Tridente e Campobasso, oppure c’è un guidatore che utilizza un permesso di un altro (smarrito? mai ritirato dopo il decesso?) per fare shopping senza problemi e gratuitamente. I contrassegno infatti da automaticamente diritto all’utilizzo delle strisce blu.

Dubbi sì vigili no
Il fatto è che non lo sapremo mai. Resteremo con il dubbio, perchè i vigili raramente aprono istruttorie di questo tipo. «Queste auto in sosta con il permesso per handicappati sono irremovibili – dice Simone, in marcia per il centro su una sedia a rotelle vera e non stilizzata su un cartoncino – il vigile dovrebbe aspettare il guidatore e fare una verifica: il permesso gli appartiene o è prestato? Insomma quel parcheggio era necessario per accompagnare una persona invalida oppure no?». Non è differenza da poco per un disabile che si sforzi di fare una vita normale. Sulle auto parcheggiate con un permesso per disabili, si è sempre chiesto controlli supplementari, perchè dietro potrebbe esserci un abuso nei confronti di un vero disabile.

Le ‘nozze’ del Babuino
Eppure dall’introduzione della ztl in centro (anni Novanta), la proliferazione dei permessi per disabili è sempre stata il vero mistero del Babuino. L’autorizzazione sbuca da cruscotti e parabrezza, appoggiata al volante o in bilico sull’aeratore. Tutto ciò giorno e notte, nei feriali e per le feste comandate, in ricchezza (degli affari) e in povertà, ai tempi della crisi.
Matrimonio inossidabile quello tra il Tridente e il logo della sedia a rotelle, ha resistito a scandali e interrogazioni comunali. Senza mai attirare sul serio l’attenzione del I Gruppo della municipale che, da un lato, combatte le contraffazioni attraverso il gruppo guidato dal comandante Carlo Buttarelli, e, dall’altro, non riesce a vigilare su via del Babuino.

Permessi in massa
Eppure ci sarebbero varie ragioni per dubitare di alcuni abusi del contrassegno arancione. Come pure della sua distribuzione «di massa»: su ventisei auto parcheggiate in via del Babuino, sono undici quelle che hanno in dotazione il logo della sedia a rotelle, circa la metà.
Ne hanno uno sia la Mini verde bosco parcheggiata di fronte a un gioielliere che la Peugeot azzurrina in sosta parallela dall’altra parte del marciapiede. Ce n’è uno sul parabrezza della Mercedes nera 4 Matic e sulla Smart blu proprio di fronte alle Gallerie Benucci. Su una Fiat Cinquecento in prossimità delle vetrine dei Fratelli Rossetti; sulla Panda azzurrina (perlata) in sosta davanti a un portone e sulla Mercedes argento di fonte al civico 135 (in questo caso il numero di permesso e la data di scadenza sono pearltro illeggibili). Lo espone il proprietario di un’altra Cinquecento bianca assieme al biglietto scritto a mano «Sono in pizzeria» e lo ostenta anche una Nissan bianca dallo smalto scintillante come appena uscita dal concessionario. Magari anzi è stato proprio il contrassegno della sedia a rotelle ad autorizzare la sosta spericolata della Nissan che alle 13 di sabato mattina, è ben piazzata sui sampietrini di piazza di Spagna in un’area su cui solitamente convergono tre limitazioni: quella della zona a traffico limitato, una seconda dell’area riservata ai pedoni e infine il parcheggio per i taxi. Per la verità l’aura d’inviolabilità che avvolge la Nissan proprio al crocevia che compendia vari divieti è oggetto di curiosità da parte di qualche passante. Ci vorrebbe qualcuno autorizzato a pensar male per mestiere (un vigile?). Ma i «pizzardoni» del I Gruppo sostano tranquilli alla base della scalinata di Trinità dei Monti e i controlli al Babuino si limitano alla routine.

Porsche
Altri stravaganti titolari di contrassegno per handicappati s’incontrano tra via Borgognona e via Condotti. Esempio: la bionda guidatrice di una giardinetta Minor (un cult del ’67) che scende la rampa di San Sebastianello con tre ragazzi in divisa da scuola allegramente piazzati sui sedili.
Oppure il proprietario della Porsche Carrera color piombo che rombante e lanciata, sosta da un’ora (tra le 12, 30 e le 13,30 dello stesso sabato) tra l’Hotel d’ Inghilterra e la boutique di Valentino in via Bocca di Leone. Davvero è questa la vettura più adatta al portatore di un qualunque handicap? Un’auto che sfiora i 330 chilometri orari con l’abitacolo da pilota e l’accelerazione di un bolide? Eppure a giudicare dal permesso color arancio sul parabrezza nessun dubbio. Certamente sì.

Ilaria Sacchettoni

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SCUOLA. Tutti i legaioli e i decerebrati di destra in classi differenziate! Leggete qui…

legaiolo

ECCO LA TESTA DI CAZZO FONTANINI

L’idea del leghista Fontanini
“I disabili in classi differenziate”

Il presidente della Provincia di Udine gela la platea di un convegno. “Ritardano lo svolgimento dei programmi scolastici”.

 

 

I disabili nella scuola? “Ritardano lo svolgimento dei programmi scolastici, più utile metterli su percorsi differenziati”. Il leghista Pietro Fontanini interviene a un convegno a Palmanova e si scatena la bufera. Le dichiarazioni del presidente della Provincia di Udine davanti a 300 operatori del settore disabilità, trovano in serata la reazione “attonita e indignata” dell’assessore regionale alla Sanità, disabile, Vladimir Kosic (Pdl)
di Marco Ballico

TRIESTE. I disabili nella scuola? “Ritardano lo svolgimento dei programmi scolastici, più utile metterli su percorsi differenziati”. Il leghista Pietro Fontanini interviene a un convegno promosso dal Consorzio per l’assistenza medico-pedagogica a Palmanova e si scatena la bufera. Le dichiarazioni del presidente della Provincia di Udine, confermate da più testimoni e contestate dalla platea di 300 operatori sul tema della disabilità, trovano in serata la reazione “attonita e indignata” dell’assessore alla sanità Vladimir Kosic. Ma il primo a prendere le distanze, già al tavolo dei relatori, è Paolo Ciani, consigliere regionale del Pdl.

LA DENUNCIA A riferire le parole di Fontanini è Francesco Martines, capogruppo del Pd in Provincia. “Ritengo queste affermazioni offensive nei confronti delle famiglie che vivono situazioni di disabilità – scrive Martines in una nota – e nei confronti di operatori che cercano in tutti i modi di rendere operative teorie e comportamenti di massima integrazione e inclusione nel mondo della scuola e nella società”.

LA SMENTITA ontanini, all’ora di cena, detta all’agenzia una smentita sul termine “ritardi”. E precisa: “Quello che ho detto è che, rispetto al modello italiano che prevede l’insegnante di sostegno, si potrebbe pensare a quello in vigore in altri Paesi europei: la classe differenziata”. E ancora: “Non mi sono espresso nei termini che mi sono stati attribuiti e mai affermerei simili cose. Ho riportato un’esperienza personale, da insegnante, riferita a una quinta della scuola secondaria superiore che si stava preparando all’esame di maturità”. Tra l’altro, conclude Fontanini, “come Provincia finanziamo progetti per l’inserimento dei disabili nel mondo del lavoro”.

LE CONFERME Martines ribadisce però quanto riportato nella prima denuncia: “Ho verificato con decine di operatori presenti. Tutti furibondi”. E pure Ciani, testimone diretto, smentisce Fontanini: “Quanto riportato è, purtroppo, corretto. Non a caso sono subito intervenuto prendendo le distanze. Non si capisce – aggiunge il consigliere del Pdl – quando Fontanini parla da presidente della Provincia o da segretario della Lega”. Critico anche l’assessore Kosic: “Se rispondono al vero le affermazioni riportate, devo constatare il palese contrasto con quello che stiamo facendo con gli enti locali e le famiglie sul tema della disabilità. Ricordo che la legge nazionale 517/1977 ha abolito, con una scelta di umanità e rispetto, le “classi speciali” che altro non erano che ospedali psichiatrici per bambini”.

L’OPPOSIZIONE Pure dal Pd arrivano forti contestazioni. “Chi parla così dimostra di non capire niente”, dichiara la deputata Alessandra Siragusa. Durissimo anche Gianfranco Moretton: Le dichiarazioni insane di Fontanini richiederebbero un percorso differente per lui e non per le persone meno fortunate”. Secondo il capogruppo del Pd il presidente della Provincia di Udine “ha perduto il lume della ragione e del buon senso. Il suo agire ci porterebbe alla disgregazione della società allontanandola dall’obiettivo del vivere civile per un ambiente giusto ed equilibrato”. Per Debora Serracchiani, infine, “quando un politico parla di ghettizzare i bambini disabili, vuol dire che non c’è più limite e che ci stiamo già muovendo in un territorio pericoloso”. (23 ottobre 2010)

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Berlusconi a Erotica Tour

A Erotica Tour il lettone di Putin

ROMA – Tutti in fila per il “lettone di Putin”. A Erotica Tour, di scena tutte le sere a Ostia fino a Ferragosto, “per la prima volta vanno in scena le notti del premier a Palazzo Grazioli”. Ecco allora approntato uno stand con spettacoli di sexygirl e contorno di pubblico. All’ingresso, un disegno del Cavaliere “che invita i visitatori con la ormai sua famosa frase: ‘andate sul lettone di Putin’.

Verrà ricostruita “l’ambientazione erotica di Palazzo Grazioli”. E gli organizzatori annunciano: “Le ragazze indosseranno solo biancheria intima nera, secondo quelle che furono le chiare volontà di Papi. Sul lettone di Putin si esibiranno, per quattro giorni, sia pornostar che sexy girl, il pubblico potrà solo assistere senza alcuna forma di coinvolgimento”.

°°° Sarebbe  divertente  vedere  Mafiolo che  si arrampica davvero  sul “lettone  di Putin”. Magari con la sedia  elettrica  per  disabili che pubblicizzano  le  sue  tv  di  letame.

Berlusconi-passione

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Cari amici…

… poco fa ho ricevuto questa bella notizia dalla mia avvocato. Poi vi spiego chi è questo carta:

Caro il mio cliente, La informo che la dottoressa Badas l’ha ritenuta
colpevole di diffamazione dell’onorevole carta, condannandola a 2.000 euro di multa (pena sospesa) , 1.000 di provvisionale in favore del carta oltre 1.600 di spese legali. La cosa mi lascia perlomeno perplessa, cmq non appena avremo la mirabile motivazione potremo fare appello.
La parte civile ha chiamato la stampa, domani uscirà un articolo, non ho potuto evitarlo. ma forse, come si dice, basta che se ne parli…
Saludos

°°° La “stampa”, per quella gente, è naturalmente il giornalaccio di burlesquoni/zuncheddu (lo speculatore edilizio) e della massoneria. Giornalaccio che ho querelato e battuto, per diffamazione (quella sì) tanti anni fa. Dove accostavano il mio nome a quello di ezio greggio, per una truffa ai bambini disabili. Io, ovviamente, non c’entravo nulla… ma commisi l’ingenuità di non chiedere i danni, nonostante il giudice me lo avesse quasi pregato. E chi scrise due articoli in proposito? Un gaglioffo che era spesso a pranzo nella villa dove ospitavo la mia cooperativa “CINEMAZIONE” e non toglieva gli occhi dal culo della mia e delle altre ragazze. Naturalmente riuscì a scroccare solamente dei pranzi. Ma, invece di chiedermi spiegazioni a tavola, da vile e verme qual è, scrisse quelle bestialità. Ora è uno dei capi di quell’accozzaglia di servi. E da allora, parlano di me solo per cazzate del genere e, per contro, incensano tutte le scimmiette inutili che vorrebbero tanto fare i miei mestieri. Pensate il livello… Ma chi è questo sedicente onorevole carta e da cosa scaturisce questo ennesimo processo? In un capitolo di “MEGLIO SARDI CHE RAI”, parlo di questo politicante e racconto di come mi perseguiti da circa 30 anni. Perché? Perché non ho accettato seicento milioni da lui, quando era (un pessimo) assessore regionale all’ambiente e voleva comprare il mio silenzio. Ebbe il Premio ATTILA, come peggior assessore d’Italia. Uno del Psdi e della massoneria sporca. Si inventò addirittura – sempre contro di me – una querela per minacce, percosse, e tentata estorsione, con tanto di testimoni fasulli… che fortunatamente ritrattarono e piansero davanti al PM. Un autentico gentiluono, insomma.
E io l’ho sempre battuto in tribunale, sia a Nuoro che a Cagliari, e graziato. Dicevo… pubblicai un capitolo di questo libro, ancora in itinere, su un sito di cui non ricordo nemmeno il nome: roba di 15 anni fa. Cosa fece questo bel campione? Avvertito da qualche galoppino o nipote, fece aggiungere una frase ingiuriosa (che non aveva nulla a che vedere con la satira né col mio stile), stampò la pagina e mi querelò per la quarta volta. Ora, mi sembra evidente la poca esperienza della giudice. Quantomeno l’avventatezza e la scarsa dimestichezza con Internet. Noi abbiamo provato, infatti, che quella frase non è mai uscita dal mio pc. Vedremo in appello. Ma questa volta gli chiedo i danni e gli porto via anche le mutande. Lo prometto solennemente a tutti voi.
P.S. Andatevi a vedere chi sia questo grande “onorevole” che nessuno ci invidia, si chiama giorgio carta.

guzzanti-massone


L'”onorevole” GIORGIO CARTA IN TUTTO IL SUO SPLENDORE
(e questa è la foto migliore che aveva!)

carta

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