Un’altra procedura…

Economia
Pensioni, donne penalizzate
contro l’Italia procedura Ue

La Commissione Ue ha deciso di aprire, come preannunciato la procedura di infrazione contro l’Italia. L’accusa: non ha rispettato la sentenza della Corte di Giustizia sulle differenze nell’età di pensionamento fra uomini e donne nel settore pubblico.

°°° Questo governicchio ha fatto il pieno di procedure di infrazione: dalla multa per rete 4, che ci costa 36 milioni l’anno, a quest’ultima. Siamo in ottime mani, amici. Non potevamo suicidarci in modo migliore…

UNA PENSIONATA FELICE PER LE DECISIONI DI BERLUSCONI

catenina


ANCHE IL NIPOTINO E’ CONTENTO

bamboccione

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E’ AL POTERE PER CONTINUARE A RUBARE

IL REGIME DI DESTRA (INDOVINA CHI?) HA INCREMENTATO DEL 237% LE CAMPAGNE ISTITUZIONALI SULLE RETI MEDIASET (LA RAI DEVE TRASMETTERLA GRATIS): 3.137 MLN € SU 3.288 MLN € – MENO 98% AI QUOTIDIANI CATASTROFISTI…

Carmelo Lopapa per “la Repubblica”

Investimenti più che triplicati per le tv e per quelle targate Mediaset in particolare. E rubinetti ormai chiusi, giusto poche gocce, qualche spicciolo, per la carta stampata. Palazzo Chigi ha già messo in pratica dall´inizio dell´anno l´indirizzo che il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha «suggerito» agli imprenditori che lo ascoltavano sabato a Santa Margherita.

b-bandito

Il report della Nielsen Company sull´utilizzo dei fondi per pubblicità istituzionale a disposizione della Presidenza del Consiglio dei ministri conferma, numeri alla mano, l´andazzo che era ormai evidente agli addetti ai lavori. E intanto in Rai scoppia il caso Tg1, col Pd che accusa la nuova direzione di Augusto Minzolini di essere nuovo «organo di propaganda berlusconiana».

Il premier Berlusconi lo aveva detto ai giovani imprenditori: «Anche voi, non dovreste dare pubblicità ai media catastrofisti». Anche loro come lui, infatti: catastrofisti o no, i giornali ha deciso di punirli. La tabella della Nielsen, mette a confronto l´utilizzo fatto negli ultimi tre mesi di vita del governo Prodi dei 2 milioni di euro a disposizione del dipartimento Editoria, con il trend nello stesso periodo (gennaio-marzo 2009), quando con Berlusconi il dipartimento è stato guidato da Mauro Masi, oggi alla direzione generale Rai.

Ebbene, la presidenza di centrodestra ha incrementato del 237% gli investimenti a beneficio delle tv private, da 932 mila a 3 milioni 137 mila euro (la Rai deve mettere in onda gratuitamente i messaggi istituzionali). In pratica, quasi l´intero budget (3 milioni 288 mila euro) dirottato sulle emittenti tv.

Con azzeramento o quasi dell´investimento sulla carta stampata: da 369 mila euro del trimestre Prodi a 9 mila euro di quello berlusconiano, meno 98%. Flessione verticale anche per magazines e internet. Ma a balzare agli occhi è soprattutto l´impennata dello stanziamento in favore di Canale5 (da 440 mila a oltre 2 milioni di euro), Italia1 (da 230 mila a 536 mila euro) e Rete4 (da 163 a 253 mila).

«È in atto, da parte dei grandi investitori pubblicitari, uno spostamento dalla Rai e dalla stampa verso i canali Mediaset – spiega Paolo Gentiloni, responsabile Comunicazioni del Pd – temo che non abbia a che fare con dinamiche di mercato. La cosa stupefacente è che lo spostamento viene anticipato dalla presidenza del Consiglio. Siamo ormai alla esibizione, al colmo del conflitto di interessi».

Intanto, sul Tg1 si scatena la polemica. Il Pd, con Piero Martino e Fabrizio Morri, mette sotto accusa la nuova gestione dopo i servizi di politica della sera: «Da ieri è ufficiale, con la direzione Minzolini il Tg1 diventa l´organo dell´offensiva di Berlusconi contro il Pd». Il Pdl fa quadrato: «Intimidite». La direzione del Tg1 si difende: «Reazione scomposta, sono illazioni».

crisi-fisco1

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Il ritardato arriva in ritardo

Festa Repubblica, premier in ritardo
causa «telefonate istituzionali»

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è arrivato con circa un quarto d’ora di ritardo alla tribuna d’onore per assistere alla tradizionale parata militare ai Fori Imperiali in occasione della “Festa della Repubblica”.


