L’Aquila

Amici, ciò che ho capito io finora, nella confusione fatta ad arte dal regimetto inefficiente e pasticcione, è che NULLA E’ STATO ANCORA FATTO. I poveri terremotati prima morivano di freddo nelle tende e ora muoiono di caldo, ma a Mafiolo che gli frega? Lui ha sparato le sue minchiate per i soliti polli e poi, fottuti i voti, è sparito. Le tende sono malsane, erano pronte migliaia di roulottes, ma al premier non piacciono e quindi… manco ci dovesse vivere lui! Ma la roulotte è mille volte più sana e vivibile di una tenda. Col turismo in mano alla Brambilla, gli albergatori della costa possono stare tranquilli: non verranno disturbati dai flussi dei vacanzieri e quindi potranno tenere ad libitum gli sfollati. Gli unici soldi a disposizione sono i 480 milioni arrivati dalla UE e le uniche casette già in loco sono CINQUE casette di legno arrivate dalla Sardegna e pagate con soldini nostri. Il sedicente “governo” ha impiegato tre giorni per rendere effettivo il LODO ALFANO e a quasi TRE MESI dal terremoto ancora NON HA FATTO UN CAZZO. Mi basta questo per avvalorare sempre più il mio disprezzo per questi delinquenti.

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Marco Travaglio

Tutto sommato, anzi detratto

Che Al Tappone abbia perso le Europee, nonostante gli sforzi eroici dei servi bugiardi, lo sa anche lui: infatti non parla da tre giorni, il che a un diarreoico della favella deve costare parecchio. Che poi il centrodestra abbia vinto le amministrative gli rode ancor di più: alle amministrative lui non era candidato, mentre alle europee sì (ancorché ineleggibile). Per la prima volta il suo nome, invece di portar voti ai suoi, li sottrae. Ha imboccato la parabola discendente, la terza. Il guaio è che le altre due volte, quando lui perse le politiche, andò al governo il centrosinistra, che si prodigò a far dimenticare le sue porcate e a resuscitarlo. E le premesse per il terzo replay ci sono tutte. Basta vedere la spensierata allegrezza con cui i cosiddetti leader Pd han commentato la disfatta: 17 province e 4,1 milioni di voti persi. E meno male che Di Pietro ne ha intercettati 1,75 e che, con un po’ di antiberlusconismo dell’ultim’ora, Franceschini ha frenato l’emorragia che con Veltroni, quello della «vocazione maggioritaria», aveva portato il Pd più vicino al 20 che al 30%. Ma il saldo del centrosinistra è -2,4 milioni di voti, mentre quello del centrodestra – 1,4 (Pdl -2,9, Lega Nord +1,5). Altro che «tutto sommato»: tutto detratto, piuttosto. Ora si ascoltano i commenti stupefacenti delle Melandri («con l’antiberlusconismo non si costruisce un progetto di governo») e del Chiamparino, dall’alto dei 10 punti persi a Torino («nostro compito sarà di ricondurre Di Pietro a un’opposizione che non sia fatta solo di antiberlusconismo»). Continuate così. Bene, bravi, bis.

°°° Ho detto le stesse cose quasi ogni giorno, anche oggi. Melandri a fare la calza e il Pd molto più coeso con Di Pietro o andranno per farfalle ad libitum.

IL CAMION DEL REGIME FRANA SULLA GIUSTIZIA E LA LIBERTA’ DI STAMPA

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