Da Salvatore manzo

Salvatore Manzo
Prendo come spunto questo articolo di Marco Travaglio (vedi allegato), acuto come sempre, perché la situazione in cui versa drammaticamente il nostro Paese obbliga ad una riflessione a voce alta.
La vicenda personale del premier e della sua consorte non sarebbe di per sé di nessun interesse se non fosse che è stato lo stesso Berlusconi a farne una questione pubblica andando a riferire dei suoi dissapori familiari a Porta a Porta, la trasmissione più importante, in fatto di share, della “televisione di stato”.
In ogni caso le dichiarazioni della signora Veronica Lario, se si leggono con attenzione, hanno un valore e un’importanza politica di proporzioni piuttosto devastanti.
La signora Berlusconi dice di aver implorato le persone che sono più vicine a suo marito di aiutarlo, perché non sta bene, ma è stato tutto inutile…
Infatti il nostro Premier (ahinoi!) non solo ha frequentato mafiosi, non solo ha in tutta probabilità riciclato i miliardi di Cosa Nostra, non solo è stato indagato come mandante esterno per le stragi del ’92-’93, non solo le sue aziende, lo confermano le sentenze, erano in contatto con la mafia, non solo era membro della P2 di cui sta fedelmente attuando il piano eversivo denominato di “Rinascita Democratica”, non solo ha sostenuto e appoggiato le ultime folli guerre… oggi ci si presenta anche come uno psicopatico.
Cioè sua moglie, una donna che in tutti questi anni si è distinta per riservatezza e intelligenza, oltre a difendere se stessa e la propria dignità, sta avvisando i cittadini italiani, noi tutti, che il marito è un potenziale pericolo, una persona da curare.
Siamo al culmine del paradosso ma resterebbe tale se questo non presagisse scenari inquietanti e potenzialmente molto pericolosi.
Quest’uomo, Silvio Berlusconi, in questa sua veste un po’ da criminale e un po’ da maniaco, è completamente uscito dal seminato. Le sue vane promesse piano piano si riveleranno carta straccia quale sono e questo potrebbe far insorgere, anche in modo violento, una parte della popolazione. Un clima propizio per il ritorno della strategia della tensione, per la messa a punto di una qualche strage tale da distogliere l’attenzione e catalizzarla altrove.
Una situazione che a qualche frangia estremista potrebbe far suscitare la balzana idea di ricorrere alle armi pur di resistere e contrastare le follie dell’imperatore. Un gioco molto molto pericoloso.
Ci appelliamo quindi al popolo italiano: questo personaggio sta rovinando l’Italia. Esca dalla vita politica del nostro Paese che sta trascinando nel baratro.

Giorgio Bongiovanni
8 maggio 2009

Febbre suina
Di Marco Travaglio

Segnatevi queste due frasi: “Non posso stare con un uomo che frequenta le minorenni… perché la ragazza minorenne la conosceva prima che compisse 18 anni: magari fosse sua figlia…”. “Ho cercato di aiutare mio marito, ho implorato coloro che gli stanno accanto di fare altrettanto, come si farebbe con una persona che non sta bene. E’ stato tutto inutile”. Le ha pronunciate la moglie, da ieri ex, del nostro presidente del Consiglio, e le hanno raccolte la Repubblica e La Stampa. Memorizzatele perché non le sentirete mai citare in nessun tg o programma delle tv di regime. Lasciamo perdere quelle della ditta, dove chi dovrebbe informare è stipendiato dal tizio che va con le minorenni e non sta bene.

Vediamo il “servizio pubblico”: i tg dell’ora di pranzo, i primi in onda dopo lo scoop dei due quotidiani. Tg2 (sempre così prodigo di gossip,anche sull’ultima starlette): 5 secondi da studio, meno che per il divorzio di Mel Gibson. Tg1: 15 secondi da studio, affidati all’affranta Susanna Petruni, che occulta le frasi-bomba di Veronica e riesce persino a chiudere con una vecchia frase del premier (ieri insolitamente taciturno): “La signora si è fatta ingannare dai giornali della sinistra”. Tg3: breve servizio di 50 secondi, nemmeno un cenno alle minorenni e all’uomo malato, ordinaria amministrazione e chiusura con l’avvocato Ghedini (tornato sulla breccia dopo mesi di quarantena, causa lodo Alfano) che suona il silenzio su “un fatto privato”. Ma il fatto privato è il divorzio, così come le eventuali scappatelle dell’attempato Cavaliere di Hardcore, nonno settantatreenne di tre (prossimamente quattro) nipotini. Sono invece fatti pubblici, pubblicissimi, le dichiarazioni della persona che conosce meglio di tutti il nostro premier, e che lo definisce “uomo che frequenta le minorenni” e lo paragona a “una persona che non sta bene”. Febbre suina, par di capire.

