Queste teste di cazzo ragliano ancora di rimpatri, mentre dovremmo accoglierne e istruirne almeno 5 milioni. Non vedono al di là del proprio naso, asini, nazisti e criminali! Voglio vedere chi pagherà le tasse e i contributi per la spesa corrente, per pagare gli statali e le forze dell’ordine, per le infrastrutture e per le pensioni tra 20 o 30 anni. Siamo un popolo di vecchi e non si fanno più bambini da 20 anni. IDIOTI!

Dopo averlo difeso sulla Diciotti, ora Di Maio si accorge del bluff di Salvini sui migranti

Il ministro grillino torna ad attaccare l’alleato leghista e accusa: “I rimpatri sono fermi, le direttive non bastano”. I numeri delle espulsioni in calo rispetto al governo Renzi

Luca Gambardella

di Luca Gambardella

Dopo averlo difeso sulla Diciotti, ora Di Maio si accorge del bluff di Salvini sui migranti

Foto LaPresse

“I rimpatri sono fermi”, dice ora il M5s, allarmato dagli ultimi casi di violenza che arrivano da Torino e Roma, entrambi riconducibili a cittadini stranieri. Ma se nel primo episodio l’aggressore di due poliziotti, il 26enne senegalese Ndiaye Migui, era davvero un irregolare per il quale era stato emesso un ordine di rimpatrio rimasto inevaso, nel secondo le dinamiche sono molto più confuse. Sembra che sabato scorso un marocchino di 37 anni abbia accoltellato un uomo di nazionalità georgiana alla stazione di Roma Termini. Le prime ricostruzioni di stampa dicono che l’aggressore avrebbe agito spinto dall’odio religioso, perché la vittima indossava un crocefisso. Secondo una versione riferita da un testimone dell’aggressione, il marocchino avrebbe anche urlato “italiano cattolico di merda”, senza sapere che si trattava in realtà di un georgiano. La questura ha negato il movente religioso ma la procura di Roma ha comunque aperto un fascicolo per il reato di tentato omicidio con l’aggravante dell’odio religioso. La vittima però sembra abbia fornito due ricostruzioni contrastanti: ai medici del Pronto soccorso ha detto che l’uomo aveva tentato di rubargli la catenina col crocifisso, mentre agli inquirenti avrebbe riferito la versione dell’aggressione per motivi religiosi.

Dopo avere difeso Salvini sul caso Diciotti, impedendo in Parlamento che l’alleato andasse a processo per il reato di sequestro di persona, ora il M5s ha cominciato a guardare con preoccupazione ai sondaggi in vista delle elezioni europee. E così, i grillini hanno deciso di attaccare la Lega proprio su uno dei suoi pilastri, quello della politica migratoria. Il riferimento contenuto nella lettera a Conte è alle tre contestatissime direttive emanate dal Viminale sull’immigrazione e all’annuncio rivolto in pompa magna a gennaio 2018 dal ministro dell’Interno Matteo Salvini. “Ci sono mezzo milione di irregolari in Italia. Con le dovute maniere vanno allontanati tutti”, aveva detto il leader della Lega, che aveva rilanciato qualche mese più tardi, specificando che l’obiettivo era la cifra monstre di “10mila rimpatri all’anno”. Lungi dal considerare questi numeri lontanissimi dalla realtà, gli alleati grillini avevano accettato di inserire nel contratto di governo il rimpatrio di 500 mila irregolari. Tanto che al momento dell’approvazione del “decreto sicurezza” la maggioranza gialloverde era stata compatta in Parlamento. Peccato che il provvedimento tanto voluto da Salvini, abolendo la protezione umanitaria, come prevedibile, ha finito per aumentare il numero di irregolari nel nostro paese. Nonostante gli arrivi dei migranti in Italia siano diminuiti, i numeri condivisi il mese scorso dal ministero dell’Interno chiariscono che i “10mila rimpatri all’anno” promessi dal leader della Lega sono un obiettivo irrealizzabile: siamo infatti fermi a 4.806 rimpatri in nove mesi di governo (giugno 2018-febbraio 2019), addirittura in calo del 6 per cento rispetto al governo Renzi, quando erano stati 5.132 (tra giugno 2017 e febbraio 2018).

https://www.ilfoglio.it/politica/2019/04/23/news/dopo-averlo-difeso-sulla-diciotti-ora-di-maio-si-accorge-del-bluff-di-salvini-sui-migranti-250994/
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