Chernobyl: la memoria cancellata. Le stronzate sul nucleare

Chernobyl e la telenovela nucleare

Fusione e fissione. Snocciolate così una dopo l’altra, come i titoli di due telenovele, fanno la loro figura: un salto a Mosca, uno a Parigi e la programmazione italiana è pronta. Un bell’assemblaggio e il nucleare va in onda. Peccato che la realtà sia un pochino più complessa. Per la fusione ci vorrà, se tutto va bene, qualche decennio. Per la fissione invece abbiamo cominciato più di mezzo secolo fa, con massicci investimenti militari che hanno avuto come ricaduta la nascita della prima generazione di centrali nucleari.
Da allora, sul piano della sicurezza legata al trattamento delle scorie, poco è cambiato: resta un lascito indesiderato che impegnerà il futuro di centinaia di generazioni ipotecando un tempo ben superiore a quello che ci separa dalla nascita dell’agricoltura. Ma limitarsi a questa considerazione sarebbe fuorviante. Non è vero che nulla è cambiato. Due novità in effetti ci sono.
La prima è la crescita di un terrorismo sempre più aggressivo che può avere come obiettivo sia l’attacco a una centrale nucleare sia l’uso dell’uranio per confezionare bombe sporche. La militarizzazione della società legata a una diffusione della tecnologia nucleare difficilmente può essere considerata una protezione sufficiente.
La seconda novità è che, come alternativa ai combustibili fossili che stanno minando la stabilità climatica, nei paesi che guidano l’economia globale sta crescendo la spinta verso le fonti rinnovabili. In Germania, dove il 31 per cento del Pil dipende dalle ecoindustrie, entro dieci anni il business dell’energia pulita supererà quello delle auto. Negli Stati Uniti in appena tre anni sono stati investiti quasi 13 miliardi di dollari di venture capital nelle tecnologie pulite e si calcola che l’assieme delle misure volute da Obama porterà la green economy a creare 1,7 milioni di posti di lavoro in un decennio. La Cina nel 2009 ha installato pale eoliche che forniscono l’elettricità prodotta da 5 centrali nucleari da mille megawatt. E, a livello globale, gli impianti eolici installati nel 2009 hanno prodotto più elettricità delle centrali nucleari costruite negli ultimi cinque anni.
Di queste tendenze, nel ventiquattresimo anniversario del disastro di Chernobyl (26 aprile 1986), si discute in tutto il mondo. In Italia c’è chi preferisce le telenovele.

di Antonio Cianciullo

Accordo-sul-nucleare

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