L’internet più veloce al mondo nasce a Pisa. E il mafionano azzera la ricerca da anni…

L’internet più veloce al mondo nasce a Pisa

Si viaggia a 448 Gbit al secondo grazie alla fibra ottica. “Una quantità di dati pari a 20 film in alta definizione o 500 film in qualità standard o 22.500 collegamenti Adsl a 20 Mbit/s o 7 milioni di videochiamate o 100 milioni di telefonate standard”

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CHE VERGOGNA IMMANE!

La matrioska di Villa Certosa
di GABRIELE ROMAGNOLI

QUESTO forse non sarà il migliore dei mondi possibili, ma certamente è il solo in cui possiamo vivere io, voi e tutti i suoi abitanti, incluso il presidente del Consiglio italiano. È un mondo che sviluppandosi ha acquisito pregi.

E’ divenuto globale, veloce, ha allargato gli spazi di libertà. E ha contemporaneamente mantenuto o accresciuto difetti: è classista, sessista e ancora conosce sacche in cui viene negata la libertà. Un selvaggio uscito da decenni di isolamento nella giungla di quell’Africa che il premier italiano vede ormai dovunque potrebbe non sapere come rapportarsi a tutto questo e quali conseguenze attendersi.

Il premier italiano no. Perché ne è parte integrante, ha contribuito attivamente a renderlo quel che è, trasmettendogli pregi e difetti, in quale misura dipende dalle opinioni, ma qui non rileva. Quel che conta è saper affrontare la realtà. Le foto di Villa Certosa, non le immagini in sé, non quel che ritraggono, ma proprio il loro essere incorniciate in pagine di giornale sono uno specchio in cui Silvio Berlusconi non può rifiutare di guardarsi. Andiamo per gradi.

Le scatta un fotografo sardo e il premier ne blocca la pubblicazione con un ricorso a quella stessa magistratura che, per altri versi, ha appena finito di insultare. Evidentemente non basta andare ai vertici per capire che il mondo si è ristretto. Non basta aver posseduto giornali e tivù per rendersi conto che la comunicazione non ha più confini. I politici della Prima Repubblica rilasciavano imbarazzanti interviste a giornali stranieri convinti che non sarebbero state tradotte o straparlavano in aereo come se quelle parole non potessero atterrare. Il dominus della Seconda Repubblica fa mettere un veto alla stampa italiana e si ritrova su “El Pais”. Poi da lì su tutti i siti del mondo, Italia inclusa. Con quel titolo che sarebbe stato meglio non dover leggere: “Ecco le foto che gli italiani non possono vedere”, di taglio sotto lo storico discorso di Obama al Cairo.

Non occorre essere padre di cinque figli per sapere che un divieto scatena il desiderio di infrangerlo e che a vedersi trattare dagli altri come quelli con meno libertà o capacità di giudizio ci si sente umiliati. Che poi “El Pais”, come già importanti giornali inglesi e tedeschi, faccia parte di un complotto internazionale ordito dalla sinistra italiana, un’entità appenninica ormai incapace di far eleggere un sindaco oltre il Po, è un altro tentativo di distorsione ottica.

Gli italiani dovevano poter vedere e hanno visto. Ne avrebbero fatto volentieri a meno, certo. Ma la storia è un accidente che si ritorce spesso contro i suoi artefici. Qui non stiamo parlando di tre zie suore di clausura sorprese dagli obiettivi mentre fanno la doccia. Stiamo invece guardando l’uomo che ha spettacolarizzato la sua esistenza, che ci ha inviato a domicilio, senza che lo richiedessimo, l’album fotografico della sua vita, la cui tivù ci ha dato lo stesso “Drive in” che ora replica a bordo piscina, ha indotto metà di una generazione a mettersi in fila per farsi spiare in una casa, ha trasmetto Tg in cui il pettegolezzo era la notizia. Silvio Berlusconi ha voluto, per poterne diventare l’oggetto di culto, una platea di pubblico e mediatica voyeuristica, sgangherata e sbarazzina con le regole. L’ha avuta.

E ora le si mostra in costume da bagno, in un contesto tardo hollywoodiano, che, siamo sinceri, nulla rivela, che non va di un centimetro al di là di quel che avevamo da tempo immaginato. Lo dice lui stesso: “Scatti innocenti”. Allora, perché tanto clamore per bloccarli? Questo ultimo atto, aperto da una festa a Casoria, somiglia sempre più a una matrioska al contrario: da una cosa piccola ne esce una più grande, poi più grande ancora. Il sospetto è che si debba guardare meglio per capire che cosa veramente non si vuole che vediamo: qualcosa più che una ragazzina o uno stornellatore partenopeo. Se quel qualcosa esiste esisterà anche lo sguardo per coglierlo e tutto il mondo lo vedrà.

b-pappone

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Ancora intimidazioni di regime

Il leader Mpa chiama in causa il presidente della Repubblica
Gasparri: “La nostra proposta di legge andrà comunque avanti”
Sicilia, scontro Mpa-Pdl
Lombardo si appella a Napolitano
Lombardo: “Napolitano non proulgherà il ddl”. L’Idv se la prende con Schifani: “Non è super partes”.

ROMA – E’ sempre scontro tra il Pdl e l’Mpa, il movimento del governatore Raffaele Lombardo, dopo le polemiche sul varo della nuova giunta regionale.

Appello a Napolitano. Lombardo ha chiamato in causa il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano: “Sono sicuro che Napolitano non promulgherà il ddl di modifica dello statuto della regione – ha detto il governatore. E’ un’intimidazione per dar forza alle loro truppe. Facciano pure – ha detto il leader dell’Mpa. Così mi faranno raggiungere la maggioranza assoluta perché le porte del mio movimento sono aperte per tutti” – ha concluso Lombardo.

Il Pdl. “Dopo l’appello di Lombardo a Napolitano, uno dei proponenti della legge, il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, si è detto “dispiaciuto che Lombardo abbia chiamato in causa il capo dello Stato per una proposta di riforma che cambierebbe lo Statuto regionale con un iter veloce e conforme al rango della norma. Lombardo fa propaganda per raggiungere la soglia del 4% alle europee – ha detto Gasparri – ma noi andremo comunque avanti”.

Idv critica Schifani. L’idv, invece, punta l’indice contro il presidente del Senato Renato Schifani:”Denunciamo comportamenti in violazione del ruolo super partes del presidente del Senato. Schifani – ha detto il portavoce del partito Leoluca Orlando -, non deve prestarsi a scontri politici interni a correnti e partiti”.

°°° Mentre la Sicilia sta saltando per aria, questi banditi insistono coi decreti legge incostituzionali. Ma si renderanno conto che stanno per andare a cagare?

lomb

PALERMO

palermo

gasparri1

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