La Oppo

L’Expo e Milano intortata

La puntata dell’Infedele di Gad Lerner ci ha insegnato almeno due cose. La prima è quanto sia stretto, ormai, l’intrico tra politica e interessi, anche e forse soprattutto nella Milano del premier palazzinaro. Attorno alla torta dell’Expo la ressa è così grande che, dopo un anno dalla assegnazione, ancora non si è fatto niente. Si attende una pioggia di miliardi pubblici sulla città più ricca d’Italia. E anche la più sconciata da quello che un tempo era il rito ambrosiano e oggi è solo berlusconiano. Con i leghisti, pure loro, che allungano le mani sulla metropoli, come ha dimostrato il sottosegretario Castelli, che ancora pretende soldi da Roma, trascurando il fatto che adesso è lui Roma. Il secondo insegnamento dell’Infedele è stata la dichiarazione di guerra di Massimo Pini al Corriere della sera. L’uomo di Ligresti ha detto che, se finora il Corriere era decisivo per la politica, d’ora in poi sarà la politica a decidere del Corriere. Una politica fatta di cemento armato e tv.

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