Come qualificare le pulci che attaccano i giganti? Mi rifiuto di usare tutte le parole volgari che questi asini parassiti meriterebbero.Immaginatele da soli.

Nava si dimette dalla Consob e accusa la politica

Dopo mesi di attacchi da parte di 5 Stelle e Lega il presidente lascia: ero sgradito, impossibile lavorare

Mario Nava ha lasciato la presidenza della Consob

ROMA

Dopo due mesi di bombardamento continuo da parte dei due partiti di maggioranza, il presidente della Consob Mario Nava getta la spugna, si dimette dall’incarico e torna a Bruxelles. La decisione è stata ratificata ieri sera dal collegio dei commissari dell’autorità di controllo sulla Borsa convocato d’urgenza, di fronte al quale Nava si è presentato dimissionario. Questione esclusivamente «politica» ha fatto sapere l’interessato e non a caso 5 Stelle e Lega cantano subito vittoria, parlando di «grande successo della loro azione congiunta». «Sono certo che il mio sacrificio personale rasserenerà gli animi, dimostrerà quanto tengo all’indipendenza di questa autorità al di là dei miei interessi personali e permetterà al governo di indicare un presidente con caratteristiche ad esso congeniali» ha commentato invece Nava.

 

Due mesi di attacchi

Gli attacchi al presidente della Consob da parte di 5 Stelle e Lega, senza precedenti e inusitati se riferiti ad una delle massime autorità di controllo indipendente, sono iniziati già a fine 2017 al momento della designazione del nuovo presidente fatta dal governo Gentiloni. In particolare veniva messa in dubbio l’indipendenza e l’autonomia di Nava, che fino ad allora a Bruxelles ricopriva da anni alti incarichi, da ultimo alla Direzione generale finanze, e che rientrava in Italia utilizzando la formula del distacco restando quindi formalmente dipendente di Bruxelles. A metà luglio un nuovo affondo da parte di due deputati grillini della Commissione finanze; quindi nei giorni scorsi un nuovo attacco, questa volta da Strasburgo. A nulla è valso il parere inviato a metà agosto al premier Conte in cui si argomentava la piena legittimità dell’incarico. Avallato anche da Bruxelles. E così l’altro ieri è arrivato l’ennesimo affondo, con la richiesta ufficiale di dimissioni firmata questa volta dai capigruppo di 5 Stelle e Lega di Camera e Senato.

 

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«La questione legale della mia posizione amministrativa è stata decisa e validata da ben quattro istituzioni, Commissione europea, presidenza del Consiglio, presidenza della Repubblica e Corte dei Conti, e non necessita miei commenti ulteriori. La questione è quindi solo politica» ha puntualizzato Nava. «La Consob – ha aggiunto – è indipendente, ma non può essere isolata. Deve poter lavorare non solo con le altre autorità indipendenti, ma anche con le istituzioni politiche». Detto questo, la richiesta di dimissioni per «sensibilità istituzionale» da parte dei capigruppo dei due partiti di maggioranza, secondo Nava ha rappresentato «un segnale chiaro e inequivocabile di totale non gradimento politico. Il non gradimento politico limita l’azione della Consob in quanto la isola e non permette il raggiungimento degli obiettivi sopra ricordati». Insomma per lui ed i sui collaboratori era diventato impossibile lavorare, «responsabilmente quindi, senza alcuna vena polemica, e avendo come unico obiettivo l’interesse più alto dell’Italia – ha concluso Nava – rimetto con dispiacere le mie dimissioni da presidente della Consob».

 

Ancora l’altro giorno Nava si diceva «tranquillissimo», «nessuno mi ha chiesto le dimissioni, se ci sono dei problemi mi chiamassero». Detto fatto. A stretto giro di posta è arrivata la richiesta ufficiale di sfratto. La Commissione ieri non ha potuto che prendere «atto della irrevocabilità della decisione» del suo presidente, ed ha accettato le sue dimissioni esprimendo «rammarico» per la sua decisione, «gratitudine e apprezzamento per il lavoro sin qui svolto». A sua volta Nava ha ringraziato il presidente della Repubblica Mattarella, Gentiloni e Padoan che nei mesi passati lo avevano scelto per questo incarico prestigioso quanto delicato.

 

E Di Maio brinda

Soddisfatto del blitz Luigi Di Maio che fa i complimenti ai grillini «per non aver mai mollato su questa battaglia», ma che stando ai si dice in realtà premevano da mesi su Nava allo scopo di influenzare alcune nomine interne. «Finalmente – dichiara il vicepremier – arriva la presa d’atto da parte del presidente della Consob circa la sua incompatibilità». Ora, aggiunge, « il governo nominerà un servitore dello Stato e non della finanza internazionale. Volteremo pagina». «Questo è un governo di cialtroni» protesta invece Matteo Renzi: «Aver costretto alle dimissioni Nava, noto a tutti per autorevolezza e indipendenza, farà un danno enorme alla credibilità dell’Italia non solo sui mercati».

http://www.lastampa.it/2018/09/14/economia/nava-si-dimette-dalla-consob-e-accusa-la-politica-MYeeEUcE5FUoJ2OcsVsSHP/pagina.html

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