L’ARROGANZA DELLE MERDE. Rise del terremoto Piscicelli parcheggia l’elicottero in spiaggia.

Piscicelli sull’elicottero
che atterra sulla spiaggia

E’ accaduto all’Argentario l’imprenditore coinvolto nell’inchiesta sulla ricostruzione dell’Aquila denunciato dai vigili urbani. Il rapporto finisce in procura a Grosseto e all’Enav, dice il sindaco di Orbetello

di CORRADO ZUNINO E LAURA MONTANARIHa parcheggiato l’elicottero sulla spiaggia di Ansedonia e ha portato sotto braccio sua madre a mangiare al ristorante “Il cartello”, esclusivo locale dell’Argentario. E’ successo il giorno di Santo Stefano. Alla guida dell’elicottero c’era Francesco Maria De Vito Piscicelli, 49 anni, l’imprenditore edile arrestato per associazione a delinquere e corruzione nell’inchiesta sugli appalti della Protezione civile e diventato famoso per due intercettazioni telefoniche. Nella prima rivelava al cognato il suo stato d’animo di fronte alla notizia del sisma dell’Aquila: “Alle tre e mezza di stanotte ridevo nel letto…”. Nella seconda gli spiegava: “Là c’è da ricostruire dieci anni”.

Piscicelli, brevetto di pilota, era partito nel

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In Inghilterra il ministro dell’Interno, Jacqui Smith, per aver fatto pagare allo Stato 67 sterline per due film porno acquistati dal marito, si è dimessa.

In Italietta, la polverini si sposta in elicottero, pagato da noi, a 15 mila euro a botta. La russa va a vedere le partite con l’aereo di stato a mezzo milione a botta (problemi di sicurezza, dice: MA CHI TI S’INCULA?!), IL MAFIONANO HA MOLTIPLICATO DI MILIARDI LE SPESE PER I VOLI DI STATO, PER FAR TRANSUMARE ZOCCOLE E ZERBINI… e qui nessuno si dimette, anzi! Vige la regola del Marchese del Grillo: IO SO’ IO E VOI NON SIETE UN CAZZO. Bella roba…

italioti1

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E io pago…

La gestione degli aerei antincendi è di privati!!!

La gestione degli aerei, di proprietà dello Stato, è affidata a una ditta privata, la Sorem. Per la quale tra il 2001 e l’inizio del 2006 sarebbero stati stanziati oltre 170 milioni di euro.
La Sorem è di proprietà dell’ing. Giusepppe Spadaccini, nipote dell’ex presidente democristiano della Regione Abruzzo.

Abbiamo perso l’elicottero

di Gianluca Di Feo

L’ITALIETTA  DI  BURLESQUONI

terremoto-l-aquila-11-aprile-2009

Un piano pronto da dieci anni. Trecento milioni stanziati. Ma l’acquisto di velivoli anti-incendio resta al palo. E il costo dei Canadair è un

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Scappa come un coniglio

Numerosi i cambi di programma. Salta la conferenza stampa finale
Il premier ha incontrato esponenti del centrodestra e imprenditori
Visita di Berlusconi all’Aquila
Evitati giornalisti e contestatori
Il presidente della provincia chiede un maxi-emendamento al decreto

Berlusconi all’Aquila

ber

L’AQUILA – Uno slalom tra giornalisti e contestatori. La 14esima visita di Silvio Berlusconi all’Aquila, dopo il terremoto del 6 aprile scorso, somiglia più a una corsa a ostacoli che altro.

Si inizia poco dopo le sedici quando i giornalisti vengono allontanati dall’aeroporto di Preturo, dove è previsto l’arrivo dell’elicottero del premier, per motivi di sicurezza.

Il programma ufficiale prevede che dall’aeroporto Berlusconi vada alle piattaforme antisismiche sulle quali saranno costruiti gli edifici della “città nuova”. Ma arriva subito il cambio di programma: il premier sorvolerà le piattaforme compiendo una ricognizione dall’alto.

