ma dove sono i carabinieri di una volta?

Rischiano il carcere per un bacio davanti al Colosseo

Il Tribunale di Roma condanna due ragazzi che si baciavano in pubblico.

È una notte d’estate del 2007 quando i Carabinieri sorprendono la coppia in atteggiamenti giudicati contrari alla pubblica decenza, a pochi passi dal Colosseo, a Roma. Per loro è giunta ora una condanna, con pena detentiva convertita in una multa di € 2.280, che fa subito discutere. Si attendono le motivazioni. Il difensore dei due imputati ha già annunciato l’appello e si dichiara curioso di leggere le motivazioni della sentenza, sostenendo che le risultanze processuali escluderebbero inequivocabilmente la responsabilità dei suoi assistiti. Cosa è accaduto realmente? I due giovani hanno sempre sostenuto, anche nelle interviste rilasciate in questi anni, di essersi soltanto scambiati un bacio. È, invece, di opinione contraria la Procura, che ha sostenuto l’accusa di atti osceni in luogo pubblico: stando alle testimonianze dei Carabinieri, oltre al bacio ci sarebbe stato dell’altro.

°°° Lo posso dire? Non credo assolutamente alla falsa testimonianza di due carabinieri devastati mentalmente e sicuramente fascisti e razzisti nonché omofobi. Ma mi fa anche cagare parecchio un paese che affoga nella merda, ma sperpera molti miliardi di euro per fare le guerre e condanna un gesto d’amore. FATE SCHIFO, MAFIOLO, TU E LA TUA COSCA DI CHECCHE REPRESSE E COCAINOMANI.

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Ragazzi, OKKIO!!!

PER  PREVENIRE  NASCITE INDESIDERATE, CUI SIETE IMPREPARATI, PER  PREVENIRE MOLTE MALATTIE, PER  NON INCASINARVI LA VITA DA SUBITO… A QUELLO CI HA GIA’  PENSATO  BERLUSCONI.

CONDOM

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Sesso, ancora tabù

+ Pretende troppo sesso dalla moglie Condannato in Cassazione: è stupro

La Cassazione condanna un marito:
“Non esiste il diritto all’amplesso”

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Circolare della Asl ai medici che da anni tengono i corsi
negli istituti della città: e scoppia l’ennesima polemica
“Basta lezioni di sesso a scuola”
Diktat a Milano: troppo esplicite

di FRANCO VANNI

“Basta lezioni di sesso a scuola” Diktat a Milano: troppo esplicite
MILANO – La Asl vieta ai suoi operatori di fare educazione sessuale agli studenti sotto i sedici anni. Da ora potranno solo istruire mamme e insegnanti, a cui spetterà poi il compito di rispondere alle domande dei giovani. Una circolare, datata 18 giugno, cancella infatti gli incontri fra i ragazzi e gli esperti, chiamati da 30 anni a parlare alle classi senza la presenza dei professori.

Nel documento, la direzione dell’azienda sanitaria dispone che “non debbano essere ulteriormente svolte attività di educazione alla salute nelle istituzioni scolastiche che prevedano un rapporto diretto fra gli operatori e gli allievi delle scuole dell’obbligo”. E nelle scuole scoppia la protesta, per una decisione considerata “bigotta e inspiegabile”.

Una scuola media cittadina ha già scritto una lettera alla Asl in cui chiede spiegazioni, e almeno altri 11 istituti si preparano a farlo. Gli insegnanti sbottano: “Si vuole impedire che gli studenti sappiano troppo di profilattici, malattie e interruzione di gravidanza”. I professori da settembre continueranno a proiettare filmati sulla crescita e a dare descrizioni anatomiche di pene, vagina ed embrione. In più, dovranno rispondere alle domande – solitamente molto dirette – che i ragazzi fino a oggi hanno rivolto agli operatori Asl, sempre in forma anonima, tramite questionari. Nel documento si precisa infatti che “i destinatari diretti dei nostri interventi sono gli adulti (insegnanti e genitori)” e non i giovani, che sono “destinatari indiretti”. In pratica: l’operatore spiegherà alla professoressa o alla mamma come si mette un preservativo. La signora poi lo illustrerà al figlio sedicenne. “E’ assurdo – dice un’insegnante che da anni segue l’educazione sessuale – l’attività funzionava perché c’era un contatto diretto fra ragazzi e operatori, e questo aiutava a superare l’imbarazzo”.