Ora, immaginiamo le stesse frasi in bocca alla signora Obama, o Zapatero, o Brown, e i commenti delle tv e dei giornali di tutto il mondo. Non nel gossip: nelle pagine politiche. Non per nulla l’Italia è di nuovo “semilibera” nella classifica di Freedom House. Quel che accadrà nelle prossime settimane è prevedibilissimo. I siti del Pdl e i fogli d’ordini del regime han già servito l’antipasto: “Il Giornale” con un attacco alzo zero alla “First Lady in sonno” che “danneggia il premier e il governo” diventando “nemica della maggioranza degl’italiani”; “Libero” (una testata, un ossimoro) con tre foto di Veronica giovane a seno nudo. Prossimamente su questi schermi, qualche vecchio filmino osè, magari allegato a uno degli house organ del Sultano. Insomma la massacreranno, com’è accaduto in questi 15 anni a chiunque si sia messo di traverso sulla strada del padrone d’Italia: dai pm di Mani Pulite alla Ariosto, da Montanelli a Biagi, da Santoro a Luttazzi, a tutti gli altri epurati. I servi e i killer stanno già oliando le mitragliatrici.

°°° Sono contento di non essere il solo a divulgare queste elementari VERITA’.

bdittatore

berlusconi-napoleone

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Beh, beh, meno male va.

LE REGOLE
No europeo alla legge
contro i pirati del web
La norma prevedeva di tagliare l’accesso a Internet. La Siae apre ai brani gratis

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

BRUXELLES — Decisione del Parlamento europeo, ieri: non si può tagliare l’accesso a Internet di chi sia stato beccato a scaricare illegalmente (gratis) una canzone, un film, un video qualsiasi, se non lo avrà stabilito un tribunale. Decisione del Parlamento francese, un mese fa: la stessa, cioè un «no» al progetto del presidente Nicolas Sarkozy che voleva istituire un’agenzia statale contro i «pirati del web», espellendo dalla Rete coloro che scaricano note e immagini senza pagar nulla. Commenti circolati a Bruxelles, dopo il voto di ieri: «Internauti di tutto il mondo, rallegratevi», è stata una vittoria della libertà sul web contro le lobby discografiche, o cinematografiche; ma anche: «Così è il Far West», si poteva fare meglio.

In realtà, il Consiglio europeo — il governo Ue — aveva auspicato maggiori controlli, ed era stato raggiunto un testo di compromesso: dopo la bocciatura di quest’ultimo, sarà il prossimo Europarlamento — quello che uscirà dalle elezioni di giugno — ad occuparsi della questione. Nell’attesa, gli «sceriffi» del web dovranno pazientare. E c’è anche una notizia in arrivo dall’Italia, più o meno nello stesso campo, che potrebbe portare presto a un’altra rivoluzione. La Siae, la Società italiana degli autori ed editori, per bocca del suo presidente Giorgio Assumma ha annunciato che «scongelerà» i diritti di autore: molte canzoni, film, opere d’arte, potranno essere «godute» gratuitamente, su Internet, ma anche sulla rete della telefonia mobile, cioè sui telefoni cellulari. Che questo avvenga o no, dipenderà solamente dai detentori del copyright, cioè dagli autori: ogni artista messo sotto contratto dalla Siae potrà scegliere se rinunciare a delegare la difesa dei propri diritti, e riservare a se stesso l’utilizzo di uno o più brani; lo farà, scaricando direttamente da Internet un modulo, e compilandolo; la Siae metterà poi online l’elenco delle opere liberamente consultabili.

