Riccardo Conti, Pdl, “guadagna” in un giorno 18 milioni. Imparate come si fanno gli “affari” sporchi!


Senatore Pdl compra e rivende un palazzo
E in un giorno guadagna 18 milioni di euro

Questa la storia esclusiva del tg di La7. Il 31 gennaio 2011 Riccardo Conti compra l’edificio dal fondo immobiliare Omega gestito dalla Fimit di Massimo Caputi per conto di Intesa San Paolo alla cifra di 26 milioni e mezzo di euro e lo rivende all’istante all’ente di previdenza degli psicologi a 44 milioni e mezzo che con l’Iva al 20% diventano alla fine 54.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/01/31/senatore-pdl-compra-rivende-palazzo-giorno-guadagna-milioni/188082/

palazzo

 

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“Abbiamo tenuto i conti sotto controllo” Sì, rubando, devastando tutto e facendo regali alle mafie e alle cricche.

Amici, io mi sono stufato di sentire quei tre imbecilli (burlesquoni, bossi e tremonti) blaterare e millantare cazzate.  Ora ci scuciono altri 50 miliardi, che sono centomila miliardi di vecchie lire, solo per non farci fallire miseramente. Però hanno rubato tutto e si sono arricchiti solo loro in maniera esponenziale, prima di tutti e più di tutti il delinquente brianzolo. Che stava per essere arrestato per bancarotta e con seimila miliardi di debiti nel 1993, ve lo ricordate? Era fallito completamente e solo USANDO LA POLITICA E IL POTERE ha salvato il culo e portato a casa decine di miliardi NOSTRI!!!

Finanziaria da 50 mld da spalmare in 4 anni, mentre ci sono oltre 200 mld l’anno di elusione o di evasione fiscale (indovinate chi sono i più grandi evasori?) e almeno 100 miliardi mancanti per la corruzione, cresciuta del 400% in tre anni; 19 condoni tombali alle cricche e alle cosche, senza i quali oggi saremmo un paese più civile e le nostre casse avrebbero un ottimo avanzo primario, senza nessun bisogno di finanziarie da macelleria sociale. Ma non dimentichiamoci nemmeno dei “regali” alle cricche tramite protezione civile, croce rossa (che hanno spolpato di tutto e oggi vogliono privatizzare), nucleare, ponte sullo stretto, alitalia, voli di stato, spese militari, ecc. LADRI E INCAPACI! Altro che conti in ordine! Avete devastato i conti per tre volte, così come avete devastato tutto il resto: il civismo, la libertà, la cultura, il cinema, la tv, il teatro, la scuola, la sanità, l’università, la ricerca, il lavoro, il paesaggio, la sicurezza, TUTTO. AVETE DEVASTATO TUTTO PER LA TERZA VOLTA IN 17 ANNI. MA ATTENTI… IL 17 PORTA MALE.

voto-berlusconi

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Insegno, Amadeus, Conti, Giusti, Venier… il nulla completo sulle reti Rai. Ancora peggio della spazzatura Merdaset.

Pino Insegno, un mistero a Raiuno

Pino Insegno (Ansa/Campana)
Pino Insegno (Ansa/Campana)

Il direttore di Rai1 Mauro Mazza sarà ricordato come il benefattore di Pino Insegno, il suo artista preferito, un presentatore che, nell’ordine, precede Pupo, Emanuele Filiberto e qualche altro personaggio di cui mi sfugge il nome. Ormai non si contano più i programmi che Mazza ha affidato al comico romano, contribuendo non poco alla soluzione di un annoso dibattito: perché quelli di destra non sanno fare tv? Su «TeleVisioni», il forum del Corriere, alcuni lettori attribuiscono al sindaco Alemanno la non resistibile ascesa di Insegno. Siccome non mi occupo di retroscena, preferisco osservare con attenzione quello che succede in scena.

Insegno nasce come comico della Premiata ditta e un giorno mi piacerebbe incontrare uno spettatore, uno solo, a cui i quattro sono riusciti a strappare un sorriso. A Pino si devono alcuni infelici programmi come «Vieni avanti cretino» o «Insegnami a sognare». Eppure, da quando dirige la rete ammiraglia, Mazza ha puntato su di lui per la conduzione di «L’anno che verrà», «Me lo dicono tutti» e adesso di «Reazione a catena», il game-show estivo che sostituisce l’«Eredità» (Rai1, dal lunedì al venerdì, ore 18.50).

Francamente mi sarei aspettato l’ideazione di un bel programma di approfondimento da affidare a Pietrangelo Buttafuoco o la scoperta di qualche giovane e brillante conduttore da opporre ai Fazio e alle Dandini. Ma la risposta è sempre stata una sola: Pino Insegno, e poi ancora Pino Insegno, Pino Insegno per sempre.

Mi è già capitato di scrivere, a proposito di Insegno, che il suo modo di fare tv rispecchia il conformismo che regna nella tv generalista e si traduce quasi sempre in prodotti che danno l’impressione di accontentarsi, di scegliere la soluzione più facile e scontata. Il tutto generato da uno strano miscuglio di scarso amore per il mezzo, di pigrizia mentale, di mancanza di coraggio.
Ma a che serve polemizzare con il nulla? Non tutto è perduto: resta pur sempre Carlo Conti.

