Maria Novella Oppo

L’ideale contro la crisi

Continua nei talk show televisivi la sfilata di ministri e sottosegretari contriti e pronti alla retorica sulla dignità degli abruzzesi e l’eroismo dei soccorritori. Ma appena si discute delle responsabilità che stanno dietro il crollo di edifici pubblici recenti (dall’ospedale alla orrenda Casa, anzi bara dello studente), allora i berluscloni tornano alle urla e alle piazzate cui sono stati addestrati da una campagna elettorale permanente. E guai a mettere in risalto la pochezza e il calcolo di certe trovate del loro boss, come le famigerate new towns. Entra subito in funzione la macchina delle smentite. Berlusconi, infatti, non voleva dire che si fonderanno nuove città al posto di quelle storiche (stavolta si incazzerebbe anche Bruno Vespa), ma solo che si ricostruiranno le brutte periferie. E siccome bisogna fare in fretta e non è il momento delle polemiche, gli appalti magari saranno assegnati ai costruttori di prima. Perché l’edilizia e le pompe funebri contro la crisi sono l’ideale.

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