Salute e grano e bella settimana a tutti!

Nelle città arriva la guerra multietnica
della nuove bande giovanili

Le aggressioni di Roma, Torino e Milano. Ma anche giuramenti e codici d’onore. Sono le nuove gang, dove i ragazzi italiani si mescolano ad asiatici e sudamericani

°°° Che dico da anni? Tra  berlusconi, fascisti, e legaioli… ci hanno riportato nel Far West, nell’Alabama anni ’50 e nella Chicago anni ’30. E poi hanno pure il corggio di parlare male del Botswana!

UN SINDACO DELLA LEGA NON HA CAPITO DOVE VA INSERITA LA CASSETTA vhs…

rewind

 

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Si torna agli anni 20

Berlusconi:limiti all’alcol in tutta Italia

«Ottima scelta proibirlo agli under 16, imitate la Moratti»

I giovani: «Berremo lo stesso»

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l’avvio era stato promettente, i genitori accompagnavano i figli rassicurati

Francia, chiude la prima disco analcolica

Aperto a dicembre il locale nel paese di Bourbon-Lancy

è fallito a luglio: non c’erano abbastanza clienti

PARIGI – Si chiamava Be Soft, prima discoteca analcolica di Francia. Aperta a dicembre, chiusa a luglio. Causa assenza clienti. Un esperimento fallito nonostante una nuova normativa che ormai vieta la vendita di bevande alcoliche ai minorenni in tutto il paese.

NOVITA’ – Eppure, l’avvio era stato promettente con fronde di adolescenti accompagnati alle porte del locale direttamente da genitori rassicurati. «Una volta passato l’effetto novità – racconta oggi con amarezza il gestore Julien Luck al Parisien – i clienti non si sono più visti. Solo una sera sono riuscito a organizzare una festa con più di 150 persone, ma per rimanere aperto doveva andare così tutte le notti».

COLPE – Il fallimento, secondo Luck, è anche colpa dei grandi marchi di bibite analcoliche che non hanno sostenuto il progetto: «Non ho avuto alcun aiuto neanche dal ministero della Salute, dalle associazioni per la sicurezza stradale o dalle compagnie assicurative. Il problema poi è che spesso per i giovani se non c’è alcol non ci può neanche essere festa». E la colpa magari sta anche del fatto che la discoteca è stata aperta a Bourbon-Lancy, cittadina termale al crocevia tra Borgogna, Auvergne e Rhone-Alpes, terre di ottimi vini.

DISCO – Be Soft ha chiuso nonostante lo scorso giugno sia stata approvata una legge che ha alzato da 16 a 18 anni la soglia minima d’età per acquistare alcolici e vietato gli open bar, oltre che la vendita di sigarette ai minorenni. Luck ammette: «Forse ho sognato troppo, ma sono sicuro che il concept potrebbe funzionare in una grande metropoli». Nel frattempo, il gestore ha aperto un nuovo locale notturno poco distante dal precedente, ma stavolta con un bar ben fornito con alcolici e superalcolici.

Alessandro Grandesso

°°° Tra le tante minchiate di questo regimetto ci mancava anche questa. Dopo averci riportato all’Alabama anni 50 con le leggi razziali, ora ci riporta al proibizionismo degli anni 20 a Chicago. Per curiosità… ricordate chi si arricchì col proibizionismo?

Burlesquoni è davvero come una piantagione di banane: NON NE FA UNA DRITTA!

berlusconi-padrino

capone

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Obama? Non se lo caga di striscio!

MURDOCH
Chiamato da Berlusconi per quello scherzetto, Murdoch ha capito che il mercato italiano era promettente e ci si è installato. Si è impadronito della pay tv satellitare italiana, che in mani italiane (L’IMPRENDITORE DEI NOSTRI COGLIONI: silvio burlesquoni…) aveva perso per anni centinaia di miliardi di lire all’anno, trasformandola nel successo che è oggi Sky; poi Mediaset gli ha sparato nelle gambe il calcio sul suo digitale terrestre e poi, peggio di tutto, il governo italiano ha raddoppiato l’Iva sulla pay tv.

OBAMA

Il fantasma che spaventa di più Berlusconi è però quello del presidente americano Barack Obama. In fondo, può pensare Berlusconi, con Murdoch alla fine ci si metterà d’accordo. Siamo imprenditori, siamo ricchi, abbiamo la stessa età, siamo fatti per intenderci. Probabilmente se pensasse davvero così sbaglierebbe, ma un fondo di ragione può avercelo.

