Il killer, Gianluca Casseri «Uomo solo e depresso»

Fa strage di senegalesi e si uccide
Mattina di terrore a Firenze
foto|video

Un militante di estrema destra (nel riquadro),
apre il fuoco in due mercati:
due extracomunitari morti
Il killer, Gianluca Casseri
«Uomo solo e depresso»

°°°CHE TRISTEZZA QUESTI DESTRONZI SCHIFATI DA TUTTI. E CERTO CHE SONO SOLI E DEPRESSI: LA DESTRA E’ EGOISTA E INDIVIDUALIUSTA  A PRESCINDERE.

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter

E.On e Burlesquoni: due killer spietati della Sardegna e complici d’affari sulla pelle dei sardi.

Andrea Bertaglio

Dopo la marea nera E.On investe nell’immagine sarda. Su Mediaset

La multinazionale da 93 miliardi di fatturato annuo dà seguito ad un accordo per ripristinare l’immagine del sassarese dopo lo sversamento di migliaia di litri di olio combustibile in mare a gennaio: 54mila euro di investimento nelle reti Mediaset, per realizzare un servizio sulle bellezze marine locali

I risarcimenti per i danni della “marea nera” di Porto Torres? Per ora non finiranno nelle casse della Regione Sardegna, ma solo in quelle di Publitalia ‘80 spa, la concessionaria pubblicitaria delle reti Mediaset. Per alcuni è solo un primo passo, per altri una beffa: “Il territorio avrà un ritorno in termini di immagine?”, si chiedono dal giornale locale Sassari Notizie. È ancora è presto per dirlo, ma “per ora a guadagnarci sarà Mediaset”. E’ il risultato della convenzione tra il Comune di Sassari e la multinazionale petrolifera E.On, che fattura miliardi ma per ora verserà solo 54mila euro per un servizio televisivo dedicato al territorio del Sassarese e alle sue risorse marine, per compensare il danno d’immagine all’apertura della stagione turistica.

L’accordo nasce dalle richieste della giunta Cappellacci di “un intervento per il consolidamento dell’immagine turistica delle zone della Sardegna interessate dal fenomeno dello sversamento di olio combustibile che si sostanzia in finanziamenti per la promozione del territorio”. Istanze che la multinazionale responsabile del disastro dello scorso 11 gennaio – quando per un errore vennero riversati in mare migliaia di litri di olio combustibile – ha iniziato a soddisfare in primavera. Già a maggio, infatti, E.On Italia aveva finanziato “Primavera in Romangia”, una campagna pubblicitaria per promuovere una serie di appuntamenti per valorizzare il patrimonio artistico e naturalistico del territorio del Comune di Sorso.

Ora, invece, a sperare di beneficiare della pubblicità finanziata da E.On sarà la città di Sassari. Il denaro verrà infatti destinato al contratto pubblicitario che il Comune sardo siglerà con Publitalia per la messa in onda di un servizio dedicato alle risorse marine del sassarese e destinato alla trasmissione “Pianeta Mare“, un programma eseguito in collaborazione con il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali in onda ogni domenica su Rete 4.

Ignorata invece dalla multinazionale tedesca la richiesta del sindaco di Sassari, Gianfranco Ganau, di contribuire alla sponsorizzazione della Dinamo, storica squadra di basket cittadina, impegnata ai massimi livelli ma ad un passo dal fallimento finanziario. Un gesto che, secondo il primo cittadino sassarese, oltre a rappresentare un “primo parziale risarcimento dei gravi danni ambientali subiti”, avrebbe portato E.On ad aiutare molto di più il territorio e la sua immagine.

In Sardegna sono in molti a pensare che 54mila euro, per una società che nel solo 2010 ha fatturato circa 93 miliardi di euro, non siano un grande sforzo. Ma, soprattutto, che non debbano essere l’unica forma di indennizzo. Lo fa ben presente Antonio Cardin, capogruppo del Partito Sardo d’Azione e già promotore in Consiglio comunale di iniziative “volte ad ottenere per il litorale sassarese un congruo risarcimento” per l’inquinamento subito: “Pensare di liquidare con un piatto di lenticchie un danno simile, che ha avuto ripercussioni economiche enormi in tutte le attività commerciali e di servizi, rappresenta uno schiaffo per tutti i sardi”.

