Cosentino. Cicchitto: “Così si compromette quadro politico”. °°°Questi non fanno distinzioni tra mafia e politica. Sono tutt’uno!

Cosentino, primo sì all’arresto
In giunta decisivi i voti della Lega

Rep Tv Saviano: “Metteteci la faccia”

Sotto accusa per i rapporti con i Casalesi. L’aula voterà giovedì. Cicchitto: “Così si compromette quadro politico”.

brucomela

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Camorra e politica, 55 fermi in tutta Italia chiesto arresto ex sottosegretario Cosentino. I magistrati: “E’ il referente politico dei Casalesi”

°°° E DOVE STA LA NOVITà?

Maxiblitz a Gomorra
richiesta di arresto per Cosentino

Scattano 55 arresti a Casal di Principe. Si indaga su ipotesi di voto di scambio per le amministrative 2007 e 2010, coinvolti politici e imprenditori

di DARIO DEL PORTO

Maxiblitz a Gomorra richiesta di arresto per Cosentino

Blitz con 55 arresti a Casal di Principe e su tutto il territrio nazionale, coinvolti anche politici. Chiesto l’arresto per il deputato del Pdl, ex sottosegretario nel governo Berlusconi, Nicola Cosentino. I reati attribuiti al parlamentare sono: concorso in falso, violazione della normativa bancaria e reimpiego di capitali. Nella richiesta di arresto il

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Blitz della polizia ad Hardcore. Anzi, no, a Caserta…

Blitz a Caserta, 14 arresti
In cella anche avvocato dei Casalesi

Gli arrestati sono accusati di associazione mafiosa, subornazione, riciclaggio e intestazione fittizia di beni, con l’aggravante del metodo mafioso.

°°° Praticamente, alcuni dei reati commessi da Silvio Berlusconi dagli anni ’60 ad oggi.

bavaglio no

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Berlusconi: facciamo il punto.

Riflettiamo un momento su questo:

 Berlusconi/Bertolaso/Cosentino/il clan camorristico dei Casalesi hanno creato l’emergenza rifiuti a Napoli. Serviva un piede di porco per scardinare l’ottimo governo Prodi, che ormai aveva portato a termine la sua missione di rimettere in sesto i conti dello Stato e dato una bella accelerata all’economia nazionale. Bisognava assolutamente tornare al POTERE, per poter evitare la galera certa e per continuare a rubare/corrompere/malversare. Questi erano gli ordini delle mafie, di cui Silvio Berlusconi è il miracolato PR. Contestualmente all’operazione MUNNEZZA (già risolta da Romano Prodi, con decreto attuativo d’urgenza firmato due mesi prima delle elezioni anticipate…), Berlusconi cominciava la compravendita di parlamentari e senatori (come si evince dalle intercettazioni poi fatte scomparire dai suoi giannizzeri giudici in Roma).

Dunque, Silvio Berlusconi – con i mezzi più illegali del mondo,  le promesse più astruse, i brogli, la compravendita di milioni di voti, la propaganda falsa ed asfissiante dei media taroccati, torna al governo e propone una squadra di ministri che avrebbe scatenato l’ilarità di tutti i polli di mio nonno. Ma quelli erano altri tempi.

In circa due anni, ha di nuovo devastato tutto: conti pubblici, sanità, cultura, scuola, turismo, ricerca, ambiente… Hanno assassinato migliaia di lavoratori, abolendo di fatto gli ispettori del lavoro e le norme di sicurezza nelle aziende; poi minacciando un sismologo serio che aveva dato l’allarme per tempo sul terremoto in Abruzzo, hanno ucciso altre centinaia di persone e ne hanno portato alla disperazione almeno 90 mila; hanno fatto chiudere migliaia di piccole e medie industrie; hanno fatto fallire decine di migliaia di artigiani; hanno creato dieci milioni di nuovi poveri; hanno moltiplicato i disoccupati; hanno portato il 70% delle famiglie italiane alla disperazione più totale; hanno riempito le carceri di poveri immigrati innocenti, mentre i delinquenti veri sono tutti al senato/alla camera/nei ministeri o in altri enti: ben tutelati e ripagati con ricche prebende; hanno allungato di kilometri le file delle famiglie alla Caritas; hanno gettato sul lastrico migliaia e migliaia di ottimi artigiani, creando così un vuoto nella nostra cultura e nella nostra economia che non si riempirà mai più…insomma, Attila al confronto era un mecenate illuminato.

