Vecchiotta, ma sempre carina

Un ragioniere di 54 anni lascia a sua moglie una lettera un venerdi’ sera. “Cara moglie, io ho 54 anni e quando leggerai questa mia lettera io saro’ all’Hotel Miramare con la mia bellissima segretaria di 22 anni”.
Quando l’uomo arriva all’hotel trova una lettera ad attenderlo che dice: “Caro marito, anch’io ho 54 anni e quando tu leggerai questa lettera io saro’ all’Hotel Bellavista col mio giovane amante di 22 anni. Dato che sei un ragioniere comprenderai come il 22 sta nel 54 molte piu’ volte che il 54 nel 22”.

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Guida


Calderoli e Bossi, in montagna, sono vicini ad un burrone. Bossi guarda giù, sospira e dice: “Qui l’anno scorso è caduta la mia guida…”
“Ohhh che tragedia, mi dispiace. Era un padano?”
“Ah non importa! Era vecchia … e mancavano anche delle pagine …”


NON C’ENTRA UN CAZZO MA E’ BELLO DA POSTARE:

APTOPIX ITALY BERLUSCONI

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Berlusconi, gangster impunito

In arrivo la norma che cancella tutte le prove
di Claudia Fusani

Il delitto perfetto esiste. Basta avere molta fortuna. Oppure essere molto abili nel cancellare scientificamente ogni prova e ogni indizio. Non solo quelli lasciati sulla scena del delitto ma anche ogni collegamento o riferimento possibile. Ecco, la vicenda giudiziaria del premier Silvio Berlusconi assomiglia molto al tentativo lucido, costante, scientificio di cancellare ogni prova e indizio. Una bonifica a prova di Ris. O di Csi.

Fiction televisive a parte, la via maestra per il Presidente del Consiglio sarebbe sempre la stessa: farsi processare, accettare il giudizio dei giudici e poi sbandierare le sentenze. Quali che siano. Come ha fatto il senatore Giulio Andreotti, non l’ultimo nome nella storia della Repubblica. Lui invece fugge dai processi, impazzisce quando gli si parla di toghe e magistrati e continua a mettere la sua vita al riparo della giustizia grazie alle leggi ad personam, le norme studiate a tavolino proprio per blindarsi rispetto ad inchieste, sospetti e accuse.
Se la madre delle leggi ad personam è stato il lodo Alfano (impunibilità delle quattro più alte cariche dello Stato, luglio 2008) per cui Berlusconi è uscito dal processo dove era coimputato con l’avvocato inglese David Mills, l’inizio è stato nel 2001 quando, appena insediato a Palazzo Chigi fece approvare la norma che di fatto depenalizzò il falso in bilancio (all’epoca c’erano un paio di processi incardinati con questa ipotesi di reatoprocessi,incardinati,reato,rogatorie,internazionali,conti esteri,Previti,Squillante,dimezzò,termini,prescrizione,). Nel mezzo c’è una lunga lista: dalla legge che ha modificato le rogatorie internazionali (2001) per cui divennero inutilizzabili le dichiarazioni sui conti esteri di Previti e Squillante; alla ex Cirielli (o salva Previti, 2004) che dimezzò i termini di prescrizione del reato così che l’ex ministro della Difesa e avvocato del premier evitò la conferma in appello delle condanne a 16 anni per tre corruzioni giudiziarie (Imi-Sir, Lodo Mondadori, Squillante). L’operazione non è ancora conclusa.