Intanto all’esterno della caserma della Guardia di Finanza di Coppito, dove il presidente del Consiglio deve incontrare imprenditori ed esponenti del centrodestra locale, si radunano alcuni sfollati e gli operai della Transcom, gli stessi che avevano manifestato ieri a Roma a Montecitorio e a Palazzo Grazioli. Ma Berlusconi “dribbla” i dimostranti che chiedono una ricostruzione partecipata e trasparente. Il premier, infatti, arriva in caserma direttamente in elicottero.

Inizia l’incontro con i politici del centrodestra e gli imprenditori che hanno vinto gli appalti per la ricostruzione. L’obbiettivo è completare al più presto tutte le opere essenziali. “Turni no stop, anche di 24 ore”, chiede il premier. La polemica sul decreto terremoto però non si arresta. Il presidente della provincia dell’Aquila, Stefania Prezzopane, vuole attraverso l’approvazione di un maxi-emendamento al decreto garanzie per una ricostruzione realmente efficace.

Nel frattempo le forze dell’ordine allontanano dalla sala stampa una delegazione di tre persone che volevano chiedere al premier di finanziare la ricostruzione con entrate certe. E le sorprese non sono finite: alla fine salta anche la consueta conferenza stampa conclusiva. Nel giorno in cui a Bari scoppia l’ennesimo scandalo in cui sarebbe coinvolto, Berlusconi decolla senza incontrare i numerosi cronisti che lo aspettavano.

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Ormai tutto è lecito

Oristano, 21:33
RUBAVANO LE PIETRE DEL SINIS, DENUNCIATI DUE MURATORI

Sorpresi sulla spiaggia di ‘S’Arena Scoada’, nel litorale di San Vero Milis, in provincia di Oristano, mentre caricavano su un camion le particolari pietre del litorale del Sinis, due muratori di 47 anni, uno di Sorso e l’altro di Solarussa, sono stati denunciati per furto aggravato ai danni del patrimonio indisponibile dello Stato. A scoprirli e’ stato l’equipaggio dell’elicottero del VII Reparto volo della polizia di Abbasanta che stava sorvolando in ricognizione la costa. L’equipaggio ha subito segnalato la presenza dei due ai colleghi della Squadra Nautica di Oristano che si sono precipitati sul posto e hanno colto in flagrante i muratori.

AMICHE A S’ARENA SCOADA (la sabbia colata) L’ESTATE SCORSA:

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predator

RIVOLUZIONE RUSSA IN SARDEGNA – DALL’ALTO DI UN ELICOTTERO, L’OLIGARCA MANASIR ZIYAD HA PRESO DI MIRA ’MORTO ROTONDO’: SI STA COMPRANDO LE VILLE DEL GOLFO DI PUNTA NURAGHE – IN SIBERIA COSTRUISCE POZZI E OLEODOTTI, MA DI LUI SI SA POCO…
Mauro Liscia per “L’espresso”
PORTO ROTONDO

I suoi cantieri non si fermano mai. Costruisce impianti nel buio dell’inverno siberiano, con temperature che scendono anche a quarantadue gradi sotto lo zero. Realizza tubature che corrono per centinaia di chilometri sottoterra e se necessario si inabissano anche nel mare. Petrolio, ma soprattutto gas naturale: la ricchezza più importante della Grande Russia di Vladimir Putin.

Eppure di lui si sa pochissimo. Se volete avere un’idea della sua ricchezza, allora basta pensare alla Gazprom, il gigante degli idrocarburi dai capitali sterminati. Quando si parla di Gazprom, lui è ‘Mister General Contractor’, quello che costruisce pozzi, oleodotti e stazioni di pompaggio chiavi in mano. E ne sa smistare con oculatezza guadagni e mediazioni. Per questo Manasir Ziyad è considerato tanto misterioso quanto influente nella nomenklatura del potere moscovita.
PORTO ROTONDO

La sua Stroygas consulting negli ultimi otto anni si è imposta nei principali contratti siglati da Gazprom per realizzare e mantenere in azione campi petroliferi e collegamenti. Poco alla volta si è allargato ai paesi europei dove la sua specialità poteva trovare partner interessati, come l’Ungheria e l’Italia. E non sorprende che il magnate venuto dal freddo abbia scelto Porto Rotondo per sbarcare nel Mediterraneo.