Aldo Grasso

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La paura dei furti di berlusconi, ma anche molti furbetti della cosca, e non pagano le tasse.

Stilisti, attrici e imprenditori Ecco chi nascondeva i soldi in Svizzera Da Valentino alle Sandrelli, C’è anche Telespazio

Ecco chi aveva i soldi in Svizzera perfino la bocchinara Elisabetta Gregoraci

ROMA – Ci sono stilisti e imprenditori, attrici e gioiellieri, commercianti e dirigenti d’azienda, ma anche illustri sconosciuti che hanno evidentemente deciso di tenere all’estero i propri risparmi. Oltre settecento persone che adesso sono sotto inchiesta a Roma per omessa o incompleta dichiarazione fiscale. Tutte finite nell’ormai famosa «lista Falciani» che prende il nome da Hervé Falciani, il dipendente infedele della sede di Ginevra dalla banca inglese Hsbc scappato con l’elenco dei clienti di mezzo mondo che poi ha ceduto alle autorità francesi. Per l’Italia ci sono 6.963 «posizioni finanziarie» per un totale di depositi che supera i sei miliardi e nove milioni di dollari relativi al biennio 2005-2007. I conti in Svizzera I conti in Svizzera

I conti in Svizzera I documenti contabili ottenuti dalla procura di Torino e dalla Guardia di Finanza sono stati trasmessi per competenza alle varie Procure e nella capitale sono stati avviati gli accertamenti. Gli interessati dovranno infatti essere

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Conti pubblici, Tremonti li sbaglia ancora, e gli investitori stranieri scappano a gambe levate.

pubblicato il 23 maggio 2010 alle 23:00 dallo stesso autoretorna alla home

Puntualmente le anticipazioni del governo vengono smentite dalla realtà. Secondo l’ultima RUEF (Relazione Unificata sull’Economia e sulla Finanza) ancora una volta il ministero dell’Economia ha sbagliato le sue precedenti previsioni. E poi i mercati diffidano di noi… 

twuvgzudl3zmmc55ugklvrnr959200807191013Tremonti 03 Conti pubblici, Tremonti li sbaglia ancoraCon la presentazione dell’ultima RUEF, ossia la Relazione Unificata sull’Economia e sulla Finanza, il governo oltre al consuntivo del 2009 ha presentato le previsioni macroeconomiche e di finanza pubblica per il 2010 e per il 2011. Il consuntivo 2009 tiene conto delle ultime verifiche dell’Istat che non sono più, ovviamente, stime ma rappresentazioni “finali” delle varie rilevazioni. In base a questi dati ora disponibili risulta ancora una volta che tutte le previsioni del governo, fornite periodicamente alla stampa e anche alle altre istituzioni come la stessa Unione europea, sono risultate sbagliate.

I MALDESTRI PRESTIGIATORI DEL MEF – A seguito della RUEF, il governo ha dovuto modificare sensibilmente i dati presentati a gennaio di quest’anno nella “Nota di aggiornamento al Patto di stabilità” dallo stesso ministero dell’Economia e della Finanza. Si tratta di modifiche sostanziali che incidono sia sul consuntivo finale dell’anno passato sia sulle previsioni per il prossimo anno. In termini generali, l’effetto netto di queste modifiche riportate nella “Relazione Unificata sull’Economia e sulla Finanza” rispetto al quadro tracciato nella “Nota di aggiornamento al Patto di stabilità” presenta differenze rilevanti. Ad esempio, troviamo un notevole incremento delle Spese primarie pari a ben 2,3 miliardi in più rispetto all’incremento di 4,5 miliardi già previsto nella Nota di gennaio, con un aumento complessivo di 6,8 miliardi sul 2009. E ancora, nella RUEF si evidenzia una riduzione delle Entrate tributarie per ben -2,3 miliardi rispetto addirittura alla crescita prevista nella Nota d’aggiornamento. Nel documento contabile, inoltre, si sottolinea un calo consistente dei Contributi per circa -0,7 miliardi, nonché delle altre Entrate correnti per -0,2 miliardi. Dalla RUEF risulta pure che ci sarà un sostanziale azzeramento dell’incremento delle spese per interessi che dovrebbero rimanere pressoché uguali rispetto al 2009. Questo, mentre la Nota di aggiornamento al Patto di stabilità di soli 5 mesi fa prevedeva invece un aumento per 3,2 miliardi. Inoltre, si riscontra pure un aumento delle Entrate non tributarie in conto corrente per 1,3 miliardi in più rispetto al 2009, a fronte della riduzione di 1 miliardo prevista sempre nella Nota d’aggiornamento prodotta dai tecnici del ministro Giulio Tremonti appena pochi mesi fa.

ERRORI DI MILIARDI, MICA BRUSCOLINI! – Adesso, se l’incremento delle spese primarie e la riduzione della crescita delle Entrate tributarie tendono a ridurre il Saldo primario e, di conseguenza, ad aumentare l’Indebitamento netto previsti per il 2010, l’azzeramento dell’incremento delle Spese per interessi e l’aumento delle Entrate non tributarie hanno l’effetto opposto. Nell’insieme, le principali differenze tra le previsioni della RUEF e della vecchia Nota d’aggiornamento sui saldi di finanza pubblica sono riassunte, insieme con i dati di consuntivo, nella Tab. 1 [TAB1] dalla quale si ricava che: “peggiora, il disavanzo primario per il 2010, già previsto a poco più di 1,6 miliardi nella NdA ed adesso stimato dalla nuova RUEF a quasi 6,8 miliardi“.

4632940972 2da6b9a9e5 Conti pubblici, Tremonti li sbaglia ancora

Il peggioramento è perciò di ben 5,2 miliardi. L’indebitamento netto, invece, risulta sostanzialmente invariato nelle previsioni per il 2010; dovrebbe ammontare secondo la RUEF a 78,1 miliardi a fronte dei 77,9 già previsti nella NdA. Infine, il Debito è previsto in ulteriore aumento rispetto alle previsioni di crescita della Nota di aggiornamento di qualche mese fa appena, e dovrebbe attestarsi al 118,4% del Pil, risentendo anche del fatto che a consuntivo il Pil del 2009 si è rivelato più basso rispetto a quanto previsto nella Nota di aggiornamento al Patto di stabilità. 1520,9 miliardi contro i 1533,2 previsti e, ancora, che la previsione di crescita nominale fatta dalla RUEF è del 2,2% contro il 2,6% previsto nella NdA. In sintesi, con la RUEF il governo rivede al peggio le previsioni di finanza pubblica per il 2010 contenute nella NdA rilasciata dallo stesso esecutivo appena pochi mesi fa.

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Maria Novella Oppo

Maria Novella Oppo

Tornano i cattivi maestri

In testa buffi cappellini col pon pon, al collo un bavagliolo col pizzo: così si sono presentati alle telecamere i componenti della Corte dei conti, per comunicare che 60 miliardi di euro sperperati in corruzione servirebbero a sanare molte pecche della nostra pubblica amministrazione. Una denuncia espressa in costumi arcaici, che dovrebbe provocare lo sdegno e l’impegno dei membri del governo. Particolarmente del capo in testa, il quale, però, non può proprio permettersi di fare la morale a nessuno. E, travestita da madonnina infilzata, si è presentata in tv anche la Gelmini, unico ministro della pubblica istruzione al mondo che si vanta delle tante bocciature inflitte. E che, in coincidenza con gli esami di maturità, ha dichiarato sorridendo: «è finito il buonismo del 68». Infatti, con lei e Berlusconi è arrivato nella scuola il governo dei cattivi. Perché chi pretende di punire i bambini non dovrebbe essere né corrotto, né tanto meno corruttore.

mills

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5 domande a Berlusconi

La petizione de l’Unità: 5 domande a Berlusconi sul caso Mills

E’ arrivata a oltre 600 firme la petizione volontaria aperta sul nostro sito da un lettore padovano, Giuliano Bastianello, su Berlusconi e il caso Mills. Una petizione semplice ma molto popolare, che chiede ai parlamentari, all’informazione libera, alla Federazione Nazionale della Stampa Italiana, di fare cinque semplici domande al presidente del consiglio Silvio Berlusconi (nella foto, scattata durante un diverbio con una giornalista de l’Unità che lo incalzava proprio sul caso Mills) su una vicenda che non può essere protetta dalla privacy.

Ecco le cinque domande:

1) Onorevole Berlusconi è vero, o no, che l’avvocato Mills ha lavorato per Fininvest e per la sua famiglia per oltre dieci anni con il preciso incarico di creare e gestire società off shore sulle quali veicolare i proventi di diritti televisivi ed effettuare altre ingenti operazioni finanziarie?

2) E’ vero, o no, che la galassia delle società facenti capo a All Iberian veniva alimentata dalla Principal Finance Limited, che era una emanazione della Silvio Berlusconi finanziaria?

3) E’ vero o no che i due conti Century One e Universal One, creati da Mills presso la BSI di Lugano, erano intestati, per sua disposizione, ai suoi figli Marina e PierSilvio?

4) Chi ha dato l’ordine a Salvatore Sciascia di consegnare somme di denaro al maresciallo Francesco Nanocchio della Guardia di Finanza affinchè “non usasse la mano pesante” nelle ispezioni per l’accertamento della vera proprietà di Tele+ ?

5) E’ vero o no che la Fininvest ha conferito all’avvocato Mills l’incarico di costituire in Lussemburgo una società a lui intestata chiamata Horizon, il cui scopo era quello di occultare la vera proprietà ed il controllo di Tele+ che facevano capo alla Fininvest, in violazione della legge Mammì?

«Il Paese ha diritto di sapere se chi guida il governo ha usato i paradisi fiscali per evadere le tasse», chiosa il primo firmatario della petizione, accessibile all’indirizzo http://petizioni.unita.it/.

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