Ahi ahi, prete, non si dicono le bugie! «Vado in ritiro» invece era sulla Costa Concordia

L’annuncio del sacerdote: «Vado in ritiro»
Poi la scoperta: era sulla Costa Concordia

Prete di Besana Brianza smascherato da un post della nipote su Facebook. Stupita l’intera comunità

 

Massimo Donghi Massimo Donghi
MILANO – Difficile credere che una nave da crociera possa essere il luogo più adatto a ospitare un ritiro spirituale. Tutti quei comfort, quelle luci, quei divertimenti di ogni genere certo poco si addicono al silenzio che la meditazione e la preghiera richiedono. Questo devono aver pensato i fedeli della comunità di Besana Brianza, scoprendo che un loro sacerdote si trovava sulla Costa Concordia naufragata al Giglio, invece che in ritiro come aveva loro comunicato.
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Chi paga il conto delle bugie di Burlesquoni.

Marco Onado

Chi paga il conto delle bugie di B.

Di tutte le bugie che hanno accompagnato le dichiarazioni di Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti di questi giorni, due si contendono il primato. La prima è che la crisi ha colpito all’improvviso l’Italia per colpa di una speculazione dissennata e, ovviamente, del destino cinico e baro. Per completare Bossi ha pure parlato di una congiura massonica.

Non è vero: la maggior parte dei commentatori indipendenti e la stessa Banca d’Italia avevano ammonito da tempo che la crisi che imperversava da più di un anno su Grecia, Irlanda e Portogallo poteva estendersi anche all’Italia, in mancanza di misure capaci di rilanciare l’economia. Fiato sprecato, perché il governo si continuava a baloccare nell’illusione di una pretesa superiorità dell’Italia, dovuta al suo minor debito privato e alla grande vitalità della nostra economia. Ma quei punti di forza non potevano essere sufficienti per riparare un’economia che in dieci anni è cresciuta del 2,7 per cento (quello che una volta si faceva in un anno) da una crisi finanziaria che imperversa ormai da quattro anni e di cui non si vede la fine. Bastava leggere le considerazioni di Mario Draghi dello scorso 31 maggio.

Adesso che la situazione precipita, il governo interviene con una manovra che non contiene un solo punto a favore della crescita, che taglia i

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Le bugie e le falsità propagandistiche di silvio berlusconi

La prima caratteristica di Berlusconi che più colpisce un osservatore straniero è il suo atteggiamento positivo. Ma la seconda è la propensione a raccontare bugie a sostegno del suo ottimismo esponendo fatti falsi o altamente distorti.
Bill Emmott, dal libro «Forza, Italia», Rizzoli 2010

B.maniaco

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Berlusconi- BUGIE: gambe corte

COME  LE  SUE  BUGIE

Aquila, la richiesta di uno sfollato

“Villa Certosa o Palazzo Grazioli”

Antonio Bernardini, come altri terremotati, ha fatto domanda per l’alloggio provvisorio. Alla voce “in affitto” ha indicato le residenze di Berlusconi. “Non è una provocazione. L’aveva promesso”

APTOPIX ITALY BERLUSCONI

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Sesso, bugie, e videoTAPPO

Cozzolino: falso il mio fidanzamento con Noemi

Il suo fidanzamento con Noemi Letizia? «La verità è che è stato tutto organizzato». È la clamorosa confessione che Domenico Cozzolino, 21enne pierre campano, ha rilasciato in esclusiva al settimanale “Diva e donna”, diretto da Silvana Giacobini, in edicola domani.

Secondo la versione del giovane, a chiedergli di mettere in scena il finto rapporto sarebbe stata Noemi stessa, «anche se credo che qualcuno l’abbia indirizzata, tre o quattro giorni dopo» la sua festa per i 18 anni, a cui partecipò anche Silvio Berlusconi. Un
finto fidanzamento già finito:

«Mi volevano allontanare perchè so troppe cose. Quindi dopo il 7 giugno non ci siamo mai più sentiti con Noemi».

Alla domanda se ora si aspetta reazioni da Noemi e famiglia, Cozzolino replica: «Non mi interessa, io ho la coscienza a posto. Inquesta intervista sto raccontando come è andata, anzi,

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“Ultimi giorni alla corte di re Silvio”

Sia l'”Independent” che il “Times” tornano sulla vicenda del premier
“Segnali di pericolo sul suo futuro politico”. E fanno il nome di Draghi per la successione
“Ultimi giorni alla corte di re Silvio”
I giornali inglesi ipotizzano le dimissioni

Intervista a Barbara Montereale che parla di “aria quasi competitiva”
tra le ragazze alle feste del Cavaliere. E conferma il regalo da diecimila euro
dal nostro corrispondente ENRICO FRANCESCHINI (Repubblica)

Barbara Montereale
barbara

LONDRA – “Gli ultimi giorni della corte di re Silvio” s’intitola il paginone dell’Independent di oggi. E il Times ricostruisce su due pagine la vicenda con un grafico della “ragnatela di connessioni nel mondo di Silvio”, ipotizzando che le pressioni per costringere il premier a dimettersi continueranno e indicando nel governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, un possibile primo ministro ad interim che ne prenda il posto.

