Maria Novella Oppo

Niente lacrime per An

Preso da insolita esaltazione, il sottosegretario Urso ieri mattina a Omnibus si sforzava di nobilitare la politica dell’attuale governo. A partire dal ritorno al nucleare, descritto come recupero della tradizione scientifica nazionale. Urso ha anche detto che l’Italia è il Paese delle infrastrutture, come dimostrano duemila anni di Storia. Perché dagli antichi romani a Berlusconi il passo è breve, nel giorno dello scioglimento del partito che fu di Almirante e di altri fascisti ancora viventi, coccolati dai tg e intervistati per vedere se a qualcuno scappava una lacrimuccia. Invece i più erano contenti di essere passati, se non alla Storia, almeno alla cassa. Qualcuno ha parlato di orgoglio per il proprio passato e chissà a che cosa pensava. Non all’Olocausto, certo, forse a qualche episodio più recente, tipo pestaggi occasionali di studenti. O magari qualcosa di meno cruento, come il voto di leggi ad personam e devolution ad Legam. Comunque, An non c’è più e tanto meglio.

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