#Renzifamily Perdonatemi, ma io credo mille volte più a loro, a Matteo che conosce sia i genitori che le carte e ai loro avvocati che parlano di abominio giuridico basato sul nulla, che a quattro giornalai pagati dalla mafia russa e dalla P2. I Renzi sono INNOCENTI! Punto. #processoOra! SUBITO!

Tiziano Renzi su Facebook dai domiciliari: “La verità verrà fuori”. Lunedì l’interrogatorio dal gip

Non è ancora chiaro dove la coppia sarà sentita. Intanto i genitori dell’ex premier, tramite il loro legale, hanno chiesto e ottenuto dal gip di potersi trasferire a casa di una delle figlie

di GERARDO ADINOLFI

Tiziano Renzi su Facebook dai domiciliari: "La verità verrà fuori". Lunedì l'interrogatorio dal gip
Tiziano Renzi e Laura Bovoli 

“Non auguro a nessuno – nemmeno al mio peggiore nemico – di vivere mai ciò che la Lalla e io stiamo vivendo. Tuttavia ci prepariamo a una lunga vicenda giudiziaria consapevoli di un fatto: la verità prima o poi verrà fuori”. Lo dice in un post su facebook Tiziano Renzi. Da due giorni agli arresti domiciliari insieme alla moglie, Laura Bovoli, nella loro abitazione di Rignano sull’Arno, nell’ambito di un’inchiesta della procura di Firenze sul fallimento di alcune cooperative che li vede indagati per bancarotta fraudolenta e false fatturazioni.

“Voglio che sia chiara una cosa: i giornali sono pieni solo delle ricostruzioni dell’accusa. Io affermo qui (e purtroppo per il momento posso solo qui) che queste ricostruzioni sono false”, aggiunge. “Il massacro mediatico di questi giorni è incredibile”, scrive Tiziano Renzi nel post. “Ed è un incubo – aggiunge – non potersi difendere. Vorrei urlare il mio sdegno e invece sono chiuso in casa come un criminale. Posso solo dire questo: aspettate il processo. E vedrete. Qualcuno vuole fare il processo sui media. Io affronterò il processo nelle aule dei tribunali da cittadino massacrato preventivamente sui media ma da cittadino incensurato che rivendica con forza la propria innocenza. Non abbiamo fatto mai fatture false, non siamo amministratori di fatto, non abbiamo fatto bancarotta, non abbiamo lavoratori in nero. Noi non stiamo scappando: chiediamo solo di essere giudicati. Quando arriveremo a sentenza, vedremo quali titoloni ci saranno sui giornali. L’avviso di garanzia apre i giornali per settimane, la notizia di archiviazione va nei trafiletti: ci sono già passato più volte”, conclude Tiziano Renzi che, insieme alla moglie da oggi non è più nella loro abitazione di Rignano: hanno chiesto e ottenuto dal gip, attraverso il loro difensore, di potersi trasferire per “motivi familiari” nella casa di una delle figlie, sempre a Rignano. Qui passeranno le loro giornate, sempre agli arresti domiciliari, in attesa dell’interrogatorio di garanzia previsto per lunedì 25 febbraio.

Tiziano Renzi

4 ore fa

Un semplice messaggio su Facebook, visto che mi è consentito, per ringraziare tutte le persone che hanno fatto sentire in queste ore la loro vicinanza. Non auguro a nessuno – nemmeno al mio peggiore nemico – di vivere mai ciò che la Lalla e io stiamo vivendo. Tuttavia ci prepariamo a una lunga vicenda giudiziaria consapevoli di un fatto: la verità prima o poi verrà fuori.
Voglio che sia chiaro una cosa: i giornali sono pieni solo delle ricostruzioni dell’accusa.
Io affermo qu…

Altro…

Tiziano Renzi e Laura Bovoli, infatti, compariranno lunedì prossimo davanti al gip Angela Fantechi. La data dell’interrogatorio di garanzia è stata comunicata ieri, lunedì 19 febbraio, nella tarda serata ai difensori e confermata questa mattina da fonti del palazzo di Giustizia. Non è ancora chiaro dove la coppia sarà sentita: possibile che venga scelto un luogo diverso dalla procura per evitare l’assalto di telecamere e giornalisti. “Le prossime mosse sono quelle dello studio degli atti del fascicolo: stiamo preparando un buon interrogatorio di garanzia, ci presenteremo davanti al giudice per confutare le accuse che sono state rivolte”, ha confermato ieri Federico Bagattini, legale dei coniugi Renzi che ha spiegato che dall’esito dell’interrogatorio di garanzia conta di ottenere un risultato positivo tale da poter chiedere la revoca della misura cautelare per i suoi assistiti. Intanto Matteo Renzi ha annunciato che venerdì al Lingotto terrà la presentazione del suo libro saltata lunedì sera a Torino dopo la notizia dell’inchiesta sui suoi genitori. “Come promesso riprendiamo le presentazioni di ‘Un’altra strada’. Ci vediamo venerdì 22 febbraio alle 18 al Lingotto a Torino. E alle 21.30 a Genova al Teatro della Gioventù. Senza rancore, ma con le nostre idee sul futuro dell’Italia. Aspetto i commenti di chi ha letto il libro”, ha scritto su Facebook l’ex segretario del Pd.

 

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L’inchiesta I genitori dell’ex presidente del Consiglio, Matteo Renzi, sono finiti agli arresti domiciliari in un’inchiesta della procura di Firenze che li accusa di bancarotta fraudolenta, emissione e utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti e omissione di versamenti previdenziali insieme ad altre 18 persone, amministratori e componenti del cda di tre cooperative – la Delivery Service, la Europe Service e la Marmodiv – che secondo l’accusa sono state “dolosamente caricate di debiti previdenziali e fiscali, e abbandonate al fallimento”. Ai domiciliari è finito anche Mariano Massone, amministratore della Delivery Service, mentre è tra gli indagati per cui il pm Luca Turco non ha richiesto una misura Roberto Bargilli, ex autista del camper di Matteo Renzi durante le primarie del 2012.

Il prossimo 4 marzo i coniugi Renzi saranno in aula a Firenze per la prima udienza del processo su due false fatture. Proprio da quell’inchiesta sarebbe nato questo filone d’indagine. Secondo la procura la Delivery e la Europe Service, cooperative già fallite e la Marmodiv, per cui i pm hanno chiesto il fallimento, sarebbero state costituite essenzialmente per consentire alla Eventi6, l’azienda di famiglia, di avere a disposizione lavoratori dipendenti senza dover sopportare i costi degli oneri previdenziali ed erariali, tutti spostati in capo alle tre cooperative. Secondo la ricostruzione degli investigatori della guardia di finanza la Eventi6 ( già Chil Post) si sarebbe avvalsa del personale formalmente assunto dalle cooperative, le quali, non appena raggiunta una situazione di difficoltà economica, sono state caricate dei debiti e fatte fallire.

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