Equità? Ri-tassare i capitali scudati. °°° Che non sono stati MAI tassati!

Paolo Flores d’Arcais

Equità? Ri-tassare i capitali scudati

La manovra di Berlusconi-Tremonti è una rapina, e come tale esige una risposta: immediata, popolare, energica, di lotta (pacifica, ovviamente: i violenti sono al governo). Che sia una rapina è sotto gli occhi di tutti: il regime di “Cricca continua” dichiara guerra ai cittadini che pagano le tasse, li spolpa con i tagli alle risorse di comuni e regioni, che significano meno asili nido, meno assistenza sanitaria, trasporti più cari, tracollo dei beni culturali, scuole al collasso, saccheggio dell’ambiente, mentre dimentica e anzi coccola gli evasori di sempre, affaccendati a portare in Svizzera il bottino delle più recenti illegalità.

C’è violenza, odio, vendetta, in una manovra che congela per due anni le liquidazioni degli statali mentre lascia alle cavallette insaziabili della Casta tutta l’indecenza di spudorati privilegi, dall’impunità per i crimini alle pensioni d’oro, dagli aerei di Stato “privati” (per ballerine creole o sagre del peperoncino) alla grandine di “consulenze” di corruzione e riciclaggio, in una litania di “porcate” che potrebbe riempire l’intero giornale. Eppure l’evasione di un solo anno è calcolata ufficialmente in centoventi miliardi, tre-quattro volte la mannaia pluriennale contro i cittadini fiscalmente onesti, pudicamente battezzata “Manovra di finanza pubblica”.

I soldi per ottemperare alle richieste dell’Europa ci sono, insomma, se si vuole che la nuova stangata abbia almeno un pallido sapore di “equità”, parola gorgheggiata come non mai nei giorni scorsi dalle cheerleader di regime, e puntualmente calpestata nei fatti. Ma la lotta all’evasione non porta denari nell’immediato, è la miserabile scusa dei Mackie Messer berlusconiani. E invece potrebbe, eccome. Parecchie settimane or sono questa testata rilanciò la proposta di un magistrato specializzato nel contrasto ai reati economici, Francesco Greco (attivo già nel pool di Francesco Saverio Borrelli): un prelievo sui capitali rientrati grazie al famigerato “scudo fiscale”, tassati graziosamente al 5% (anziché all’aliquota massima del 43% che, data l’entità, quasi tutti avrebbero meritato).

La Germania della signora Merkel (che più democristiana e di destra non si può) per un analogo rientro pretende quasi il 30%. Ri-tassare del 20% (o anche meno) i capitali “scudati” inserirebbe l’ingrediente “equità” in una manovra per il resto odiosa. Lo propone anche il Pd di Bersani (e perfino un pasdaran del regime come l’on. Lupi). Da oggi è per noi una bandiera di lotta, con cui riempire le piazze e riscrivere la finanziaria.

Il Fatto Quotidiano, 17 agosto 2011

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