Per tornare alla decisione dell’Europarlamento, tutto è nato con un emendamento presentato da un fronte trasversale che vedeva insieme liberaldemocratici, Verdi, euroscettici (gruppi Adle, Verdi-Ale, Gue-Sinistra europea unita, Ind-Dem o Indipendenti-democratici). Principio riaffermato: senza una decisione preliminare dell’autorità giudiziaria «non possono essere imposte limitazioni ai diritti e alle libertà fondamentali degli utenti finali» di Internet, a meno che «vi sia una minaccia per la sicurezza pubblica» (in questo caso l’intervento dell’autorità giudiziaria può avvenire successivamente). Il voto di Strasburgo, ha detto la capogruppo dei verdi Monica Frassoni, «è stato cruciale per centinaia di milioni di europei che ogni giorno utilizzano Internet: siamo riusciti a vincere una battaglia difficile contro chi voleva utilizzare la legislazione sul mercato Telecom per limitare la libertà degli internauti».

Luigi Offeddu

lucio2

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Scricchiolii

Il Senatur torna a dire no al referendum del 21 giugno
“Ci stiamo già lavorando, non ci presenteremo a mani vuote”
Referendum, Bossi insiste
“Legge elettorale con chi ci sta”

Referendum, Bossi insiste “Legge elettorale con chi ci sta”
GEMONIO – “La Lega Nord sta lavorando a una proposta di legge elettorale da far approvare con “chi ci sta”: Umberto Bossi gioca d’anticipo, vede con favore le aperture del Pd ad un lavoro comune sulla legge elettorale e torna a ripetere il no del Carroccio alla consultazione fissata per il 21 giugno.

“Stiamo già pensando a una legge elettorale, perché non ci presenteremo a mani vuote – spiega il Senatur – Il compito è stato dato a Calderoli e Maroni. Come fa la sinistra a far votare sì al referendum? Se vota sì Berlusconi vince sempre le elezioni”. Ed è per questo, secondo Bossi, che l’opposizione dovrebbe pensarci. Ed è per questo che il Carroccio offre una sponda comune.
“Noi ci pensiamo – continua Bossi – per motivi di democrazia e anche per motivi di interesse della Lega. Sono convinto che certe leggi vadano fatte democraticamente in parlamento, non inventandosi un referendum che la gente non capisce. Abbiamo deciso di iniziare a scrivere la legge la faremo girare e la faremo con chi ci sta”.

L’attivismo della Lega imbarazza il Pdl. In particolare gli uomini che vengono da An. “Del referendum ne parleremo dopo l’8 giugno. Con la Lega non ci sono problemi, stiamo facendo una campagna elettorale insieme in tutte le citta’ capoluogo”. E se Italo Bocchino chiede di evitare tensioni sulla consultazione referendaria, Fabrizio Cicchitto torna a ripetete che che in caso di vittoria del sì “la pretesa del centrosinistra secondo la quale, una volta fatto il referendum, poi si dovrebbe ulteriormente cambiare la legge elettorale in Parlamentom sarebbe destituita di fondamento. Questo sì che sarebbe il sogno di una notte di mezza estate”. Replica a stretto giro il democratico Giorgio Merlo: “Il referendum, come sappiamo, non può trasformarsi in una straordinaria occasione per confermare il potere assoluto di Berlusconi. Serve una nuova legge elettorale”.

Per Orlando dell’Idv “il referendum è uno strumento per migliorare la legge elettorale, il grimaldello per cambiare il ‘porcellum’, che è una pessima legge elettorale”. Mentre il presidente del comitato promotore Giovanni Guzzetta si dice fiducioso che “i cittadini andranno a votare in massa”.

calderoli-porco1

bossi

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Guarda come si tuffano!