Dicono che esplori la Costa Smeralda dalla cabina di un elicottero, bassa quota e volteggi ravvicinati, lo sguardo attento ai dettagli. Ma forse per scegliere le ville da acquistare gli basta informarsi sul blasone finanziario dei proprietari, che i progetti di quelle oasi dorate li hanno affidati ai migliori architetti del mondo.

D’altronde Manasir Ziyad non sembra davvero badare a spese: in pochi mesi ha comprato tre residenze estive a Punta Nuraghe. All’uomo diventato ricco grazie al ghiaccio e all’oro nero, piacciono il sole accecante della Sardegna e quella sabbia candida. Si è innamorato dei graniti dalle forme impossibili che disegnano il promontorio. E ha deciso di permetterseli.

Il suo nuovo eremo guarda sulla spiaggia di Ira, luogo celebre per le nobili abluzioni dell’attrice contessa Fürstenberg. Anni Settanta, altri tempi: la profumatissima costa della Gallura era un paradiso per i pochi che l’avevano scoperta, tradendo Capri e Saint Tropez per seguire la scia luccicante del principe ismailita Karim Aga Khan.
MANASIR ZIYAD

Oggi quelle rocce inimitabili incorniciano il ritiro preferito di Silvio Berlusconi e nella vicina Costa Smeralda sono i facoltosi finanzieri dell’ex Unione Sovietica a farla da padroni. Ziyad, che viene dalla Georgia, appartiene alla schiera dei nababbi no-limits. Descritto come uomo dai modi gentili, è diventato un frequentatore assiduo del lembo più patinato del nord Sardegna.
Si muove con discrezione tra ossequiosi agenti immobiliari e parchi con piscina che sembrano sospesi sul mare. Vede e compra, una firma sull’assegno e via su un nuovo obbiettivo. Prese le ville, ora vorrebbe un residence fatto di freschi loft immersi nella macchia mediterranea.

C’è chi giura che pur di chiudere al volo i negoziati sia pronto a pagare il doppio dei valori di mercato. Certo la sua presunta generosità spiegherebbe perché un ex manager dell’Eni gli abbia ceduto senza batter ciglio villa Verdiana, uno dei tre gioielli di Punta Nuraghe, considerata da sempre irraggiungibile. Altri prima di lui, per quanto finanziariamente attrezzati, avevano dovuto battere in ritirata: i monumenti al lusso non sono sempre merce da vendere.

Agganciata una delle più agognate fra le dimore rotondine, ha pensato di allargarsi un po’. E per realizzare il suo sogno sardo si dice che abbia fatto balenare davanti ad occhi increduli una cifra prossima ai cento milioni di euro. Verità o miti estivi? Se pochi chilometri più in là, a Romazzino, il manager della Gazprom Alisher Usmanov ha fatto sua per trenta milioni la villa che fu dell’industriale Antonio Merloni, tutto in quest’irripetibile angolo di mondo entra nella sfera del possibile.
PORTO ROTONDO

Addirittura probabile quando la ‘Nuova Sardegna’ riferisce dell’ultimo acquisto concluso dal re dell’alluminio Oleg Deripaska: venti milioni per le Walkirie, una reggia nel cuore vecchio di Porto Cervo. La lista si allunga pensando a Roman Abramovich, che d’estate vive tra i suoi tre megayacht e una magnifica residenza comprata a Cala di Volpe. Ma chi ha avuto la fortuna di trattare con Ziyad non ha sentito una parola che preluda a rilanci immobiliari.

Per Punta Nuraghe non si parla neppure di condominii a cinque stelle perché l’idea è un’altra. Il tempo che riesce a ritagliare fra i suoi commerci internazionali di gas, l’inavvicinabile georgiano vorrebbe trascorrerlo in un parco riservato. Dove il solo rumore accettabile sia quello delle onde, discreto quanto sa esserlo la natura di quei luoghi.

Ecco perché al comune di Olbia i suoi collaboratori hanno proposto soltanto un progetto da duecentomila euro, per sistemare una piccola strada e renderla accessibile alle limousine degli ospiti. Ziyad vorrebbe solo il permesso di ripristinare la vegetazione che circonda le sue nuove proprietà, ancora provata da vecchi incendi. Almeno per ora, perché chi lo ha visto all’opera, sa che è abituato a pensare in grande.

ziyad

costa

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