Il caso Berlusconi continua dunque a rimanere al centro dell’attenzione dei media e dell’opinione pubblica mondiale, in particolare in Gran Bretagna, dove la stampa nazionale sembra particolarmente colpita da una vicenda a base di “sesso, bugie e videotape”, per parafrasare un noto film di alcuni anni or sono.

“Berlusconi sembrava immune dagli scandali, ma le sensazionali notizie di caroselli sessuali a base di feste, modelle e denaro stanno facendo sentire il loro peso sul premier”, scrive l’Independent. L’inchiesta dell’ex-corrispondente da Roma Peter Popham ricostruisce gli ultimi sviluppi della faccenda, notando in particolare le crescenti critiche della Chiesa cattolica, “che sta cominciando quietamente a tenere Berlusconi a distanza” e “l’accumularsi di segnali di pericolo” per il suo futuro politico. L’articolo sottolinea che perfino uno dei suoi più fidati consiglieri, Giuliano Ferrara, direttore de Il Foglio, ha recentemente tracciato “un’analogia tra l’attuale situazione di Berlusconi e quella di Mussolini il 24 luglio 1943”, il giorno prima che il duce fu destituito dal re. “La defezione di Ferrara”, nel fronte dei critici di Berlusconi, scrive Popham, “fa parte degli effetti collaterali del divorzio chiesto da Veronica Lario”, poiché Il Foglio è parzialmente di proprietà della (ancora per poco, a quanto pare) moglie del leader del Pdl.

Anche il Times pubblica un paginone sul caso. Un articolo di Lucy Bannerman, inviata a Bari, ricostruisce la rete di amicizie dichiarate e sotterranee che portano dal capoluogo pugliese fino alla residenza romana di Berlusconi e alla sua villa di Porto Rotondo in Sardegna. L’articolo contiene tra l’altro una nuova intervista a una delle giovani donne che hanno fatto visita al premier in più occasioni, Barbara Montereale, la cui automobili è bruciata nei giorni scorsi per un misterioso incendio doloso, la quale dice al Times che quando fu invitata in Sardegna a metà gennaio “c’erano un sacco di ragazze che non si conoscevano tra loro” e parla di un’atmosfera “quasi competitiva”.

La Montereale conferma quando affermato in precedenti occasioni, cioè che per la sua presenza in Sardegna ricevette 11 mila euro, mille dall’uomo d’affari pugliese Giampaolo Tarantini, che l’aveva accompagnata, e 10 mila come “regalo” da Berlusconi.

Un secondo articolo, un commento del corrispondente da Roma Richard Owen, nota che, due mesi dopo l’inizio dello scandalo con la partecipazione al compleanno per i 18 anni di Noemi Letizia, Berlusconi cerca di mettere insieme una strategia, “mantenere la calma e andare avanti come niente fosse”. Ma è “troppo tardi”, la mancanza di una reazione convincente fino a questo momento hanno lasciato “la sua squadra in uno stato d’assedio”. Per di più, scrive Owen, l’economia continua a declinare, con Mario Draghi, il governatore della Banca d’Italia, “indicato da alcuni come possibile premier a interim” se Berlusconi dovesse dimettersi, che questa settimana ha accusato il governo di “non avere una credibile via d’uscita” dalla recessione. L’articolo sottolinea che Berlusconi ha dovuto posticipare la discussione di una legge che dovrebbe multare severamente i clienti delle prostitute a causa dell’imbarazzo che provocherebbe un dibattito sul tema in parlamento alla luce degli incontri tra il premier e le escort e per la definizione che di lui ha dato il suo avvocato come “utilizzatore finale” di tali servigi.

Il Times rileva che Berlusconi affida sempre più spesso il compito di apparire in pubblico in sua vece al “fidato luogotenente Gianni Letta”, dando la colpa all’artrite che lo affligge, per cui riceve iniezioni di cortisone. L’articolo si conclude ipotizzando che la salute “potrebbe essere una scusa” per rassegnare le dimissioni e prevede che le pressioni per dimettersi continueranno anche in autunno.