In compenso, hanno depredato lo stato per sistemare Berlusconi stesso e i suoi amici mafiosi, ed hanno inaugurato decine di nuove opere.

Peccato che siano state tutte volute, finanziate e realizzate dal governo di Romano Prodi!

Riflettete su quanto sopra e… votate per questa destra schifata da tutto il mondo civile, se ne avete il coraggio!

aqui

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Berlusconi: “Nicola (Cosentino), vai avanti!”

Il camorrista Nicola Cosentino, indagato dal 1990, quando ha cominciato a lavorare per il clan dei  Casalesi in cambio di voti della camorra, riceve il mandato d’arresto dai PM e contestualmente una telefonata del mafioso Berlusconi: “Fottitene, Nicola, vai avanti!”

Ormai si mafia alla luce abbacinante del sole. Sua impunità ci piscia sopra alle leggi. Sua merdosità ci piscia sopra all’etica, alla moralità, al buongusto e al buonsenso.

b.manette

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Ghedini faccia da kulo

“A Cosentino i voti

del clan dei Casalesi”

L’ordinanza di misura cautelare per il sottosegretario all’Economia.

Ghedini: “Indagini inconsistenti, vogliono impedire la sua candidatura”

°°° Va bene che siete mafiosi alla luce del sole, ma c’è un limite a tutto. Piccolo quantitativo di feci sparse per il WC.

MAVALA’, CIAPPA CUSTU!

cavatappi

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Il camorrista della monnezza…

… il tramite tra Berlusconi e la camorra per la truffa dell’immondezza a Napoli. ECCO  A VOI, siòr  siòri!

Cosentino, misura cautelare

“Concorso esterno

in associazione mafiosa”

Sarebbe stato già firmato e sta per essere inoltrato alla Camera il provvedimento per il coordinatore regionale Pdl della Campania e sottosegretario all’Economia. L’accusa di contatti con il clan dei Casalesi. Le polemiche per la possibile candidatura a governatore

MENO MALE CHE LA MERDA IN CUI SGUAZZA QUESTA DESTRA PIAN PIANO  VIENE A GALLA!

maiali

divieto

QUANDO LA  FINIREMO  DI  MANGIARE  MERDA?

governicchio

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Luigi Cesaro, amico di Burlesquoni e della camorra

Il boss disse: date a Cesaro
di Gianluca Di Feo e Emiliano Fittipaldi
Il re dei rifiuti accusa il coordinatore campano del Pdl: lo vidi incontrare il capoclan. E parla di un patto segreto tra il deputato e i casalesi

immon

Una gigantesca zona grigia, dove diventa impossibile distinguere i confini tra camorra, imprenditoria e politica. I verbali di Gaetano Vassallo, l’imprenditore che per vent’anni ha gestito il traffico di rifiuti tossici per conto dei boss casalesi, vanno al cuore del patto criminale che ha avvelenato una regione. Descrivendo accordi inconfessabili che sostiene di avere visto nascere sotto i suoi occhi. Una testimonianza che chiama direttamente in causa i vertici campani di Forza Italia, quelli a cui Silvio Berlusconi ha affidato proprio la pulizia di Napoli. Oltre al sottosegretario Nicola Cosentino, uomo forte del Pdl nella regione, il gran pentito dei rifiuti ha accusato anche il coordinatore del partito, l’onorevole Luigi ‘Gigi’ Cesaro. Un ex funzionario della Asl di Caserta che si sarebbe conquistato la simpatia personale del Cavaliere bombardandolo con spedizioni settimanali di mozzarella di bufala: 20 chili per volta. “Silvio mi ha detto: ”Gigi, la tua mozzarella la mangio perché so che i tuoi amici la fanno con cura. E non ti farebbero mai un torto'”.

Il parlamentare, secondo il collaboratore di giustizia, sarebbe stato “un fiduciario del clan Bidognetti”: la famiglia di Francesco Bidognetti, detto ‘Cicciotto ‘e Mezzanotte’, il superboss condannato all’ergastolo in appello nel processo Spartacus e che assieme a Francesco ‘Sandokan’ Schiavone ha dominato la confederazione casalese.