Nell’obiettivo di bonificare, cancellare, ripulire – perché in fondo se il premier “cade” sul caso Mills e diventa corruttore è come tirare un filo e sciogliere tutto il gomitolo che imbozzola la sua purezza di leader nonché di vittima del sistema giudiziario – il governo ha approvato a dicembre un complesso di norme che modificano il codice penale e di procedura. «La riforma della giustizia per assicurare più velocità nei processi e più certezza della pena» fu l’obiettivo dichiarato. Bene. Ecco come l’articolo 4 di quel pacchetto di norme (32 in tutto) interviene nel nostro sistema giudiziario. Il secondo comma di quella norma prevede che una sentenza passata in giudicato «non possa più essere acquisita ai fini della prova». Significa che le sentenze passate in giudicato, e quindi definitive, non potranno più essere utilizzate come prova anche in processi diversi. Significa che ogni volta si dovrà ricominciare da capo e non avere mai nulla di acquisito, Neppure se ha il certificato massimo della Cassazione. Significa che quando, e se mai, Berlusconi dovesse essere processato con l’accusa di corruzione per le tangenti alla Fininvest, quando non avrà più lo scudo del lodo Alfano, la sentenza del suo ex coimputato Mills, quella che ci dice che l’avvocato inglese ha mentito per tutelare il premier e la sua azienda, non potrà essere utilizzata come prova.

Sfugge, francamente, come questa modifica possa accellerare i processi e i tempi della giustizia. Anzi, semmai avverrà il contrario.
La Commissione Giustizia del Senato sta valutando in questi giorni il disegno di legge. Luigi Li Gotti, penalista, ex sottosegretario alla Giustizia, ora senatore per l’Idv, non ha dubbi: «E’ un’altra legge vergogna, che serve al premier».

Pulire, bonificare, annullare. Togliere di mezzo ogni possibile indizio. O rischio. Nello stesso pacchetto di norme diventano molto più severi i motivi di ricusazione del giudice: basta che abbia, anche solo una volta, detto qualcosa, «formulato un giudizio sulle parti del processo», e sarà obbligato ad astenersi. Sacrosanto, ma la norma è talmente generica che sembra diventare possibile ogni tipo di ricusazione. In pratica, passa il principio che si possa essere giudicati solo da chi è gradito all’imputato. E se l’imputato è un boss di mafia?

Ecco perché sarebbe tanto più semplice per il nostro Presidente del Consiglio rinunciare agli scudi e accettare il processo. Sarà sicuramente innocente, come sostiene. E almeno non se ne parla più.

°°° Certo, innocente come hitler e lo squartatore di Boston. Stampatevi questo pezzo tenetelo in tasca, pronti a sputare in faccia qualunque scimmietta che si permetta di ripetere la solita, vecchia, balla: “E’ SEMPRE STATO ASSOLTO!” UN CAZZO, NON è stato MAI assolto… si è fatto fare le leggi per non finire in galera. Cosa che ripetiamo da 15 anni.

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Il guittaccio tutto finto

http://www.repubblica.it/2006/05/gallerie/politica/silvio-fazzoletto/1.html

MAFIOLO NASCONDE IL TAMPONE COL FONDOTINTA NEL FAZZOLETTO. ESATTAMENTE COME QUALUNQUE VECCHIA ZOCCOLA SFATTA.

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°°° Questo pezzo di merda è tutto finto. Se lo vedete da vicino fa schifo più delle sue carampane rifatte, dalla carlucci alla santanchè: tagli, cicatrici abnormi, lifting fatto coi piedi, botulino, trucco color merda… Non ha veramente un minimo di cervello né di amor proprio. E noi siamo rappresentati da un farabutto malato di mente di questa portata. ma ci credete?!