Il paginone del Times è illustrato da un ampio grafico che ricostruisce “la ragnatela” dei rapporti fra tutti i personaggi che ruotano attorno a Berlusconi e che sono coinvolti in qualche modo nello scandalo, da Veronica Lario alla cosiddetta “ape regina” Sabine Began, da Noemi Letizia alla escort Patrizia D’Addario; e un riquadro a parte cerca di spiegare ai lettori inglesi il significato di termini come “velina”, “meteorina” e “valletta”, il nuovo vocabolario della politica italiana al tempo di re Silvio.

LA FINE DEL REGIME ACIDO

addio

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Maria Novella Oppo

Il plebiscito minoritario

Ormai anche le nottate elettorali sono diventate un genere televisivo, un reality i cui protagonisti sono sempre gli stessi. Da quanti decenni, ormai, vediamo La Russa e Gasparri imperversare commentando i risultati? Berlusconi invece no: lui arriva sempre dopo. Ha bisogno di tempo per elaborare la nuova strategia di bugie postume. In quelle preventive sosteneva che era già al 45%, proiettato oltre il 50, ma ora si scopre che, nonostante l’avanzata leghista, il suo plebiscito è minoritario. Una mostruosità lo stesso, ma, dopo tutto, bisogna sempre ricordarsi che la maggioranza assoluta degli italiani non lo ha mai votato. Nonostante trent’anni di campagna elettorale ininterrotta, con una sproporzione di forze mai vista. Nessun paese al mondo ha vissuto niente di simile. Perciò, non è provato che altri saprebbero resistere meglio di noi. La deberlusconizzazione dal basso è cominciata: l’opposizione seguirà. Almeno speriamo.

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IL CAZZARO dalla faccia da culo

Maria Novella Oppo

Le bugie preventive

Problemi di giornalismo televisivo (e non solo). Primo fra tutti quello segnalato ieri a Omnibus dal professor Sartori: come mai, quando Berlusconi nega di aver detto quello che ha appena detto, nessuno osa rimandare in onda la registrazione delle sue parole? E – aggiungiamo noi – possibile che nessuno si permetta di fargli domande precise e incalzanti come quelle che, tanto per fare un esempio, sono state fatte durante tutta la campagna elettorale a Franceschini? Si vede che col leader del Pd certi giornalisti si sentono stimolati a fare il loro porco mestiere, mentre con Berlusconi si accontentano di fare atto di presenza-assenza, in vista di possibili sviluppi di carriera futura. E per il passato, manco a dirlo, nessuna memoria e nessuna autocritica. Nemmeno quando Obama cancella la politica estera di Bush e tutti lo elogiano, compresi quelli che hanno sostenuto le guerre e le bugie preventive di Bush e Berlusconi.

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Da Travaglio

Giuliano la Prostata

La situazione dev’essere davvero grave se hanno riesumato persino Giuliano Ferrara. Il proiettile più contundente della ditta giaceva nell’armeria di Arcore, tutto ammaccato dopo la campagna No Aborto che raccolse più uova che voti. Ma l’esercito dei nuovi servi batte in ritirata dinanzi ai terribili agenti delle sinistre – Veronica, Gino e Zappadu – e si richiamano i riservisti. Giuliano La Prostata non si fa pregare: ben due articoli sul Foglio e sul Die Welt: «Se Berlusconi fosse gay se le sue feste avessero lo charme discreto di casa Armani o il sapore un po’ trasgressivo di Dolce & Gabbana», nessuno obietterebbe nulla. Forse gli sfugge che Armani e Dolce & Gabbana non sono presidenti del Consiglio, non aviotrasportano stock di nani e ballerine a spese dei contribuenti, non leccano la mano al Papa, non presenziano al Family Day. Ma il «molto intelligente» per scienza infusa non bada a certe sottigliezze. Per far quadrato (da solo) attorno al padrone, rinnega financo la conversione al cattolicesimo: «C’è qualcosa di marcio nel moralismo machofobico di certi ambienti cattolici», incapaci di comprendere «il patronage, il rapporto di uomini importanti, in età, con persone più giovani». Le canta pure alla stampa estera «moralista», scandalizzata per le balle su Noemi: innocenti «imprecisioni, inesattezze, mezze bugie contro la stampa inquisitoria». Ecco: le telefonate di un vecchio sporcaccione a una minorenne si chiamano «patronage» e le sue menzogne «imprecisioni e inesattezze». Sempreché l’autore sia «un uomo importante» e paghi due o tre stipendi a Ferrara.

berlu-onesto

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