°°° Ecco in esclusiva il testo di una telefonata istituzionale di Mafiolo:
“Pronto? Mi conscienta… hai un viso angelico… ho appena visto il tuo book fotografico che mi ha portato la servitù di rete 4… lo sciai che potresti fare la velina? Domani ti mando un bombardiere militare a prenderti a Casoria e vieni a trovarmi nella mia villa in Sardegna. Non preoccuparti… niente di depravato o di lecito, solo un rapporto da padre a figlia. Anzi… chiamami “papi”. Parliamo esclusivamente di lavoro e della tua carriera. Porta i tuoi quadernetti, così, mentre noi lavoriamo, ti faccio correggere i compitini dalla Gelmini. Cantiamo il karaoke e ragioniamo dei grandi sistemi. Ah… le manette col peluche le porto io, tu… non mettere le mutandine. Ti baciuo, cara. Ora scusami, ma devo andare a recitare la gag del “grande statista” alla sfilata militare. Spero che non si accorgano che l’ho fatta ridurre ai minimi termini… perché gli automezzi delle forze armate hanno la benzina giusta giusta dal Colosseo a garage militare.”

berlus_cazzaro

GHEDINI, PRONTO AD AGGREDIRE NOI CHE INFORMIAMO

ghedini

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Io c’ero

Quel patto scellerato ai danni di Europa 7
La puntata di Report e la sinistra complice del «delitto perfetto»

È una storia tutta italiana, quella di Italia 7 raccontata da Bernardo Iovine per Report di Milena Gabanelli (Raitre, domenica 21.30). Nel 1999 Europa 7 vince la gara per l’assegnazione delle frequenze radiotelevisive. Ma le frequenze non le vengono assegnate, così mentre le altre tv continuano a trasmettere sulle frequenze occupate o comprate sul mercato, Europa 7 resta fuori.

È la storia di un vaso di coccio in mezzo a vasi di ferro. È la storia di un Paese che legifera non per porre delle regole (l’Inghilterra, patria del Servizio pubblico, già negli anni 50 aveva una legge per lo sviluppo delle tv commerciali) ma per ratificare l’esistente, spesso per sanare una situazione selvaggia (la «legge Mammì», 1990, e la «legge Maccanico», 1997, sono il frutto di un estenuante iter parlamentare, con un’infinità di emendamenti e di compromessi, un vero obbrobrio). È la storia di come, per ragioni politiche, si possano disattendere sentenze della Corte costituzionale e della Corte di giustizia della Comunità europea.

Solo nel 2008 a Europa 7 viene assegnato un canale analogico, sottraendolo alla Rai. A ricomporre le tappe di questa incredibile vicenda, Bernardo Iovine ha intervistato, oltre ai diretti protagonisti, Giuliano Amato, Oscar Mammì, Antonio Maccanico, Salvatore Cardinale, Fedele Confalonieri, Paolo Romani. Europa 7 non è solo vittima delle mire espansionistiche di Berlusconi ma di un patto scellerato (è la mia interpretazione) fra maggioranza e opposizione che ha come punto di svolta la nascita di Raitre, o meglio l’affido delle terza rete al Partito comunista (1987). Da quel momento la sinistra diventa complice, alla Baudrillard, del «delitto perfetto» e si castra. Del resto bastava seguire le interviste a Fedele Confalonieri (in grande spolvero, persino teorico delle buone regole dell’inchiesta) e a Vincenzo Vita per capire perché su questi temi la sinistra è così perdente.

di Aldo Grasso

°°° Ero con Francesco Di Stefano, nel suo ufficio a Roma, quando chiamò l’allora presidente del Consiglio D’Alema (il colpevole della permanenza di Burlesquoni in politica), il quale gli disse con la sua solita arroganza: “Ci faccia causa. Se la vince, lo Stato pagherà.”
Silvio berlusconi, non contento di aver RUBATO tutto ciò che possiede, ha rubato anche molte vite, compresa quella di Francesco e la mia.

distefano

tv

chissene

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