La circolare disciplina pure le visite ai consultori. Anche in quel contesto, si legge, “non dovranno essere posti in essere momenti educativi diretti da parte degli operatori Asl”, che dovranno quindi fare da guide e basta. La circolare arriva dopo la polemica innescata dal settimanale “Tempi”, che il 5 maggio in un articolo titolato “Un innocuo sapore di fragola – il sesso chiedi e gusta spiegato ai ragazzini delle scuole medie”, nel descrivere le visite di una terza media in consultorio parlava di un progetto “calato dall’alto dall’Asl locale” che instillerebbe nello studente “un senso di onnipotenza negativo per la sua crescita e per chi gli sta intorno”. Detto fatto, progetto sparito. Per la cronaca: su 110 ragazzi che avevano partecipato all’incontro descritto da “Tempi”, 103 si erano poi detti soddisfatti e per nulla imbarazzati.
(26 giugno 2009)

°°° Non c’è nulla da fare: siamo ostaggio di una chiesa bandita e arrogante e di una ciurmaglia di depravati ipocriti. Ma come si permettono i corrotti/corruttori, pedofili, drogati, viziosi debosciati, di sindacare sulla vita nostra e dei nostri figli?

papa2

apicella4

papaccio

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“Artisti” del cinema e del teatro… azz!

Anche gli artisti in agitazione
rinviato l’incontro pubblico

■ ■ Si muove anche il mondo
della Cultura. Alcuni artisti
cittadini del mondo del cinema
e del teatro avevano programmato
per stamattina
all’ex vetreria di Pirri una
conferenza stampa di protesta.

°°° Ragazzi, nientepopodimeno che artisti cagliaritani del “mondo del cinema e del teatro“. Oh beh! Non si scherza. Io già m’incazzo e, come a tutti i miei colleghi, mi viene l’orticaria soltanto a sentire la bestemmia del “mondo dello spettacolo“… I nostri sono MESTIERI, imparati faticosamente e maneggiati con cura e con amore. Non esiste nessun mondo dello spettacolo. O meglio, esiste ed è quello delle zoccole e dei tronisti senza cultura né mestiere. E’ il mondo dei lele mora, dei marcocarta, delle simone ventura, e delle maria de filippo. Ma torniamo a questi sedicenti “artisti cittadini”… Ne conosco alcuni e, credetemi, non li piglierebbe in considerazione nemmeno un regista di cresime e matrimoni. Ma in Sardistan hanno tutto in mano loro, grazie a qualche potente politicante imbottito di malaffare e cocaina. E non solamente a Cagliari (dove però circolano i soldi dei contributi pubblici). Ci sono malati di mente, imbroglioni, disadattati, che si spacciano per attori, registi, scrittori, un po’ in tutta l’isola: penso a Carbonia. Gente che ha letto a malapena tre libri sul cinema o sul teatro e IMMEDIATAMENTE fonda un’associazione, una compagnia, un centro di produzione, e subito si attaccano alla tetta dei contributi pubblici comunali-provinciali-regionali. Faccio questo mestiere da quasi cinquant’anni e non ho MAI conosciuto un “artista” sardegnolo che avesse non dico delle qualità o dei talenti, ma nemmeno l’umiltà e le palle per andare fuori qualche anno a IMPARARE! Poi sono stronzo io quando parlo di DESERTO CULTURALE… Solo qualcuna di queste scimmiette può pensare che io goda ad essere l’unico artista in Sardegna. Pensate a che potere contrattuale ho: loro rubano i soldi miei e dei figli, facendo mestieri di cui NON SANNO NIENTE, e io sono relegato tra i monti. Loro hanno distrutto un pubblico tra i più preparati d’Italia, coltivato con pazienza e passione dal sottoscritto, e io dovrò fare triplo lavoro – ORA – per convincere un pubblico asino che oltre alla merda (quella dei malati di mente) esiste anche la cioccolata: si somigliano, viste da lontano, ma prova a mangiarle! Che vergogna! Salvo Alfredo Barrago che fa l’illusionista, e due vecchi teatranti come Mario Faticoni e Tino Petilli che, se avessero mai conosciuto un regista, sarebbero diventati davvero bravi.

L’ARTE MORTIFICATA IN SARDISTAN

corona

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