RIASSUNTO di “papi”

Quelle foto tra stranezze e sospetti
di Francesco Costa

Sarà pur vero che internet è il regno della dietrologia, però non è bisogna essere dei cospirazionisti incalliti per rendersi conto di quanto siano strane le fotografie che raffigurano la comparsata del premier alla festa di compleanno di Noemi Letizia. L’ipotesi che siano state ritoccate ha catalizzato da subito le attenzioni dei blogger, che per tutto il giorno hanno passato al setaccio le foto incriminate scovando diverse anomalie ed errori di prospettiva. C’è chi ha notato che in una foto c’è un ospite della festa che sembra addirittura avere sei dita, mentre altri si sono accorti che in un’altra foto Berlusconi si rivolge a un tavolo di invitati, ma nessuno di questi lo guarda. Sul blog Terrorpilot, un commentatore scrive: «le proporzioni del viso della ragazza sono del tutto sfasate rispetto agli altri volti». Elena aggiunge serafica: «Ma scusate, dappertutto ci hanno detto che Noemi è una bella bionda di un metro e ottanta… cribbio, ma allora Silvio è cresciuto di 20 centimetri!». L’altezza del premier è effettivamente anomala, così come l’espressione del viso, identica in tutte le foto. Il colore della pelle, inoltre, è stato evidentemente ritoccato per eliminare rughe e imperfezioni, ma l’effetto è tutt’altro che realistico: «sembra una statua del museo delle cere». Il blogger Jean Lafitte ha sottoposto le foto alla verifica di un software di fotoritocco. Risultato? «Le foto sono state classificate nella classe 1, quella delle immagini certamente elaborate o modificate».

Insomma, pochi dubbi: quelle foto sembrano proprio essere state ritoccate, e pure male. Wally, dopo aver esaminato la disposizione anomala delle ombre, chiosa sarcastico: «Sono un insegnante di Photoshop e penso che i miei ragazzi del terzo anno lavorerebbero meglio dei collaboratori del Cavaliere». Altri ci ridono su. «Sei stufo di sentirti una nullità – scrive Gianluca Neri su Macchianera – circondato da amici che si spacciano per figli di vescovi e cardinali? Debutta in società! Da oggi, con un paio di forbici e della semplice colla vinilica potrai anche tu iniziare a vantarti di essere figlio di Papi!». Dietnam, invece, si è inventato «Brinda con Papi», un blog a tema a cui stanno già arrivando decine di fotografie taroccate in cui insieme a Noemi e al premier saltano fuori personaggi dei Simpson, Superman, Emilio Fede, Osama bin Laden e tanti altri. Insomma: chi di tarocco ferisce…
05 maggio 2009

siffredi1

a_cazzaro2

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Il regime avanza…

… e il mondo è preoccupato.

Rapporto di Freedom House, organizzazione non-profit e indipendente
Libertà di stampa: l’Italia fa un passo indietro, unica nazione in Europa
La causa: la «situazione anomala a livello mondiale di un premier che controlla tutti i media, pubblici e privati»

(da Freedomhouse.org)

NEW YORK – L’Italia è l’unico Paese europeo a essere retrocesso nell’ultimo anno dalla categoria dei «Paesi con stampa libera» a quella dei Paesi dove la libertà di stampa è «parziale». La causa: la «situazione anomala a livello mondiale di un premier che controlla tutti i media, pubblici e privati». Lo afferma in un rapporto Freedom House, un’organizzazione non-profit e indipendente fondata negli Stati Uniti nel 1941 per la difesa della democrazia e la libertà nel mondo, la cui prima presidente fu la first lady Eleanor Roosevelt. Lo studio viene presentato venerdì al News Museum di Washington e sarà accompagnato da un live web cast che si potrà scaricare sul sito Freedomhouse.org.

CLASSIFICA – Nell’annuale classifica di Freedom House, l’Italia va indietro come i gamberi, insieme a Israele, Taiwan e Hong Kong. «Un declino che dimostra come anche democrazie consolidate e con media tradizionalmente aperti non sono immuni da restrizioni alla libertà», ha commentato Arch Puddington, direttore di ricerca per Freedom House. Su un punteggio che va da 0 (i Paesi più liberi) a 100 (i meno liberi), l’Italia ottiene 32 voti: unico Paese occidentale con una pagella così bassa. I «migliori della classe» restano le nazioni del Nord Europa e scandinave: Islanda, Finlandia, Norvegia, Danimarca e Svezia (prime cinque a livello mondiale). Le «peggiori»: Corea del nord, Turkmenistan, Birmania, Libia, Eritrea e Cuba.

PROBLEMA ITALIA – Il «problema principale dell’Italia», secondo Karin Karlekar, la ricercatrice che ha guidato lo studio, è Berlusconi. «Il suo ritorno nel 2008 al posto di premier ha risvegliato i timori sulla concentrazione di mezzi di comunicazione pubblici e privati sotto una sola guida», spiega. Altri fattori: l’abuso di denunce per diffamazione contro i giornalisti e l’escalation di intimidazioni fisiche da parte del crimine organizzato. Intanto giovedì il Committee to Protect Journalists, un’organizzazione non-profit che lavora per salvaguardare la libertà di stampa nel mondo, ha pubblicato la top ten dei peggiori Paesi al mondo per i blogger. La Birmania guida la lista, seguita da Iran, Siria, Cuba e Arabia Saudita. Sesto il Vietnam, seguito a ruota da Tunisia, Cina, Turkmenistan ed Egitto.

Alessandra Farkas
30 aprile 2009


°°° E’ terribile, amici. Ma questi non querelano per diffamazione (che non esiste) soltantoi i giornalisti, ma se la prendono anche con noi comici e con i vignettisti: vedete il mio processo di due giorni fa intentato da un certo Carta o l’allontanamento sospensivo di Vauro. Siamo in pieno regime. RESISTERE! RESISTERE! RESISTERE!

bavag

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