Vassallo riferisce ai magistrati le rivelazioni di due pezzi da novanta della cosca casertana: “Mi spiegarono che Luigi Cesaro doveva iniziare i lavori presso la Texas di Aversa e che in quell’occasione si era quantificata la mazzetta che il Cesaro doveva pagare al clan. Inoltre gli stessi avevano parlato con il Cesaro per la spartizione degli utili e dei capannoni che si dovevano costruire a Lusciano attraverso la ditta del Cesaro sponsorizzata dal clan Bidognetti”.

Frasi di seconda mano? Il collaboratore di giustizia dichiara di essere stato testimone diretto dell’incontro tra il parlamentare e Luigi Guida, detto ‘o Drink, che tra il 1999 e il 2003 ha guidato armi alla mano la famiglia Bidognetti per conto del padrino detenuto. “Io mi meravigliai che il Cesaro avesse a che fare con Guida…”. Quello che viene descritto è un patto complesso, che coinvolge i referenti di più partiti e i cassieri di più famiglie camorristiche. L’affare è ricco: la riconversione dell’area industriale dismessa dalla Texas Instruments in una zona ottimamente collegata. Una delle storie della disfatta tecnologica del Sud: nonostante l’accordo per il rilancio, nel 1999 lo stabilimento viene venduto a una immobiliare di Bologna e chiuso, con la mobilità per 370 dipendenti. Poi nel 2005 la ditta del fratello di Cesaro ottiene il permesso per costruirvi una nuova struttura industriale. Ma nulla nei piani dei Cesaro assomiglia a una riconversione produttiva. Infatti l’anno scorso parte il tentativo di cambiarne la destinazione, bloccato dalla protesta di opposizione e cittadini. La zona resta inutilizzata ma strategica: tra poco vi sorgerà una fermata del metrò. E dieci giorni fa è stato presentato un altro progetto, che avrebbe forti sponsor in Regione, per farvi nascere negozi e parcheggi.

Ancora più lucrosa sarebbe stata la trasformazione dei poderi di Lusciano, un paesone incastonato tra Caserta e Napoli, in aree industriali, dove poi insediare aziende possedute dai padrini. Un ciclo economico interamente deviato dal potere della criminalità, che deforma il territorio e il tessuto imprenditoriale grazie al controllo assoluto delle amministrazioni locali e alla disponibilità di capitali giganteschi. Tra i protagonisti delle deposizioni anche Nicola Ferraro, businessman dei rifiuti e leader casertano dell’Udeur, tutt’ora consigliere regionale nonostante un arresto e le accuse di vicinanza alla famiglia di ‘Sandokan’ Schiavone: “Nicola Ferraro era il garante politico economico ed era colui che coordinava l’operazione, mentre il Guida era quello che interveniva al Comune di Lusciano direttamente sul sindaco e sull’ingegnere dell’ufficio tecnico per superare i vari ostacoli. Chiaramente molti terreni agricoli prima di essere inseriti nel nuovo piano regolatore venivano acquistati dal gruppo Bidognetti a basso prezzo dai coloni e intestati a prestanome”. Poi il racconto entra nei dettagli: “Il Ferraro aveva il compito di cacciare i soldi per conto del gruppo Bidognetti per liquidare i coloni. Una volta divenuti edificabili, i lotti venivano assegnati a ditte di persone collegate al clan, quali l’azienda di Cesaro, che in cambio dell’assegnazione versava una percentuale al clan”.

°°° Bene, amici, tutti noi (e il mondo intero) sappiamo che anche questi disastri in Campania sono stati architettati d Mafiolo per il tornaconto suo personale e della malavita che lo tiene in piedi. Napoli è sempre stata amministrata molto meglio di qualunque città in mano alla destra e non è mai stata sommersa dall’immondezza. Almeno non da quando ci sono stati Bassolino e la Jervolino, pur con i loro peccati veniali. Poi, certo, con la malavita e TUTTI I MEDIA IN MANO si è potuto “creare il caso”. Ma il caso era inesistente, almeno quanto “l’emergenza sicurezza” che OGGI esiste, ma prima non c’era assolutamente. Dedico questo blog a tutte le scimmiette decerebrate (vero Debora?) che col loro voto sostengono le mafie e però pretendono di insegnarci a vivere

imm1gigante,zona,grigia,

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