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Amici, perdonatemi

Ma non ne posso più di queste scimmiette sardegnole che inneggiano al mafionano. Oggi sono andato dal Gemellino a prendere un po’ di prosciutto, che lui fa con maiali sani di qui, ma manda a maturare nella ventosa Esterzili: una vera bontà… dico una battuta su Mafiolo e salta su una carampana – una della famiglia Addams, sorella di quella che ruba soldi ai deportati (che qui chiamano “turisti”) con una cagata di casa vecchia con tre foto sgranate e due carabattole… ma si chiama, con la complicità della gang del sindachetto inutile: “CASA MUSEO”… nessun permesso, nessuna licenza, niente tasse… e mi ha pure rubato quattro metri quadri di terra del giardino per un bagnetto, che avevo fatto costruire alla quasi centenaria padrona, 20 anni fa, con l’intesa che alla sua morte gli eredi avrebbero chiuso la porta della sua parte e ne avrei aperto una io A CASA MIA per farci la legnania. Bene, torno qui dopo 11 anni di assenza e mi trovo questa “casa museo dei miei coglioni” con questo cesso arrogante (non il bagnetto, quella brutta) che al mio “Scusa, ma guarda che questo bagnetto è mio. Ho fatto una cortesia a tzia Carmela perché non ne aveva e non poteva andare in campagna a fare i bisogni, ma lei è morta da dieci anni, quindi…” il mostricciattolo salta su con uno splendido: “Vaffanculo! Io ho comprato la casa e quindi anche questo bagno è mio.” “Un par de cazzi. Ora lo butto giù.” Il mio avvocato dice che se lo distruggo passo dalla parte del torto e siamo quattro anni così. Io la piglierei a calci nel culo, la megera orrenda, con suo marito scemo e i due figli che – dicono – sono loro. Ma sono troppo buono e gentile. Quindi… dal macellaio salta su la sorella e sbraita: “Sempre i soliti voi comunisti! Saltate addosso a Berlusconi per qualunque stupidaggine!”
“No, cara. – le ho risposto affabile – Non è una stupidaggine corrompere giudici, finanzieri, e testimoni. Sono reati che ti mandano in galera a vita in qualunque nazione civile… ho detto civile?… ah, certo: che cazzo ne sapete voi scimmiette di cos’è CIVILE?” e me ne sono andato.

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Invidia

Una coppia di Licata denunciata dai condomini per gli amplessi troppo focosi
“Spesso si facevano anche vedere”.
E in caserma si sfiora la rissa
Sesso rumoroso con le finestre aperte
la lite tra vicini finisce dai carabinieri
di FABIO RUSSELLO

LICATA (Agrigento) – Due amanti non solo focosi ma soprattutto troppo rumorosi. Talmente rumorosi da indurre i vicini di casa a richiedere l’intervento dei carabinieri ai quali è stato chiesto di mettere la parola fine ad amplessi che tra gemiti, urla e grida, erano diventati perfettamente “udibili” per l’intera palazzina.

E’ successo nel centro storico di Licata, grosso paese a metà strada tra Agrigento e Gela. La vicenda ha visto come protagonista una coppia – sono sposati, lei ha 35 anni, lui 40 – che, almeno secondo il racconto dei vicini, hanno l’abitudine di non lesinare “rumori” mentre si scambiano – per così dire – effusioni. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è arrivata ieri pomeriggio. Urla, grida, gemiti e forse qualche parola di troppo hanno “scosso” gli altri residenti della palazzina di tre piani dove abita la coppia. Da qui la decisione di chiamare i carabinieri ai quali i vicini hanno raccontato di una situazione che va avanti da tempo. Addirittura sembra che in una occasione la coppia di amanti troppo focosi sarebbe stata vista mentre praticava sesso orale con le finestre spalancate e dunque alla vista di molti dei vicini.

Al momento dell’intervento dei carabinieri – che non hanno comunque formalizzato alcuna denuncia – sono anche volate parole grosse tra la coppia e qualcuno di coloro che ha chiesto l’intervento delle forze dell’ordine rinfacciandosi a vicenda comportamenti “sessuali” poco adatti alla vita di condominio. Alla fine l’accordo sembra essere stato trovato – senza l’ausilio dell’amministratore – con l’impegno di tutti a mantenere una maggiore riservatezza durante gli amplessi.

°°° Cosa fa l’invidia, eh? Ma poi… quel “si facevano vedere”, mi ricorda tanto quella storiella della vecchia carampana che denunciò un dirimpettaio perché girava nudo per casa. I poliziotti accorsi alla sua chiamata non videro altro se non la testa del signore. “E certo che così non lo vedete! – li aggredì la donna – Provate a salire sull’armadio, come faccio io!”
Cappitto mi hai?!

carab

coito

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