Parma, arresti travolgono giunta: il sindaco si dimette. ERA ORA! Crolla tutto il castello.

Parma, arresti travolgono
giunta: il sindaco si dimette

pietro vignali sindaco centro destra parma
Il Pdl ritira il suo appoggio alla giunta dell’ex astro nascente Pietro Vignali. Che si dimette. Comune travolto dai nuovi arresti dopo quelli di giugno.
Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter

Parma:ricercatori precari realizzano la prima auto che si guida da sola

Caterina Zanirato

Parma: un gruppo di ricercatori precari realizza la prima auto che si guida da sola

Il progetto è stato finanziato dall’estero: il veicolo ha raggiunto Shangai ed è stato seguito solo on line. “Abbiamo avuto problemi alle dogane, ma alla fine siamo riusciti a raggiungere la meta. L’obiettivo? Eliminare il rischio di incidenti stradali dovuti a errori umani”

Un’auto che si guida da sola, senza bisogno di conducente o telecomando. E non per pochi chilometri: è riuscita a partire da Parma e raggiungere Shanghai, giusto in tempo per partecipare all’Expo di ottobre dell’anno scorso.

Un’auto intelligente. E a progettarla sono stati una ventina di ricercatori precari di Parma, sotto la guida del docente di ingegneria Alberto Broggi, che ha creato il

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter

Parma, il parco Falcone e Borsellino intitolato ai Vianello: è polemica°°°Due eroi svenduti a due guitti.

Certo che il degrado dell’Italietta berlusconiana si vede smaccatamente anche da queste stronzate pericolosissime. Due guittacci senza nessun talento, ma tanto devoti al boss pedofilo e cocainoma più ignorante e volgare del mondo,  vengono preferiti a due eroi della storia recente. Due martiri del civismo che forse proprio il patron delle tv abusive ha fatto trucidare.

IL PICCIOTTO GORLA, PADRONE DELLA RAI PER CONTO DI MAFIOLO. GUARDATE CHE GRUGNO ONESTO…

gorla

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter

Parmigiani, avete votato questa destra di merda? TENETEVELA!

Parma, Galan: “Niente soldi per il bicentenario di Verdi”

Parma ancora più a fondo. Il governo Berlusconi una volta amico, annuncia per bocca del ministro della cultura che non darà un euro per celebrare, nel 2013, il bicentenario del compositore parmigiano.

°°° E’ normale. A questi trogloditi ladri e ignoranti non frega nulla della storia e della cultura. I soldi servono a loro, per comprare ville, cocaina, trans e puttane. Per mandare a morire decine di ragazzi decerebrati e fanatici in Libia o Afghanistan. Per comprare scilipoti. Cazzo gliene frega dell’Italia e della sua Storia?

b-piduista

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter

Con quella bocca…

a Roccabianca, nel Parmense

Evita stupro con un morso ai genitali

Un 28enne ha fatto entrare in casa una coetanea con una scusa e l’ha aggredita, ma lei si è difesa

MILANO – È finito in carcere con l’accusa di tentata violenza sessuale un 28enne di Roccabianca, in provincia di Parma, che nei giorni scorsi aveva tentato di stuprare una coetanea dopo averla invitata con una scusa nella propria abitazione. La ragazza si era difesa dalle sue avances sessuali mordendolo ai genitali e poi, dopo essere scappata, rifugiandosi dai carabinieri del paese.

LA RICOSTRUZIONE -Secondo la ricostruzione della donna, dopo una giornata passata con amici comuni, il giovane l’aveva invitata in casa propria con il pretesto di doversi cambiare d’abito, rassicurandola: «Abito con i miei genitori». Una volta nell’appartamento, però, sono cominciate le avances e, dopo un primo rifiuto, il tentativo di violenza, a cui la donna è riuscita a opporsi mordendo l’aggressore ai genitali. Per questo l’uomo è andato poi al pronto soccorso di Vaio (Parma), dove è rimasto ricoverato alcuni giorni a causa della profonda ferita riportata. Ieri i carabinieri hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Parma.

°°° Già me lo vedo, col prispolo al vento: “Sù, prendi questo, piccola.” E lei: “E tu PRENDI QUESTO…  GRRRRR… GNAM!!!”

comesi manipolaunuomo

LA RAGAZZA INDIFESA

forzuta

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter

Esempio da seguire

La ricetta di Noceto: giochi, sport, teatro come alternative
Dopo il suicidio del 12enne che aveva visto un’esecuzione sul piccolo schermo
Nel paese che ha spento la tv
“Così salviamo i nostri bambini”

di STEFANIA PARMEGGIANI

Nel paese che ha spento la tv “Così salviamo i nostri bambini”

NOCETO (PARMA) – Lo decisero 13 anni fa. Quasi un passa parola, famiglia dopo famiglia, casa dopo casa. E così una sera, in quel borgo alle porte di Parma, improvvisamente tutti spensero la Tv. Centinaia, migliaia di televisori oscurati, muti, quasi partecipi dell’immenso dolore di una comunità.

Un gesto di rabbia, una rivolta civile contro le trasmissioni che mandavano in onda di tutto senza curarsi delle conseguenze. Che a Noceto furono imprevedibili e drammatiche. David, un bambino di 12 anni, dopo avere visto l’esecuzione di una sentenza capitale aveva deciso di imitare la scena per gioco. Morì impiccandosi. Non c’erano parole, nessuna spiegazione che alleviasse il senso di impotenza, solo la rabbia che doveva essere arginata. Come? Prendendo in mano il telecomando per cancellare modelli sbagliati e oscurare immagini troppo crude. Iniziò così la settimana della creatività, che dal ’96 cerca di evitare la deriva di una televisione babysitter e che ogni mese di maggio trasforma i 1.200 bambini di Noceto da spettatori a protagonisti.

All’inizio il messaggio era esplicito: “Spegni la tv, accendi la fantasia”. “La nostra è una battaglia pesantissima – spiega il parroco don Corrado Mazza – perché non vogliamo demonizzare un mezzo, ma solo evitare che rubi l’infanzia”. “Negli anni abbiamo spostato l’accento – continua il sindaco Fabio Fecci – e oggi non invitiamo più direttamente a spegnere la televisione, ma promuoviamo un’alternativa”. Corsi di teatro, laboratori di pittura, letture animate, giochi antichi, giornate dedicate allo sport, doposcuola della parrocchia, incontri con i genitori, cineforum, serate di riflessione, percorsi lunghi un anno per distogliere gli sguardi dal teleschermo, una miriade di attività coordinate che non tralasciano nulla, neppure il tragitto da casa a scuola. Qui, infatti, passa il piedibus, vigili urbani che accompagnano i bambini lungo le strade della città.

Nessuno si è sottratto al compito perché – è convinzione diffusa – gli influssi della televisione sui bambini sono chiarissimi: “Più chiacchierano senza dire niente – spiegano le insegnanti Enrica Alinovi e Gabriella Grisenti – più capiamo che sono stati troppo di fronte alla tv”. Per questo, osserva il dirigente scolastico Paola Bernazzoli, da anni i bambini partecipano a laboratori in cui fanno gli attori, i costumisti, gli sceneggiatori, i registi, i musicisti… E il risultato viene portato in piazza proprio nella settimana della creatività.

Antonio Caffarra, il pediatra del paese, ha cresciuto insieme alla moglie Daniela, quattro figli senza televisione: “Per anni non l’abbiamo avuta e quando ci è stata regalata l’abbiamo lasciata spenta”. Nel paese sono in molti a pensarla come lui, la creatività è diventata una strategia educativa condivisa. È servito tutto questo? I bambini a Noceto guardano la televisione meno che altrove? “E’ difficile dirlo – conclude il sindaco Fabio Fecci – ma sicuramente sono meno soli”. I più deboli, i più fragili, o semplicemente chi ha entrambi i genitori impegnati tutto il giorno, ha un’alternativa alla televisione come babysitter. “Proviamo a sottrarre il compito di educare alla televisione – conclude il parroco – ma anche se la battaglia continua a essere pesante, non ci arrendiamo, l’infanzia è tutto”. Rappresenta il futuro, che non può essere dettato dal palinsesto televisivo.

cron_15729039_32170

cron_15729053_20280

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter

Regime e figure di merda mondiali

Rapporto del commissario Hammarberger dopo la visita nel nostro Paese
“La criminalizzazione dei clandestini è spropositata, rivedete le vostre leggi”
Immigrati, il Consiglio d’Europa
‘In Italia norme incompatibili con diritti’
di VITTORIO LONGHI

DEEP CONCERN, ovvero “profonda preoccupazione”. È la formula diplomatica che indica situazioni di particolare gravità ed è l’espressione che ricorre con più frequenza nelle 25 pagine del rapporto sull’Italia scritto da Thomas Hammarberg, Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa. Il rapporto, che esce oggi, fa seguito alla visita di Hammarberg a metà gennaio, quando ha incontrato esponenti del governo e delle amministrazioni locali, rappresentanti di organizzazioni governative e non, per verificare il rispetto dei diritti umani dei migranti e delle minoranze.