Con Obama, invece, la paura è più che giustificata. Al di là del santino neo kennediano che ne è stato fatto in Italia, Obama è un giocatore durissimo, cresciuto alla spietata scuola della politica di Chicago, la città più violenta d’America e in cui anche la lotta politica segue regole che non sono quelle bizantine della costa orientale e meno che mai quelle di un consiglio comunale italiano. Tutto vero quello che si è detto e scritto sugli ideali, le grandi strategie, l’essere profondamente di sinistra di Obama.

Ma Obama ha anche imparato, nella città di “The Jungle”, le regole della politica, che non sono quelle di un collegio di Orsoline. Che sia un duro nel gioco politico basta vedere come ha scaricato il suo compagno di partito Rod Blagojevich, infilatosi da solo in un mare di guai ma finito nel mirino della procura della Repubblica locale proprio in quanto compagno di partito di Obama. Per convincersi che sia un duro nella gestione, basta vedere come ha affrontato i finanzieri di Wall street e i loro stipendi, l’industria dell’auto e anche i pirati somali.

Umanamente ha tutte le ragioni per detestare Berlusconi, che gli ha dato pubblicamente del negro e non in una serata a Villa Certosa, ma in Russia, in una conferenza stampa inter nazionale sghignazzando sul colore della pelle di Obama con un altro campione di tolleranza razziale, il presidente russo Medvedev.

Ma anche sul piano politico Obama ha molte ragioni per infliggere all’Italia di Berlusconi qualche umiliazione. Berlusconi si è appiattito per anni su Bush, in modo totale e assoluto, senza avere l’aplomb (che è tutto dire) dell’inglese Tony Blair; inoltre, insiste nel volere essere il grande mediatore con lo zar russo Vladimir Putin. e anche questa cosa è fatta per non piacere agli americani, che il gioco con la Russia lo vogliono condurre loro, con le loro mani, come serve alle loro strategie.

L’Italia, per gli americani, dopo la fine dell’impero russo, è un paese marginale. Per chi governa l’Italia, che è colonia americana (meglio dell’America che di chiunque altro, ma sempre colonia) la legittimazione americana è fondamentale e anche per questo Berlusconi si buttò subito nelle braccia di Bush, certamente non credendo una parola delle fandonie sulla guerra al terrore ma sapendo che se non si fosse schierato con il padrone di Washington, avrebbe avuto vita ben più difficile, in Italia e fuori.

E Obama non ha fatto certo mistero della sua freddezza verso Berlusconi e l’Italia. È stato in Europa, ai primi di aprile, è andato dappertutto tranne che in Italia, a Londra ha visto anche gente di Stati meno importanti dell’Italia ma non Berlusconi. Una riprova della freddezza dei rapporti tra i due viene anche dal noto episodio che tanto irritò la regina Elisabetta, quando Berlusconi chiamò con un tono di voce non da corte il presidente americano. “Mister Obama” gli disse, invitandolo a posare assieme per una foto ricordo. Obama accettò, anche perché con lui e Berlusconi posarono praticamente tutti gli altri capi di governo presenti.

Ma non sono passati a chiamarsi col primo nome, che per gli americani è il nostro tu. In quell’occasione, Berlusconi ha strappato a Obama, un invito a andare a Washington, per parlare del G8 (della cui nuova location il povero Obama non ha bene contezza) ma, a quel che si legge, finora la conferma definitiva dell’incontro alla Casa Bianca non è arrivata.

Intanto Obama va a Riyad, in Arabia Saudita, a vedere re Adbullah (indicativo della dipendenza americana dai sauditi fu l’inchino di Obama davanti al sovrano a Londra), va al Cairo, va in Germania. Cosa gli costerebbe un piccolo detour su Roma, giusto una toccata e fuga, tanto per consentire a Berlusconi di non parlare più di lui come «mister Obama», ma «il mio amico Barack», come faceva con «l’amico George». E invece nulla, solo un glaciale silenzio. Nemmeno con la melatonina uno normale riuscirebbe a dormire.

MARCO BENEDETTO

°°° Murdoch non mi piace, è di destra, ma è un cazzutissimo imprenditore internazionale. Burlesquoni un malavitoso di piccolo cabotaggio che sarebbe finito in galera da decenni IN QUALUNQUE PAESE CIVILE.
Obama è un grandissimo statista e lo sta dimostrando. Burlesquoni un vecchio pedofilo miserabile e cocainomane che politicamente non conta un cazzo nemmeno a Malta o a Corfù… Ma di che parliamo?

cocaina

dm-berlusconi-mussolini

mafia-spa

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