BIN LADREN

B.laden
Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter

Il fango inutile del killer sallusti contro Vendola.

Vendola: “La mia foto nudo e il metodo-Boffo
colpo di coda degli immoralisti di Arcore”

Il leader di Sel dopo la prima pagina del Giornale con uno scatto di 32 anni fa: “Per cacciare la corte dei ruffiani candidiamo la Bindi”. “L’obiettivo degli attacchi personali è l’equiparazione, dire che siamo tutti luridi, il loro cinismo è senza limiti”

di GOFFREDO DE MARCHIS

Vendola: "La mia foto nudo e il metodo-Boffo colpo di coda degli immoralisti di Arcore" Nichi Vendola

ROMA – La foto in sé lo ha quasi commosso. “Sono passati 32 anni. Quell’immagine è un’icona dell’innocenza adolescenziale”. Il metodo invece, lo scatto in bianco e nero del suo corpo senza vestiti in un campo nudisti sbattuto sulla prima pagina del Giornale di lunedì, lo inquieta. “C’è un elemento fondativo della narrazione berlusconiana nella scelta di mostrarmi nudo – spiega Nichi Vendola -. Una subliminale chiamata in correità per dire che siamo tutti colpevoli e quindi tutti da assolvere. E c’è una violazione della stessa privacy che il premier tanto invoca per l’inchiesta sulle feste di Arcore. Ma questa è la sua idea di libertà. La libertà del proprietario che considera la libertà altrui res nullius. Mentre la libertà dei moderni è quella dalla miseria e dall’ignoranza”. Davanti a questa offensiva Vendola conferma la strada di un’alleanza di tutte le opposizioni. “Dobbiamo cacciare una classe dirigente di amici e sodali di dittatori, mafiosi, ruffiani, una corte dei miracoli segnata dall’antropologia dei lelemora e dei fabrizicorona. Dobbiamo congedarci da un enclave di affaristi che ha calcato la scena pubblica confondendola con il Bagaglino”. E non dribbla la domanda sul nome del leader per la “coalizione democratica”: “Rosy Bindi”.

Presidente Vendola, dobbiamo davvero temere i colpi di coda del berlusconismo? Ha paura di un escalation nei suoi confronti sui giornali della destra?
“Sono

molto gratificato nel subire lo stesso trattamento riservato a Boffo, Mesiano, Marcegaglia e Boccassini. Ciclicamente tocca anche a me. Lo stesso poligono di tiro della famiglia Berlusconi aveva pubblicato una mia foto al Gay Pride priva di qualunque significato con il titolo “Può quest’uomo fare lezioni di morale?”. Certo che posso, in particolare a molti politici del centrodestra che nascondono la propria identità. Io non ho mai consentito di mentire a me stesso. La verità è la bussola della mia esistenza”.

Qual è l’obiettivo di questi attacchi personali?
“L’equiparazione. Berlusconi non è pulito ma siamo tutti luridi, tutto è contaminato. Sono paradossali nei loro salti logici: fanno contemporaneamente delle mutande la loro bandiera e vogliono mettere i braghettoni seicenteschi alle domande più difficili: sulla sessualità, sull’affettività, sulla vita e la morte. Il loro cinismo è senza limiti. E la battuta omofoba o razzista o sessista esce dal recinto privato del maschilismo berlusconiano per solleticare l’Italietta del basso ventre”.

Non c’è molto più di una mutazione semantica?
“C’è un modello culturale che potremmo chiamare: vizi privati e pubbliche virtù. Un mix di moralismo e immoralismo. Il moralismo di chi si finge neoclericale per ragioni elettorali, di chi si intruppa al Family day, di chi si scaglia contro Beppino Englaro rendendo un tema drammatico un’arena per gladiatori, di chi non esita a mandare in galera i ragazzini con lo spinello. E l’immoralismo di chi si circonda di un’epopea in cui l’ebbrezza della cocaina, la compravendita del piacere, il divertimentificio industriale gioca a cavallo del peccato, e questo non ci interessa, ma spesso gioca a cavallo del reato”.

Così scatta il siamo tutti luridi.
“Scatta la macchina del fango che cerca di mettere sullo stesso piano la rivendicazione della propria libertà e dignità con l’intangibilità e il sottrarsi al controllo di legalità. Berlusconi pensa per sé alla sacralità del corpo tipica del sovrano medievale”.

È possibile che la sua foto serva a parare il colpo di eventuali scatti di Berlusconi nudo nella villa di Arcore?
“Quando ho visto la mia foto sul Giornale ho provato molta tenerezza. Ho pensato a quegli anni, a cosa è stato scoprire poco a poco la politica, il mondo e la mia corporeità. Mi dispiace per Sallusti: la foto virtuale di Berlusconi nel suo harem di escort, stelline vogliose di carriera, adolescenti in cerca di scorciatoie non può essere comparata alla foto di un corpo nudo che passeggia sulla spiaggia durante un campeggio naturista”.

Si avverte un certo razzismo nel suo giudizio sulle ragazze di Arcore.
“Non ho retropensieri. Ho pensieri espliciti sull’ambiente che le ha partorite e le ha allevate. Ho un brivido quando leggo le parole dei genitori nelle intercettazioni, ma non dimentico che Ruby e le altre sono un pezzo della generazione definita dai sociologi quella del “lavoro mai”. Il più grande crimine sociale del berlusconismo”.

Tutto questo giustifica un’alleanza da Vendola a Fini?
“Per ridare all’Italia l’ossigeno che il berlusconismo le ha tolto urge rimuovere le macerie della Seconda repubblica. Ma se è genuino questo allarme bisogna evitare le inopinate aperture di credito a quei leghisti che sono un elemento centrale del degrado civile del Paese. Facciamo allora un coalizione di emergenza democratica, reclutiamo le migliore competenze giuridiche e occupiamoci delle cose fondamentali: legge elettorale, una buona norma sul conflitto d’interessi e sul sistema informativo. Poi, ognuno per la sua strada”.

Ha un nome per guidare questo governo?
“Rosy Bindi. Una donna che rappresenta la reazione a uno dei punti più dolenti del regresso culturale, ricopre un ruolo istituzionale-chiave come quello di vicepresidente della Camera, ha il profilo giusto per guidare una rapida transizione verso la normalità”.

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter

Il delirio della rai di berlusconi. Il killer su commissione masi licenzia il più bravo dirigente

Rai3, Mazzetti rischia licenziamento

Loris Mazzetti, capostruttura di Raitre, responsabile di “Vieni via con me”, rischia di essere licenziato. Gli ha inviato una lettera di richiamo che prelude all’apertura di un vero provvedimento disciplinare, con il rischio forte di incorrere nel licenziamento, l’ufficio del personale della Rai.

La lettera non è ancora materialmente nelle mani di Mazzetti, oggi fuori sede, ma ce l’ha il direttore di rete, Paolo Ruffini. Il capostruttura ha ora cinque cinque giorni di tempo per replicare alle contestazioni. In particolare gli si muovono rilievi per gli articoli scritti per la testata Il Fatto Quotidiano; per le dichiarazioni sul programma di Fazio e Saviano in onda il lunedì sera; per le opinioni espresse durante un programma de La7; per le dichiarazioni ritenute «lesive» per l’immagine della Rai.

«Avrò sicuramente il provvedimento disciplinare – dice Mazzetti -. Rischio il licenziamento perché ho già più di 10 provvedimenti disciplinari con giorni di sospensione per un totale di 20. Mi aspetto il peggio. Credevo di ricevere i complimenti per una trasmissione che ha fatto oltre 10 milioni di telespettatori, e invece ho ricevuto il benservito…». Poi a Radio24 fa appello al dg: «Considero Mauro Masi una persona intelligente e quindi mi appello alla sua intelligenza per non essere licenziato».

°°° Siamo all’assurdo, amici! Il peggior dg di sempre, insieme alla moratti  e a saccà,  minaccia di licenziare un dirigente storico dell’azienda. Loris Mazzetti, che fu il più stretto collaboratore di Biagi. Ora, vediamo chi è Loris Mazzetti…

Nato a Bologna il 12 aprile del 1954. Capoprogetto RaiUno

Nel 1980 firma la prima regia di un programma Rai: L’Offensiva della Linea Gotica. Da allora lavora per la Rai di cui è dipendente. Realizza due film tv: Cantare la Città con Francesco Guccini, Pierangelo Bertoli e Claudio Lolli; Effetti Personali in collaborazione con Giuseppe Bertolucci e Roberto Benigni, Marina Confalone, Carlo Monni. Due i suoi film-documentari: Quel cinema degli Ambigui Anni Quaranta, Gli Occhi del Gigante (premio speciale Media Save Art ’91).

Cura la regia di programmi televisivi come: Il Sabato dello Zecchino, Ritorno al Cinema, Canto per la Libertà, Bianco, Rosso e Verde, Melò, Il Circolo delle 12, Tortuga, L’Arte di non Leggere con Fruttero & Lucentini, L’Albero Azzurro (Premio Int. XXII Flaiano Pegaso d’Oro per la regia).

Regista di numerosi eventi sportivi tra cui: Campionato del Mondo di Calcio (1990), Campionato del Mondo di Calcio Under 17 (1991), Coppa d’Africa (1992), Olimpiadi di Barcellona (1992), per la prima volta in mondovisione in Alta Definizione.

È regista e curatore de Il Fatto di Enzo Biagi e dei programmi di Biagi per RaiUno: Buongiorno San Patrignano, Woody Allen: Parliamo di me, Speciale storie di innocenti, Alberto Sordi, Luciano Pavarotti, Viaggio nella Speranza, Meno quattro: viaggio verso il Duemila, Speciale Mastroianni: il fascino della normalità, Donne di Pace, Omaggio a Sarajevo, Inchiesta sul ragazzo Gesù, E il mondo cambiò: ventiquattr’ore nella vita di Gesù, Due giorni ancora: addio Joe, Voci dal Lager, Viva Roberto, Padre Pio: il frate dei miracoli, Cara Italia, Gesù rinasce a Cuba, Dio tra gli schiavi, Belgrado: cronaca di una città, Ricordati cosa ti ha fatto Amalek, Dove cantarono gli angeli, Jesus, E sul monte disse: pregate così, Kosovo: la morte è vicina di casa, Karol Wojtyla: appunti su un prete polacco, Tutti i figli di Dio hanno le ali, Giro del mondo, Resta con noi.

E vediamo ora chi è questo zerbino raccomandato che  prima ha demolito definitivamente la Siae e ora  la Rai per ordine di Berlusconi.

Dal 1988 inizia la sua attività di collaborazione con la Presidenza del Consiglio dei ministri prima come consigliere per la comunicazione economica, poi come direttore dell’ufficio stampa. È stato membro del comitato per la politica dell’informatica e delle telecomunicazioni e nel 1996 è stato nominato Capo del Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri, ha rivestito anche il ruolo di vice presidente del comitato per un codice di autoregolamentazione su TV e minori.

Ha lavorato alle leggi sul diritto d’autore (248/2000), sull’editoria (62/2001) e sui punti vendita dei prodotti editoriali (108/1999) diventando per alcuni anni Commissario straordinario della SIAE.

masi.fesso

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter

“Annozero”: Sit degli attori e “Macerie” con il killer bondi in studio. Da non perdere!

Sit degli attori e “Macerie” ad “Annozero”

Attori e mondo dello spettacolo in piazza contro i tagli della finanziaria domani Roma, nel pomeriggio, tra le 17 e le 19, a Piazza Montecitorio e poi in serata a Fontana di Trevi, dalle 21, dove è previsto un collegamento in diretta con Annozero che dedica la puntata “Macerie” ai problemi della cultura e con il ministro per i beni culturali Sandro Bondi e Walter Veltroni, del Pd, che quell’incarico ebbe nel governo Prodi e con ben altri e più felici esiti. Nel programma di Raidue di Santoro ci saranno anche il critico d’arte Philippe Daverio e i giornalisti Federico Rampini e Nicola Porro.

Tra i partecipanti alla manifestazione, annunciano la Cgil, ci sarà anche Giulio Scarpati, presidente del sindacato attori Sai Slc Cgil. Lunedì 22 poi, sarà il giorno dello sciopero generale del settore e manifestazione a Roma, al cinema Adriano, a partire dalle 10.30.

°°° Da non perdere!

bondi nudo

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter

Le stronzate di seconda mano di Minchiolini: il killer del tg1.

Maria Novella Oppo

Le notizie non notizie di Minzolini

Lunghissima intervista al direttore del Tg1 Augusto Minzolini ieri a Mattina Estate. Una cosa mai vista, un omaggio tributato, in queste dimensioni, solo al capo supremo. A fare le domande il «giovane» (per definizione) Pierluigi Diaco, così bravo da porgere anche le risposte. Come quando ha chiesto se le critiche a Minzolini non vengano per caso da pregiudizio ideologico. E infatti Minzolini si è detto d’accordo e più avanti ha respinto gli argomenti di chi non apprezza la sua scelta di non dare le notizie, che per lui non sono notizie solo perché non sono favorevoli a Berlusconi. Sostiene Minzolini che bisogna guardare a chi è il mandante delle informazioni, mentre nel suo caso basta guardare a chi è il mandante del direttore. Per capire, per esempio, perché inzeppa il tg di fuffa, secondo il classico metodo del depistaggio. Ma lui ha spiegato che quell’ «enorme serbatoio di scemenze» lo copia dai giornali. Sicché, le stronzate sono pure di seconda mano.

minzo1

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter

Salute e grano! Elezioni!

“Noi andiamo avanti con il governo – ha spiegato – ma ormai dobbiamo essere pronti a tutto, pronti alle elezioni intendo”. Non è la prima volta che questa ipotesi – il voto anticipato a marzo-aprile – affiora nelle conversazioni del Cavaliere. Sono le circostanze ad essere cambiate, rendendo tutto drammaticamente più reale. Dunque la massima priorità ora è rifondare il partito, renderlo adatto allo scontro elettorale, “tutto deve essere pronto nel caso la situazione precipiti”.

°°° Ma brutta testa di cazzo criminale, da mo’  che la situazione è precipitata! Certo, non per te, che ti sei continuato ad arricchire alle spalle degli italiani. La situazione italiana èprecipitata da subito per colpatua: dal momento stesso in cui coi tuoi soci riina e bagarella avete comprato un partitodi pecore e scimmiette decerebrate!

Ed ecco  che parte la corazzata mafiosa dei ricatti e delle minacce da bulli e da killer:

 

Quanto a Fini, “farà la fine di Follini, una volta fuori dal Pdl i riflettori si spegneranno”. Il problema è che Fini, a differenza dell’ex leader centrista, è e intende restare presidente della Camera. Ma anche su questo, soprattutto dopo gli attacchi “giustizialisti” di Fini a Napoli, Berlusconi è deciso ad andare fino in fondo, se serve anche appellandosi al capo dello Stato per il venir meno del ruolo super partes del presidente della Camera. “Ogni giorno inizieremo a gridare forte che Fini non ci rappresenta, che è stato eletto da noi e ha tradito il suo mandato di garanzia – riferisce un berlusconiano – e vediamo se riesce a resistere. Sarà una continua mozione di sfiducia”.

starter

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter