Trentino, i legaioli banchettano con un orso? Ma le scimmie si cibano di plantigradi?

Pdl e Lega si spaccano sull’orso
“No al banchetto di carne”

L’iniziativa del Carroccio in Trentino provoca lo sconcerto nel Popolo della Libertà. Frattini: “Sconcertante, è un animale in via di estinzione”. Brambilla: “Il partito intervenga”. Prestigiacomo: “Evento barbarico”.  Insorgono Lav e Wwf. “Intervengano  Nas e Forestale”. Ma uno dei promotori inisiste: “Carne non italiana, vengano tutti al banchetto”

di FLAVIO BINI

Pdl e Lega si spaccano sull'orso "No al banchetto di carne"

ROMA – Da un lato la Lega Nord, capeggiata dal deputato Maurizio Fugatti, segretario del Carroccio in Trentino. Dall’altro i ministri del Popolo della Libertà e uno platea di associazioni ambientalistiche indignate. In mezzo, l’orso bruno. E’ infatti l’animale – specie a rischio – l’oggetto del contendere dell’ultima frizione tra i due alleati di governo. Superato lo scoglio della manovra 1 e trovato l’accordo per la riforma fiscale voluta dal Seantur, è scoppiato un nuovo caso. Al centro della polemica, una manifestazione organizzata in Trenitino dal Carroccio, in occasione della quale è previsto un banchetto a base di carne di orso. Obiettivo dell’iniziativa, protestare contro il programma Life Ursus, che prevede l’insediamento degli animali nelle montagne trentine.

“Un occasione per stare insieme”. Accade tutto in poche ore. Prima l’annuncio del deputato leghista, che con una punta di involontaria ironia annuncia l’immenente “lauto banchetto” organizzato per domenica “nel pieno rispetto del territorio e del naturale equilibrio fra uomo e animale”. E come se non bastasse, la puntualizzazione: “Sarà l’occasione per stare insieme all’aperto e rivivere antiche tradizioni gustando prelibati piatti tipici trentini i cui eccellenti sapori rischiano di sparire dalle nostre tavole”.

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CRIBBIO!

Nella sfida per la carica di sindaco il vice primo cittadino uscente
stacca nettamente Morandini del Pdl. La leghista Giuliani terza
Trento, Andreatta verso la vittoria
E i democratici sono il primo partito

TRENTO – Le sezioni scrutinate sono 53 su 97. E portano buone notizie per il Partito democratico e i suoi alleati. Alessandro Andreatta, vicesindaco uscente e candidato primo cittadino a Trento, è in nettissimo vantaggio sullo sfidante Pino Morandini del Pdl: 64,15% contro il 21,01%. La candidata leghista, Bruna Giuliani, si attesta sul 7,56%.

“Sono molto soddisfatto, il nostro progetto è stato premiato, è una vittoria di tutta la coalizione”, è stato il primo commento a caldo di Andreatta. Che rappresenta il centrosinistra autonomista: Pd, Upt, Di Pietro-Idv, Patt, Udc, Verdi, Socialisti democratici e Leali. Morandini, invece, rappresenta il Pdl e una lista civica col suo nome. Tra i partiti il più votato è il Pd, che si attesta sopra il 31%, seguito dall’Unione per il Trentino 15,5% e dal Pdl 11,9%. La Lega è all’8%, l’Idv al 3,6% e l’Udc al 2,55%.

Con circa il 64% dei voti, Andreatta si colloca praticamente allo stesso livello del suo predecessore, Alberto Pacher, sindaco storico e leader del Pd trentino che, nel maggio del 2005, arrivò al 64,3%. In quell’occasione, il Pd non c’era ancora: i democratici per l’Ulivo raggiunsero circa il 18% e la lista civica per Pacher arrivò al 28%. Alle politiche del 2008, gli elettori del comune di Trento diedero il 38% al Pd, il 6,3% all’Idv, il 25,7% al Pdl e il 12,1% alla Lega Nord.

Ma questa tornata amministrativa – che ha coinvolto anche altri cinque comuni del Trentino, e quattro dell’Alto Adige – è stata caratterizzata anche dalla bassa affluenza. A Trento, ha espresso il proprio voto il 60,15% degli elettori. Alle precedenti comunali del 2005 aveva votato il 70,16% degli aventi diritto.

PARTE LA DéBACLE?

andreatta

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