TRIBUNALE
Da “Drive in” all’aula
Salis diffamò Carta
Una battuta sul sito liberodiscrivere.it è costato al comico
e produttore Lucio Salis (62 anni di Santa Giusta) la condanna
per diffamazione ai danni dell’ex sottosegretario alla Giustizia
Giorgio Carta. Sullo spazio web, l’inventore della battuta
“Cappitto mi hai” a Drive In – condannato a pagare 2 mila euro
– avrebbe scritto frasi offensive sulla mole di Carta. All’ex esponente socialista, parte civile con il legale Sandro Grimaldi, mille euro di provvisionale. ■

°°° Qualcuno di voi può mandarmi online i pezzi dell’unione sarda e la Nuova sardegna? Grazie. Voglio vedere se quando vincerò l’appello ne parleranno con lo stesso rilievo. GRAZIE!
. ………………………………………………………..

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Cari amici…

… poco fa ho ricevuto questa bella notizia dalla mia avvocato. Poi vi spiego chi è questo carta:

Caro il mio cliente, La informo che la dottoressa Badas l’ha ritenuta
colpevole di diffamazione dell’onorevole carta, condannandola a 2.000 euro di multa (pena sospesa) , 1.000 di provvisionale in favore del carta oltre 1.600 di spese legali. La cosa mi lascia perlomeno perplessa, cmq non appena avremo la mirabile motivazione potremo fare appello.
La parte civile ha chiamato la stampa, domani uscirà un articolo, non ho potuto evitarlo. ma forse, come si dice, basta che se ne parli…
Saludos

°°° La “stampa”, per quella gente, è naturalmente il giornalaccio di burlesquoni/zuncheddu (lo speculatore edilizio) e della massoneria. Giornalaccio che ho querelato e battuto, per diffamazione (quella sì) tanti anni fa. Dove accostavano il mio nome a quello di ezio greggio, per una truffa ai bambini disabili. Io, ovviamente, non c’entravo nulla… ma commisi l’ingenuità di non chiedere i danni, nonostante il giudice me lo avesse quasi pregato. E chi scrise due articoli in proposito? Un gaglioffo che era spesso a pranzo nella villa dove ospitavo la mia cooperativa “CINEMAZIONE” e non toglieva gli occhi dal culo della mia e delle altre ragazze. Naturalmente riuscì a scroccare solamente dei pranzi. Ma, invece di chiedermi spiegazioni a tavola, da vile e verme qual è, scrisse quelle bestialità. Ora è uno dei capi di quell’accozzaglia di servi. E da allora, parlano di me solo per cazzate del genere e, per contro, incensano tutte le scimmiette inutili che vorrebbero tanto fare i miei mestieri. Pensate il livello… Ma chi è questo sedicente onorevole carta e da cosa scaturisce questo ennesimo processo? In un capitolo di “MEGLIO SARDI CHE RAI”, parlo di questo politicante e racconto di come mi perseguiti da circa 30 anni. Perché? Perché non ho accettato seicento milioni da lui, quando era (un pessimo) assessore regionale all’ambiente e voleva comprare il mio silenzio. Ebbe il Premio ATTILA, come peggior assessore d’Italia. Uno del Psdi e della massoneria sporca. Si inventò addirittura – sempre contro di me – una querela per minacce, percosse, e tentata estorsione, con tanto di testimoni fasulli… che fortunatamente ritrattarono e piansero davanti al PM. Un autentico gentiluono, insomma.
E io l’ho sempre battuto in tribunale, sia a Nuoro che a Cagliari, e graziato. Dicevo… pubblicai un capitolo di questo libro, ancora in itinere, su un sito di cui non ricordo nemmeno il nome: roba di 15 anni fa. Cosa fece questo bel campione? Avvertito da qualche galoppino o nipote, fece aggiungere una frase ingiuriosa (che non aveva nulla a che vedere con la satira né col mio stile), stampò la pagina e mi querelò per la quarta volta. Ora, mi sembra evidente la poca esperienza della giudice. Quantomeno l’avventatezza e la scarsa dimestichezza con Internet. Noi abbiamo provato, infatti, che quella frase non è mai uscita dal mio pc. Vedremo in appello. Ma questa volta gli chiedo i danni e gli porto via anche le mutande. Lo prometto solennemente a tutti voi.
P.S. Andatevi a vedere chi sia questo grande “onorevole” che nessuno ci invidia, si chiama giorgio carta.

guzzanti-massone


L'”onorevole” GIORGIO CARTA IN TUTTO IL SUO SPLENDORE
(e questa è la foto migliore che aveva!)

carta

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