Dai campi Rom della periferia romana al sovraffollato centro di espulsione di Lampedusa, il Commissario ha voluto vedere con i propri occhi le condizioni in cui sono tenute queste persone e le conclusioni che ne ha tratto non sono affatto confortanti per il governo, tanto più alla vigilia delle elezioni europee. Le preoccupazioni riguardano innanzitutto i nuovi provvedimenti in materia di immigrazione e asilo, già adottati o in discussione, che nel rapporto sono definiti “draconiani”, come l’aumento della pena per i migranti irregolari, il cosiddetto aggravante di clandestinità, oppure l’obbligo per i medici di denunciare chi ha bisogno di cure ma non ha i documenti.

“La criminalizzazione dell’immigrazione irregolare è una misura sproporzionata che va oltre gli interessi legittimi di uno stato a tenere sotto controllo i propri confini, una misura che erode gli standard legali internazionali”, spiega Hammarberg, avvertendo che una simile politica finisce per provocare “ulteriore stigmatizzazione ed emarginazione dei migranti, nonostante la maggioranza di questi contribuisca allo sviluppo degli stati e delle società europee”. Pertanto rivolge la richiesta al governo di “rivedere le parti della nuova normativa che sollevano serie questioni di compatibilità con gli standard dei diritti umani”.

Tra i casi più clamorosi presi in esame, quello di alcuni immigrati tunisini che avevano tentato di opporsi ai rimpatri, per il rischio di tortura, appellandosi alla Corte europea dei diritti dell’uomo. Il governo italiano ha proceduto lo stesso con l’espulsione, ignorando la richiesta formale della Corte di sospendere il provvedimento in attesa di una valutazione del caso. Il Commissario si dice “decisamente contrario ai rimpatri forzati verso paesi con precedenti di tortura provati e di lunga durata, anche se le espulsioni avvengono sulla base di rassicurazioni diplomatiche” e invita il governo a “riconsiderare urgentemente la propria politica” anche su questa materia, conformandosi invece alle misure sospensive intimate dalla Corte europea.

Oltre ai casi specifici, il rapporto mette in evidenza una crescente tendenza al razzismo e alla xenofobia, a volte alimentata dalle stesse autorità locali, che ha provocato atti di violenza verso migranti, Rom e Sinti oppure verso cittadini italiani di origine straniera. E gli esempi citati vanno dalle esternazioni del sindaco di Treviso, definite “discorsi di incitamento all’odio”, alla storia dello studente ghanese percosso e insultato dai vigili di Parma. Riguardo alle comunità Rom e Sinti, in particolare, vengono ribadite le perplessità già espresse a luglio dal Parlamento europeo dopo l’annuncio del censimento dei Rom su base etnica e il presunto “stato di emergenza” invocato da Berlusconi per la situazione dei campi di Napoli, Roma e Milano.

Ovvia la raccomandazione di prestare la massima attenzione ai dati “sensibili” raccolti, che nelle intenzioni dichiarate dal governo dovrebbero servire solo a facilitare l’assistenza e l’integrazione dei Rom, comunque cittadini italiani nella maggior parte dei casi secondo quanto rilevato dallo stesso censimento. In merito agli sgomberi dei campi, invece, nel documento si denuncia la mancanza di qualsiasi consultazione con i rappresentanti delle comunità Rom e si chiede la preventiva individuazione di luoghi alternativi adeguati, secondo un vero piano d’azione nazionale.

Un’altra raccomandazione è rivolta a una maggiore severità nella legislazione contro le discriminazioni e richiede la creazione di organi di controllo appositi, autonomi e indipendenti. Invece l’attuale Ufficio per la promozione della parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni fondate sulla razza o sull’origine etnica, Unar, non è affatto indipendente, dato che fa capo al Dipartimento per le pari opportunità della presidenza del Consiglio.

Il governo italiano ha già risposto, a marzo, alla prima bozza del rapporto del Commissario Hammarberg, con rassicurazioni varie sulle misure di contrasto al razzismo e alla xenofobia, tra cui spiccano corsi di formazione, pubblicazioni e siti web. Invece, di fronte alle accuse di violazione dei diritti umani e di non conformità agli standard europei, l’esecutivo giustifica le proprie leggi usando l’argomento della sicurezza, secondo la prevedibile equazione tra immigrazione irregolare e criminalità.

immigrati

larussarazzista

razz

razzisti

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter