Il Partito dei Ladri tessera anche i morti. Non gli basta più derubarli.

In Veneto persone decedute iscritte al Pdl
Sequestri dei carabinieri in via dell’Umiltà

Dopo gli iscritti fantasma in Emilia Romagna continua la campagna di tesseramento facile del partito di Berlusconi in vista dei congressi

L’homepage del sito del Pdl di Vicenza

Tessere del Pdl intestate a persone che non avrebbero mai fatto richiesta di adesione al partito e che in alcuni casi erano già defunte.Dopo il caso dell’Emilia Romagna che rischia di finire in tribunale, sembra destinato ad ampliarsi anche il fronte vicentino della storia dopo che i carabinieri si sono presentati alla sede nazionale del Partito della Libertà, in via dell’Umiltà, a Roma, e hanno sequestrato altre 29 tessere.

Accade alla vigilia del congresso del Pdl nella città veneta, in programma il 12 febbraio al teatro comunale per decidere la nuova leadership locale a cui punterebbe l’eurodeputato e vice coordinatore provinciale Sergio Berlato. E il tutto viene calato in un’inchiesta più ampia avviata di recente dal pubblico ministero di Vicenza Paolo Pecori. Inchiesta in base alla quale già altre iscrizioni erano sotto verifica da parte della magistratura per stabilire se rientrassero tra quelle sulla cui autenticità ci sono dubbi.

Secondo le informazioni finora riscontrate, un primo sequestro effettuato della settimana scorsa e il secondo, più recente, riguardano persone che mai hanno compiuto la scelta di iscriversi al partito dell’ex premier Silvio Berlusconi e a suffragio di ciò mancherebbe anche prova del versamento dei 10 euro previsti per l’adesione. Inoltre i carabinieri starebbero conducendo controlli specifici su una decina di tessere che risulterebbero sottoscritte da persone già passate a miglior vita al momento dell’iscrizione.

Il deputato Gregorio Fontana, che ha ricevuto i militari vicentini e che ha consegnato loro il materiale richiesto, ha dichiarato che “da parte nostra c’è la massima collaborazione alle indagini” che ipotizzano il reato di falso continuato in scrittura privata per poco meno 8 mila tessere su un totale di 16 mila. Quasi la metà, infatti, quelle che sembrano denotare stranezze, non ultima l’assenza della fotocopia di un documento d’identità valido. E adesso occorre capire se davvero – come ritiene la procura di Vicenza – qualcuno abbia preso l’elenco dell’associazione cacciatori veneti riportando generalità e dati anagrafici senza averne diritto.

Dagli accertamenti, tra le ulteriori eccentricità al vaglio degli inquirenti, compare anche il fatto che tra gli iscritti siano finiti sindaci, amministratori e politici locali di altri partiti, tra cui la Lega Nord eRifondazione Comunista. Tra loro compare inoltre il nome di Massimo Calearo, eletto in parlamento nel 2008 per il Partito Democratico passando in seguito ad Alleanza per l’Italia (Api) di Francesco Rutelli e proseguendo il suo pellegrinaggio transpartitico anche attraverso i responsabili di Domenico Scilipoti.

Nel frattempo, sulla scia delle indagini della magistratura, una trentina di iscritti (veri) al Pdl ha annunciato che non parteciperà al congresso di Vicenza. In parallelo ulteriori verifiche sono in corso in altre città del Veneto. In particolare a Treviso sono nel mirino 1.172 tessere su un numero complessivo di poco più di 5.500. Tante sarebbero infatti quelle che, come accaduto a Vicenza, non sarebbero corredate da copia di carta d’identità. A Verona, invece, il fenomeno avrebbe riguardato un numero inferiore di moduli, 214 su 11 mila, mentre a Belluno si è già deciso di dichiarare nulle 208 tessere che sarebbero state pagate con un unico versamento postale.

°°° Distinguere il vero dal falso?! E che cce vo’ il falso, ma proprio il più falso del mondo si chiama silvio burlesquoni.
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Ma questo coglionazzo è il Trota? (leggi tutto)

Lo adesca su Facebook
si fa fare la spesa e scompare

Ragazza truffa un veneziano di 28 anni al primo appuntamento. Alla cassa: «Scusa, non mi hanno accreditato lo stipendio». Scontrino da 260 euro

I due si erano conosciuti sulla chat del social network (archivio)
TREVISO – Conosce una ragazza su un noto social network e dopo un periodo di chiacchiere in chat i due decidono di incontrarsi. Il fatidico giorno dell’appuntamento però lei, prima si fa accompagnare a fare una lauta spesa chiedendo a lui di saldare il conto e poi scompare nel
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Il demente nazista Gentilini

Il vicesindaco di Treviso (Lega nord) non potrà parlare in pubblico

Per il tribunale di Venezia ha usato espressioni troppo forti nei confronti degli immigrati
Gentilini, niente comizi per tre anni

condannato per istigazione al razzismo

Dovrà anche pagare 4mila euro di multa. Il difensore: “Ricorreremo in appello”

°°° IN APPELLO?! MA CORRETE E  RICORRETE  AFFANCULO!

IL SUPERSCERIFFO  GENTILINI

superman

fuori servizio


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“I miei compagni dicono che puzzo”

Bullismo in una media: “Disinfettavano ogni penna che toccavo. Mi chiamavano camorrista”

Antonio è stato bocciato. La denuncia della madre in tv. Caso fotocopia l’anno scorso
Treviso, bimbo napoletano cambia scuola
“I miei compagni dicono che puzzo”

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TREVISO – Lo chiamavano “figlio di camorrista”. Dicevano che “puzzava” perché era

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Regime e figure di merda mondiali

Rapporto del commissario Hammarberger dopo la visita nel nostro Paese
“La criminalizzazione dei clandestini è spropositata, rivedete le vostre leggi”
Immigrati, il Consiglio d’Europa
‘In Italia norme incompatibili con diritti’
di VITTORIO LONGHI

DEEP CONCERN, ovvero “profonda preoccupazione”. È la formula diplomatica che indica situazioni di particolare gravità ed è l’espressione che ricorre con più frequenza nelle 25 pagine del rapporto sull’Italia scritto da Thomas Hammarberg, Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa. Il rapporto, che esce oggi, fa seguito alla visita di Hammarberg a metà gennaio, quando ha incontrato esponenti del governo e delle amministrazioni locali, rappresentanti di organizzazioni governative e non, per verificare il rispetto dei diritti umani dei migranti e delle minoranze.

Dai campi Rom della periferia romana al sovraffollato centro di espulsione di Lampedusa, il Commissario ha voluto vedere con i propri occhi le condizioni in cui sono tenute queste persone e le conclusioni che ne ha tratto non sono affatto confortanti per il governo, tanto più alla vigilia delle elezioni europee. Le preoccupazioni riguardano innanzitutto i nuovi provvedimenti in materia di immigrazione e asilo, già adottati o in discussione, che nel rapporto sono definiti “draconiani”, come l’aumento della pena per i migranti irregolari, il cosiddetto aggravante di clandestinità, oppure l’obbligo per i medici di denunciare chi ha bisogno di cure ma non ha i documenti.

“La criminalizzazione dell’immigrazione irregolare è una misura sproporzionata che va oltre gli interessi legittimi di uno stato a tenere sotto controllo i propri confini, una misura che erode gli standard legali internazionali”, spiega Hammarberg, avvertendo che una simile politica finisce per provocare “ulteriore stigmatizzazione ed emarginazione dei migranti, nonostante la maggioranza di questi contribuisca allo sviluppo degli stati e delle società europee”. Pertanto rivolge la richiesta al governo di “rivedere le parti della nuova normativa che sollevano serie questioni di compatibilità con gli standard dei diritti umani”.

Tra i casi più clamorosi presi in esame, quello di alcuni immigrati tunisini che avevano tentato di opporsi ai rimpatri, per il rischio di tortura, appellandosi alla Corte europea dei diritti dell’uomo. Il governo italiano ha proceduto lo stesso con l’espulsione, ignorando la richiesta formale della Corte di sospendere il provvedimento in attesa di una valutazione del caso. Il Commissario si dice “decisamente contrario ai rimpatri forzati verso paesi con precedenti di tortura provati e di lunga durata, anche se le espulsioni avvengono sulla base di rassicurazioni diplomatiche” e invita il governo a “riconsiderare urgentemente la propria politica” anche su questa materia, conformandosi invece alle misure sospensive intimate dalla Corte europea.

Oltre ai casi specifici, il rapporto mette in evidenza una crescente tendenza al razzismo e alla xenofobia, a volte alimentata dalle stesse autorità locali, che ha provocato atti di violenza verso migranti, Rom e Sinti oppure verso cittadini italiani di origine straniera. E gli esempi citati vanno dalle esternazioni del sindaco di Treviso, definite “discorsi di incitamento all’odio”, alla storia dello studente ghanese percosso e insultato dai vigili di Parma. Riguardo alle comunità Rom e Sinti, in particolare, vengono ribadite le perplessità già espresse a luglio dal Parlamento europeo dopo l’annuncio del censimento dei Rom su base etnica e il presunto “stato di emergenza” invocato da Berlusconi per la situazione dei campi di Napoli, Roma e Milano.

Ovvia la raccomandazione di prestare la massima attenzione ai dati “sensibili” raccolti, che nelle intenzioni dichiarate dal governo dovrebbero servire solo a facilitare l’assistenza e l’integrazione dei Rom, comunque cittadini italiani nella maggior parte dei casi secondo quanto rilevato dallo stesso censimento. In merito agli sgomberi dei campi, invece, nel documento si denuncia la mancanza di qualsiasi consultazione con i rappresentanti delle comunità Rom e si chiede la preventiva individuazione di luoghi alternativi adeguati, secondo un vero piano d’azione nazionale.

Un’altra raccomandazione è rivolta a una maggiore severità nella legislazione contro le discriminazioni e richiede la creazione di organi di controllo appositi, autonomi e indipendenti. Invece l’attuale Ufficio per la promozione della parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni fondate sulla razza o sull’origine etnica, Unar, non è affatto indipendente, dato che fa capo al Dipartimento per le pari opportunità della presidenza del Consiglio.

Il governo italiano ha già risposto, a marzo, alla prima bozza del rapporto del Commissario Hammarberg, con rassicurazioni varie sulle misure di contrasto al razzismo e alla xenofobia, tra cui spiccano corsi di formazione, pubblicazioni e siti web. Invece, di fronte alle accuse di violazione dei diritti umani e di non conformità agli standard europei, l’esecutivo giustifica le proprie leggi usando l’argomento della sicurezza, secondo la prevedibile equazione tra immigrazione irregolare e criminalità.

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Un paese di mostri

Dieci anni di abusi sessuali sui figli
Uomo arrestato con il suo convivente

Orrore a Taranto. I due hanno 39 e 58 anni. Le quattro vittime erano i figli del primo. Il secondo era già in carcere per aver abusato anni fa del proprio figlio. E per questo nel 1991 la moglie si era suicidata
Verona, tre minori arrestati per violenza su coetanea
Treviso, seviziato per due anni dai compagni di scuola

°°° Amici… ma cosa stiamo diventando?! Anche se i media di regime filtrano e nascondono la realtà, arrivano notizie sempre più martorianti SU TUTTI I FRONTI. Io vi chiedo, ma per quanto ancora potremo sopportare questo scempio? Noi eravamo un popolo di artisti, di pensatori, di scopatori, di allegroni che trovavano una soluzione per tutto… ma siamo davvero diventati la vergogna dell’umanita? Ditemi che non è vero!

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