La #raggi è un’asina totale e lo sappiamo. Ma l’Appendino, quella brava, ha perso il salone del Libro, le Olimpiadi salvate dal PD per un pelo e portate a Milano (come tutto il resto), il salone dell’Auto…ora si perde anche i saloni da barbiere e delle parrucchiere e siamo a posto. Buongiorno a tutti!

Appendino nuovo fallimento, Torino dice addio al Salone dell’auto. Milano accoglie e ringrazia

La sindaca Appendino furente contro la sua maggioranza ad un passo dalle dimissioni. Milano approfitta del malgoverno altrui e ospita un’altra manifestazione

No, no e ancora no. Dopo tre anni di amministrazioni grilline a Torino e Roma i no non si contano più. Grazie a questi no le due città hanno perso molte occasioni, che sono state colte da Milano. La lista è lunga tra eventi sportivi, eventi internazionali e grandi aziende che hanno preferito la città meneghina alla capitale e al capoluogo piemontese.

Torino dice addio al Salone dell’auto e la giunta è in crisi

I nervi sono tesissimi all’interno della giunta di Torino. La città sabauda dopo cinque anni dice addio al Salone dell’auto e con esso ai 700mila visitatori che affollavano Parco Valentino in quei giorni. L’annuncio degli organizzatori ha fatto andare su tutte le furie la sindaca Chiara Appendino, che ha visto la sua maggioranza – in particolare il vicesindaco Guido Montanari – criticare aspramente la manifestazione.

Nella nota gli organizzatori hanno voluto ringraziare la città di Torino e contestualmente hanno annunciato che la sede nel 2020 sarà Milano: “Seguendo la nostra vocazione innovativa, abbiamo scelto per il 2020 di organizzare a Milano il Salone dell’auto, in collaborazione con Aci. Sarà un grande evento internazionale, all’aperto e con una spettacolare inaugurazione dinamica nella giornata di mercoledì 10 giugno 2020. Ringraziamo la Città di Torino per aver collaborato in questi 5 anni alla creazione di un evento di grande successo, capace di accendere sulla città i riflettori internazionali”.

La sindaca ha provato a trattenere l’evento, dicendosi pronta a votare contro la mozione della sua maggioranza – presentata da 9 consiglieri – che bocciava l’allestimento del Salone nel parco del Valentino. Chiara Appendino furente ha tuonato contro il suo vice e nei prossimi giorni potrebbe addirittura dimettersi. Le sue dichiarazioni non lasciano spazio a interpretazioni: “Sono furiosa per la decisione del comitato organizzatore del Salone dell’Auto di lasciare Torino dopo 5 edizioni di successo. E’ una scelta che danneggia la nostra città, a cui hanno anche contribuito alcune prese di posizione autolesioniste di alcuni consiglieri del Consiglio Comunale e dichiarazioni inqualificabili da parte del vicesindaco”.

Le dichiarazioni di Montanari d’altronde erano inequivocabili: “Fosse stato per me, il Salone al Valentino non ci sarebbe mai stato. Anzi, nell’ultima edizione ho sperato che arrivasse la grandine e se lo portasse via. Sono stato io a mandare i vigili per multare gli organizzatori”.

Non solo il Salone dell’auto

Non è la prima volta che Torino perde un’occasione. La sindaca pochi giorni fa ha dovuto masticare amaro e congratularsi con i colleghi di Milano e Cortina per l’assegnazione delle Olimpiadi invernali del 2026. Olimpiadi che potevano svolgersi anche a Torino, inizialmente candidata insieme alle due città. La maggioranza grillina però ha detto no – la storia si ripete – e così addio all’organizzazione e tanti complimenti agli altri.

Milano approfitta del malgoverno di Torino e Roma

A sperimentare i no del M5s con l’enorme bagaglio di occasioni perse non sono solo i torinesi. Anche i romani hanno dovuto fare i conti con una giunta che si è lasciata scappare moltissime occasioni. Roma prima dell’avvento di Virginia Raggi era in corsa per ospitare le Olimpiadi estive 2024. E le voci la davano favoritissima. Poi le elezioni e il no. “Prima la manutenzione ordinaria” era stata questa la motivazione. Dopo tre anni di governo ogni romano può affermare senza essere contraddetto che oltre a perdere una grande occasione la città non è stata curata come proclamava Virginia Raggi, cumuli di immondizia e buche sono in bella vista a testimoniarlo.

Da questi no chi ne ha guadagnato sono i milanesi. Dopo il ritiro della candidatura olimpica del 2024, il presidente del Coni Giovanni Malagò e il sindaco di Milano Beppe Sala hanno studiato la candidatura di Milano, a cui poi si è aggiunta Cortina (di Torino ne abbiamo già parlato). Così oggi la città meneghina può contare sugli investimenti programmati per l’organizzazione dei Giochi che faranno ancor più da volano per la città.

Così come da volano per la crescita di Milano sarà il Salone dell’auto, le tante aziende che da Roma hanno deciso di trasferirsi nel capoluogo lombardo. Ecco la differenza tra un’amministrazione capace e una (anzi due) no.

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