Blog dalcollegamento di fortuna: MILANO E’ LIBERATA dal mafionano!

Nando dalla Chiesa

16 maggio, la liberazione della Madonnina

Non se ne ha idea. Chi non ha vissuto a Milano in questi ultimi vent’anni non ha idea dello scoppio di felicità, del senso di liberazione. La storia fa questi scherzi. La talpa lavora, inutilmente sembra. Poi vien giù il Muro. Poi Pisapia schizza al 48 per cento nella capitale di Berlusconi. È un terremoto. Da Roma guardano agli effetti sul governo. Qui l’altra notte si pensava solo che sta finendo un incubo. Che siamo solo a un passo dal vivere in una città normale. Dove non c’è più uno scranno assicurato a chi ringhia contro i “comunisti” o alza il dito medio. Dove le scuole civiche sono un bene primario e le biblioteche di quartiere pure. Dove non c’è una suburra scalpitante in fila per premi e nomine e appannaggi. Dove i lavori pubblici sono lavori pubblici e non greppie per cooperative o società di amici. Dove si comunica solidarietà e rispetto per le istituzioni, comprese quelle che difendono la legalità, e un Lassini non viene portato in trionfo con i giocatori del Milan. Dove una persona è una persona e non un bersaglio per le campagne dell’odio elettorale. Dove si può sperare e sorridersi. Dove un ostello per i giovani non è il cavallo di Troia di una moschea per terroristi.

È un terremoto. Nove consigli di zona su nove vanno al centrosinistra. Prima era uno. Gli altri facevano a gara a tener bordone a un sindaco che li aveva ridotti al nulla mischiato col niente. Il loro maggiore impegno culturale era il boicottaggio del 25 aprile. Il Pd è alla pari con il Pdl, con Boeri capolista e un’ottima offerta di candidature. A conferma che quando ci si libera dei giochi d’apparato si riesce perfino a volare. Se ne tenga conto, d’ora in poi. E si tenga conto della forza che viene dalla saggezza ritrovata da ciascuno, o dallo straordinario spirito di gruppo formatosi nell’impossibilità di reggere il degrado oltre la linea della vergogna.

Ora non si sbagli nulla. Anche se ci si può aspettare il romeno che stupra una donna alla stazione, i servizi segreti che scoprono un attentato in preparazione in qualche “covo” musulmano, una rapina di marocchini che scappano perdendo volantini di Pisapia, una manifestazione autorizzata di Forza Nuova a cui cinquanta autonomi andranno a dare una lezione di antifascismo a colpi di molotov. Milano è a un passo dalla felicità di riscoprirsi. E allora perfino il dialetto vorrà dire Gadda e non l’insolenza da taverna.

Il Fatto Quotidiano, 18 maggio 2011

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter