Lo chef consiglia
di Andrea Camilleri e Saverio Lodato

Niente inciuci. Così Franceschini ribatte colpo su colpo a Berlusconi

Camilleri, de profundis per l’inciucio. Chissà cosa combinerebbe Berlusconi se dovesse vincere le europee. È il concetto espresso da Dario Franceschini che ha definito «clerico fascista» Berlusconi, il quale lo aveva definito «catto comunista». Franceschini ci fa correre un brivido gelido lungo la schiena, visto ciò che dice, dichiara, propone, progetta, congettura, almanacca, fa, trama, dispone, ordina, smentisce, Berlusconi, che ancora non ha vinto. Ma Franceschini ha il merito, quasi rivoluzionario, di non cedere alla tentazione dell’inciucio. Tante uova di Colombo sono state scoperte quasi per caso. che ne pensa?


Penso che Franceschini stia mettendo a fuoco il giusto modo di fare opposizione. Da un lato fa proposte concrete che mettono il governo in imbarazzo, come l’assegno ai disoccupati, reperendo la copertura necessaria con una dura lotta all’evasione fiscale. Il no del governo è stato stupefacente: sarebbe un incentivo per i licenziamenti. Come dire: non diamo soldi alla sanità se no le malattie aumentano. Dall’altro Franceschini reagisce colpo su colpo alle ingiurie di Piccolo Cesare, non gliene lascia passare una. Dato che Piccolo Cesare parla a ruota libera, è bene che le risposte che gli vengono date sottolineino il suo sproloquiare. Franceschini trema all’idea di quello che farà Berlusconi se stravincerà le europee. E c’è da esserne seriamente preoccupati. Il suo delirio di onnipotenza è ormai pericolosamente vicino all’incontrollabilità. Metterà mano alla Costituzione, ai poteri del capo dello Stato, del Parlamento, del Csm, travolgerà giustizia, libertà d’informazione, ogni cosa che possa dargli il minimo fastidio. La sua pericolosa ambizione non ha né freni né limiti. Piccolo Cesare, quello vero, ai suoi tempi non era chiamato il Nemico Pubblico n.1?

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