MORTI SUL LAVORO. Spot «vergogna» del governicchio assassino. Vi ricordate? Ne ho parlato un mesetto fa.

Spot «vergogna», la Cgil: vanifica conquiste

Mentre il Governo Berlusconi si impegna molto nel campo della sicurezza del lavoro producendo uno spot televisivo molto contestato, la Corte di giustizia Ue depenna la deroga che l’Italia concedeva in questa materia alle aziende. «Meno male che c’è l’Europa. È di grandissima importanza il giudizio emesso dalla Corte di giustizia Ue», ha fatto sapere Sergio Cofferati, eurodeputato del Pd.

La sentenza segnala la divergenza delle deroghe italiane rispetto alla legge europea che prevede la figura di un coordinatore alla sicurezza in ogni sito all’interno del quale sono presenti più imprese. «Il giudizio è importante in sé – aggiunge Cofferati – e lo è ancora di più in una fase nella quale la sicurezza di chi lavora è sacrificata sull’altare di un’indistinta riduzione dei costi fissi d’impresa». «Le troppe morti ed i troppi infortuni sul lavoro – conclude l’eurodeputato del Pd – si combattono con investimenti mirati alla sicurezza e con l’applicazione rigorosa delle norme in materia, senza eccezione alcuna, come ancora una volta ci ricorda l’Europa».

«La sentenza della Corte di giustizia europea in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro coglie un punto fondamentale: quello di avere la figura di un coordinatore alla sicurezza in ogni sito all’interno del quale siano presenti più imprese». Cesare Damiano, capogruppo alla Camera del Pd in Commissione lavoro. «La recente tragedia di Santa Maria Capua Vetere, nella quale morirono per asfissia in una cisterna 3 lavoratori- aggiunge Damiano- dimostra che senza un controllo sulla corretta esecuzione dei lavori in appalto i rischi di incidenti mortali moltiplicano. Non basta la regolarità del committente se questo non esercita un controllo su tutta la catena degli appalti. Come Pd insistiamo sull’esigenza di rivedere la normativa degli appalti al massimo ribasso che renda non comprimibile il costo del lavoro e quello della sicurezza. Il governo, che si è esercitato dal 2008 nel depotenziamento del testo unico su salute e sicurezza, farebbe bene a dare attuazione ai circa 40 decreti ancora da applicare in materia».

Anche l’Idv è d’accordo. «La sentenza della Corte di Giustizia europea non fa altro che confermare quello che l’Idv denuncia sin dal primo giorno di legislatura», dice in una nota il responsabile Welfare e Lavoro dell’Italia dei Valori, Maurizio Zipponi. «Questo governo sta cercando di demolire i diritti dei lavoratori, trascurando seriamente una politica di prevenzione e sicurezza sui posti di lavoro». «Un governo responsabile -aggiunge- dovrebbe garantire la sicurezza di tutti i lavoratori, colpendo quelle aziende che speculano sulla salute dei loro dipendenti. Invece, il ministro della disoccupazione Sacconi è solo capace di fare propaganda e parlare a vanvera».

Lo spot del Governo
Partita ad agosto (e prevista fino a maggio 2011) la pubblicità progresso radiotelevisiva del ministero del Lavoro e Politiche Sociali è già molto contestata. Ha raccolto circa 400 firme un appello al ministro Sacconi per il ritiro dello spot. Medici del lavoro, operai, sindacalisti, impiegati, studenti, ricercatori, precari, pensionati, volontari civili. Tra i nomi Corrado Guzzanti, Nicola Tranfaglia, il giornalista del Tg3 Santo Della Volpe, il ferroviere Dante De Angelis, Federico Orlando, Beppe Giulietti.

brunetta alla guida

«Un fatto importante che mette in campo la ragione di chi vuole tutelare i diritti dei lavoratori contro quanti cercano quotidianamente di negarli», commenta il segretario confederale della Cgil, Vincenzo Scudiere. «Anche personalità del mondo della politica e della cultura – osserva il dirigente sindacale – chiedendo il ritiro degli spot pubblicitari del governo sui temi della sicurezza pongono l’accento sull’importanza di considerare la sicurezza sul lavoro un tema su cui l’impresa risponde delle proprie responsabilità. Queste ultime, infatti, non possono essere caricate sui soli lavoratori, come in maniera subliminale emerge dagli spot del governo. Così come non si possono nascondere- continua- le responsabilità che il governo ha nel vanificare con diversi provvedimenti le leggi conquistate dal sindacato e dai lavoratori».
11 ottobre 2010

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