Lo sfascio della Sardegna non è casuale, è dovuto alla non politica di Burlesquoni e Cappellacci.

Abbiamo buttato via quattro anni. Non ricadete nello stesso errore. Questi delinquenti sanno solo promettere cose che non si possono fare, non hanno nessun progetto politico e non vedono al di là del loro naso. Le loro parole d’ordine sono: rubare, truffare, corrompere, cemento, mattone, zoccole, cocaina, e chi se ne fotte. Votateli di nuovo, mi raccomando!

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Nessuno nel Pd imputa al delinquente di hardcore la devastazione attuale. Ecco perché io voterò Vendola o Di Pietro

L’amnesia del Pd in aiuto del comandante B.

Come ai tempi dell’astuta campagna elettorale di Veltroni, nessun esponente del Partito democratico pronuncia mai il nome e il cognome di Silvio Berlusconi, come principale artefice del danno che ci assedia. L’altra sera Enrico Letta (da Santoro) parlava come uno smemorato, mai una volta che abbia detto chiaro chi e come ha incagliato l’Italia, perfezionando il naufragio, fino all’ammutinamento dell’Europa, di Napolitano, e dello spread.

A differenza di Schettino – appeso al cappio del pubblico ludibrio – il comandante Silvio gode ancora di libera circolazione sul pontile dei soccorsi. Nessuno che gli chieda conto (cento volte al giorno) della sciagura a cui ci ha condotto. Con le riforme mai fatte. Con le bugie. Con la minorenne di Casoria e quella di Mubarak. Con le pagliacciate in pubblico, le cricche al telefono, le macerie de L’Aquila e di Bertolaso, le bestemmie e gli sgravi fiscali alla Chiesa, la Finanziaria varata in 9 minuti, l’assalto ai magistrati, alle frequenze, agli incassi pubblicitari.

Possibile che Bersani e soci non sappiano che sta proprio in quel vuoto di memoria la sopravvivenza di Silvio e della sua scialuppa che potrebbe ricondurlo a bordo dei nostri incubi?

Pino Corrias
°°° Mi fa piacere che qualcun altro ricordi quello che ripeto ogni giorno. Non è un caso se siamo nella merda: lo sfascio si chiama silvio berlusconi.

L'Italia l'ha sfasciata e derubata Berlusconi, non dimentichiamolo MAI!

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Scuola, si comincia a fare sul serio, dopo lo sfascio di Mafiolo e la zoccola?

Tablet, concorsi, Sud e meno tagli
la scuola del 2012 targata Profumo

Il ministro dell’istruzione ha annunciato numerosi provvedimenti, dall’utilizzo delle tecnologie nelle classi fino all’inserimento di nuovi docenti universitari. E poi settimana corta e iscrizioni online. Ecco le misure che si preparano nei prossimi mesidi SALVO INTRAVAIA

Tablet, concorsi, Sud e meno tagli la scuola del 2012 targata Profumo

ROMA – Concorsi, rilancio delle nuove tecnologie per la didattica, settimana corta, innalzamento dell’obbligo di istruzione, trasparenza e iscrizioni online, piano per il Sud e, soprattutto, stop ai tagli alla scuola. Prende forma il programma del ministro Francesco Profumo per la scuola, annunciato a spizzichi e bocconi in una serie di interviste. Anche per l’Università novità in vista: il ritorno alle vecchie regole per il reclutamento dei professori associati, bypassando la riforma Gelmini.

Nuovo concorso e giovani insegnanti. Comeanticipato da Repubblica 1, il ministro ha in mente un nuovo concorso per gli insegnanti. L’ultimo fu bandito nel 1999. Il nuovo concorso dovrebbe dare la possibilità ai 247 mila precari della scuola, inseriti o no nelle

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Burlesquoni per i posteri sarà solo sfascio, devastazione, corruzione, ridicolo e leggi ad personam.

L’irresponsabilità genetica del Pdl

di Maria Novella Oppo

Singolare accoppiata a Ballarò: seduti entrambi alla destra rispetto agli spettatori, c’erano Maurizio Lupi e Anna Maria Bernini, tutti e due del Pdl. Si vede che nessun leghista era disponibile a metterci la faccia, nel giorno del tracollo. Lupi, all’inizio, appariva leggermente meno molesto del solito, ma poi si è messo a urlare contro l’ex presidente della Confindustria Luigi Abete, pretendendo di accollargli la responsabilità del debito pubblico italiano. Perché la caratteristica più singolare di questa generazione berlusconiana, è che non si attribuisce la responsabilità di niente: le colpe sono tutte degli altri, dei governi precedenti, del resto del mondo, se non addirittura della minoranza. Del resto, benché siano al potere da tempi insopportabili per il Paese, non hanno fatto niente, se non votare leggi ad personam, intrecciare politica e affari, dossieraggi e ricatti, festini e intrallazzi. Una irresponsabilità genetica da cui nasce pure il titolo del Giornale, «Maledettissima Grecia», rigurgito dell’infame «spezzeremo le reni alla Grecia».

b.cristo1

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