Fede fonda un partito, ma è da solo. Questi malati di mente credono davvero alle cazzate che dicono.

Come il suo proprietario, eccone un altro che vive (alle nostre spalle) in una fiction di merda, molto lontana dal mondo reale. La cosa più comica è lo slogan che ha comprato: “La dignità è un diritto”… Umilio Fido che parla di dignità è come Burlesquoni che parla di onestà: un ossimoro ciclopico!

http://video.repubblica.it/edizione/milano/fede-presenta-il-partito-nel-teatro-vuoto-ma-i-sondaggi-ci-danno-al-3-per-cento/111859?video=&ref=HRESS-1

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EX SENATORE PDL DI GIROLAMO PATTEGGIA 5 ANNI, DOVRA’ RESTITUIRE 4 MILIONI DI EURO°°° Il partito degli onesti… nel prezzo!

ECCO UN’ALTRA BELLA MERDA DELLA COSCA BURLESQUONI. tUTTI INNOCENTI, NATURALMENTE, TUTTI PERSEGUITATI… come hitler, mussolini, craxi e riina.

Coinvolto nell’inchiesta Fastweb, è accusato di associazione per delinquere finalizzata all’evasione fiscale e al riciclaggio transnazionale e di scambio elettorale aggravato dal metodo mafioso in relazione alla sua candidatura nella circoscrizione Europa alle politiche del 2008

L’ex senatore Pdl Paolo Di Girolamo

L’ex senatore del Pdl, Paolo Di Girolamo, 51 anni, è stato condannato, con patteggiamento, a cinque anni di reclusione e alla restituzione di oltre 4 milioni di euro, tra liquidi, beni immobili e quote di società e auto di lusso. Di Girolamo, coinvolto nell’inchiesta Fastweb, è accusato di associazione per delinquere finalizzata all’evasione fiscale e al riciclaggio transnazionale e di scambio elettorale aggravato dal metodo mafioso in relazione alla sua candidatura nella circoscrizione Europa alle politiche del 2008. La sentenza è stata emessa oggi dal

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Vota PdL: il partito dei ladri!

Arrestato l’ex sindaco di Cassano d’Adda

In manette Edoardo Sala e altri due politici: mazzette per modificare il piano urbanistico

Edoardo Sala in una foto d'archivio
Edoardo Sala in una foto d’archivio

MILANO – Gli uomini del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Milano hanno arrestato l’ex sindaco di Cassano d’Adda Edoardo Sala, un ex assessore e un ex consigliere comunale. I tre sono finiti in carcere, mentre altre due persone sono agli arresti domiciliari. L’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Alfredo Robledo, riguarda un presunto giro di mazzette per ottenere alcune modifiche al piano urbanistico del Comune dell’hinterland di Milano. Nel dicembre scorso i finanzieri, per la stessa vicenda, avevano messo a segno una ventina di perquisizioni nella sede del Comune, nelle abitazioni di alcuni amministratori locali e nelle sedi di alcune società.

LE DIMISSIONI – Edoardo Sala, sindaco di una lista civica di centrodestra, dopo le

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Facezie del partito dei ladri

Verdini:”Fini non mi ha difeso” 

“La P3? Mai stato in associazioni segrete”
Bocchino: “Ora se ne deve proprio andare”

(Rep)
Il coordinatore del Pdl. “Su Caldoro nessun dossier”. “Ho messo in contatto Cappellacci con Carboni, ma non ho chiesto nulla”. “Non ho scaricato Dell’Utri, è un amico”. “Io non ho messo soldi in tasca”. Caliendo: “Alla cena in cui si parlò del Lodo Alfano non c’ero”. Sul presidente della Camera, un riferimento all’articolo del Giornale su una casa a Montecarlo. L’opposizione accelera sulla sfiducia Pdl diviso in provincia, lascia il sindaco di Reggio Calabria.

°°° Fini non lo ha difeso. Ha ragione. Però non ha difeso nemmeno riina e provenzano! Traduco le minchiate punto per punto: su Caldoro almeno due dossier.  A cappellacci e carboni  non ha chiesio nulla, nemmeno ha rilasciato ricevuta però. Ma sono arrivati milioni sul suo conto A SUA INSAPUTA!  Non ha messo soldi in tasca, ma in un conto alle Cayman.  Mi faccio tagliare tutti e cinque i coglioni se ho sbagliato di una virgola. Come se non li conoscessi questi delinquenti!

LADRONES

verdini5001

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“Stiamo meglio degli altri”

°°° Questo è il mantra che continua a ripetere quel mafionano che si divide tra le zoccole del suo partito e quelle di Bari o di Casoria. La verità è OVVIAMENTE un’altra: e cioè che tutti i paesi occidentali stanno uscendo dalla crisi, mentre l’italietta di Mafiolo sta colando sempre più velocemente a picco. Non bastasse, gli europei e gli americani

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Ecco un altro “disfattista” come me

Roberto Cotroneo

Un paese senza niente

Un paese cupo. Da un po’ di giorni i maggiori giornali italiani pubblicano foto di Berlusconi piuttosto corrucciate, e non c’è da stupirsi, l’aria dei suoi collaboratori è da: si salvi chi può. E la stampa inglese continua a dire che siamo agli ultimi giorni dell’impero, e che sicuramente Silvio si ritirerà. Cose tutte da dimostrare, e al momento piuttosto lunari. O a Londra sanno cose che ai giornalisti italiani non vengono dette, o forse sta accadendo qualcosa di peggio. Fuori dall’Italia nessuno ci capisce più nulla. E il nostro sta diventando un paese indecifrabile, dove avvengono cose che in paese normali di solito non accadono. E non si tratta soltanto del premier, delle escort, delle feste e delle inchieste. Tutto si è sfaldato. Tutto ha perso di valore.
Se anziché utilizzare degli indici economici per dire in che posizione mondiale siamo utilizzassimo degli altri indici, scopriremmo che siamo forse al duecentesimo posto. Per le nostre università, che quasi non compaiono nelle prime cento del mondo, per i nostri autori e i nostri libri, che nessuno traduce più, per i nostri film, che arrancano nei festival e sono brutti e mosci, per i nostri istituti di cultura all’estero, ridotti a niente, gestiti per buona parte da incompetenti, o da gente che vuole passarsi una vacanza in qualche capitale europea a spese del ministero degli Esteri. Per i nostri musei, tornati a una consuetudinaria inefficienza. Per i nostri giornali, e va detto anche questo, sempre più in caduta libera, sempre più in crisi di idee e e di lettori. E non perché siamo un paese che non legge, ma perché siamo un paese che non si fa leggere. Siamo duecentesimi al mondo, perché non sappiamo generare classe dirigente, duecentesimi al mondo perché non abbiamo formato giovani in grado di sostituirsi nei ruoli chiave. E non solo perché i vecchi impediscono il ricambio, ma perché siamo riusciti a fare un miracolo: le nostre giovani generazioni hanno coltivato in vitro i peggiori difetti delle vecchie, e sono già inservibili. Siamo cupi, abbiamo paura di dire la verità, pensiamo che un congresso di partito non si possa convocare se gli accordi non sono stati fatti prima. Fingiamo di vedere il nuovo dove il nuovo non c’è. E continuiamo a farci de male. Ma soprattutto siamo un paese incompentente, incompetente in tutto. Un paese di dilettanti allo sbaraglio. Guidati dal più gigantesco tra i dilettanti. Lui, quel premier che incarna quello che siamo diventati, con la complicità di tutti. E allora, di cosa possiamo lamentarci?

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