La visita a Obama

Eravamo nella sala ovale della Casa Bianca: io, Giangi Pallina, Orso Gigio, Barack Obama, Maga Maghella e Gina Lollobrigida in tanga. Nel patio, due stupidi della scorta di Burlesquoni che si bruciavano i nasi con uno zippo e ridevano. Minca! Se ci sono due dei gorilla di Mafiolo allora ci dev’essere anche lui qui a WASHINGTON! E infatti, che ve lo dico a fare?… esco con la scusa di pipparmi una Stuyvesant e lo vedo: era nell’orto a fare il tacchino con Michelle, solo che lei era in ginocchio che interrava dei fagioli e Silvio era in piedi sopra i suoi tacchi… anche accucciata era ancora più alta Michelle Obama. Volevo proprio godermi la scena, così mi sono messo a svuotare i portaceneri della mia vecchia Bmw in un vaso di ortensie, che mi copriva parzialmente. Alla terza minchiata in inglese maccheronico del mafionano, Michelle si è alzata in piedi, si è piegata con le mani guantate sulle ginocchia come si fa per parlare ai bambini e ha sibilato:
“Mister, lei oltre ad essere terribilmente disgustoso non ha proprio il senso della misura… e meno male che non fa il sarto o il geometra!” Detto questo, gli ha vuotato sul testone trapiantato il secchio del letame disciolto e se n’è andata nasino all”aria.
Me cojoni! Son tornato dentro e, mentre cercavo un bagno per lavarmi le mani, l’occhio mi è caduto nelle cucine: dove i camerieri stavano sputando a turno nel bricco del caffè destinato a Silvio (c’era proprio una elegante targhetta al centro dell’enorme vassoio “President Berluccioni”) e uno si faceva roteare il bordo della tazza nel solco tra le natiche scoperte. Barack si stava già incazzando per il ritardo del premier italiano, quando finalmente Silvio ha fatto il suo ingresso… Imbarazzante. La servitù, vedendolo e “sentendolo” puzzolente di letame organico, prima lo ha lavato con la pompa da giardino, poi ha cercato qualcosa per coprirlo; ma i vestiti di Barack sono quelli di un uomo prestante di circa un metro e novanta, come farci entrare un botolo di 1,55 formato scaldabagno? E così la vecchia Nunny delle bambine ha infilato Mafiolo in un costume da Biancaneve comprato a Disneyland. Barack, da grande statista, non ha fatto una piega. Ha premuto un pulsante e subito sono arrivati i camerieri col caffè per l’ospite, mentre lui e noi ci siamo fatti raboccare i bicchieri col mirto che avevo portato io. Burlesquoni ha cominciato subito a dire che non voleva essere frainteso, che Zappadu è un coglione, che Noemi è vergine, che vuole molto bene a Fede e Apicella e… tante altre cose di somma importanza internazionale e strategica, insomma. Barack gli ha detto che lo ammira molto e che spera di vederlo presto. Liquidato. Silvio è stato accompagnato alla porta da un solenne ma deciso maggiordomo e noi ci siamo scatenati con le risate.
Un tassista rasta ha portato il capo del governo italiano alla pizzeria Bella Napoli, nel quartiere italiano, e lì Berlusconi ha espresso la sua gratitudine nei confronti degli “amici americani per quanto fatto per liberare l’Italia nella seconda guerra mondiale“. In serata il presidente del Consiglio lascerà Washington per tornare in Italia. Se il giudice gli concederà la libertà provvisoria: visto che è stato arrestato per una rissa con un bambino giapponese più alto di lui, che non gli voleva cedere il passo all’uscita del locale. Le sue body guard, dite? Quelle sono ancora in infermeria del centro grandi ustionati.

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La OPPO ,siòri

Stato di umiliazione

Dove non poté l’opposizione, poté la moglie. E Dio solo sa quanto può una moglie, quando è infuriata. E lo sanno anche tanti grandi, anzi piccoli uomini puniti dalle loro donne, come il bancarottiere Felicino Riva, milanista pure lui. Oppure Mario Chiesa, la cui causa di divorzio diede la spinta decisiva alla valanga di Mani pulite. E ora il noto Mario, anzi mariuolo, si è fatto riprendere con le mani nel sacco (dell’immondezza), in complicità con una seconda moglie, versione aggiornata e scorretta della prima. Se si vuole farla franca, infatti, meglio sposare una mariuola pari grado. Mentre la signora Veronica un avvertimento al marito l’aveva già dato, ma lui niente. La Velina dello scandalo, l’ha addirittura fatta ministra. E se qualcuno a sinistra ora dichiara in tv che sono affari di famiglia, è elegante, ma non dice la verità, perché sono affari di Stato. Lo stato di umiliazione in cui è ridotto il Paese.

LE VELINE E LE MINISTRE DI AL PAPPONE

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