Peracottari destronzi

La notte dopo la tragedia
Non bastano le tende per gli sfollati
Allestimento delle tende da parte della Protezione civile

Il sindaco Massimo Cialente:
«Sono in arrivo altre 3.000 tende
e c’è sempre la possibilità di trasferirsi lungo la costa, dove sono stati requisiti 5.000 posti letto»
L’AQUILA
La prima notte dopo il terremoto è quella in cui le persone che hanno perso la casa, dormono in auto, lontano dalla propria terra o nelle tende allestite dalla Protezione civile nei vari campi. Così è successo nelle frazioni dell’Aquila colpite dal terremoto, come Onna, Paganica, Castelnuovo, Tempera. In pochi hanno raccolto l’offerta di spostarsi a dormire nelle strutture ricettive della costa messe a disposizione. Quasi tutti hanno preferito rimanere vicino alle proprie cose.

Per tutta la notte i soccorritori hanno continuato a scavare sotto le macerie, ma non si è riusciti ad allestire una tendopoli in grado di ospitare gli sfollati. Così le persone hanno trovato ricovero chi in auto, chi sotto l’unica tensostruttura montata. Sono stati 250 i posti in tenda messi a disposizione nel campo sportivo di Paganica. Non sufficienti tuttavia per ospitare tutti gli sfollati di un paese dove metà degli abitanti hanno perso la casa.

°°° Siamo nelle mani di pasticcioni improvvisati, ragazzi! Poveri terremotati. Ma si sa: le sfighe non arrivano MAI DA SOLE!

le-sfighe

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