Ero sempre in prima fila…

… oggi non mi permettono più nemmeno di contestare.

Roma, 13:55
INTERCETTAZIONI: FNSI, A ROMA UNO SPETTACOLO DI PROTESTA

Al teatro Ambra Jovinelli di Roma va in scena domani ‘In galera! Gli articoli che potremmo non leggere piu”, uno spettacolo-manifestazione gratuito con attori e giornalisti contro il ddl Alfano, per dimostrare nel modo piu’ evidente i guasti che il ddl Alfano licenziato dalla Camera porterebbe al sistema dell’informazione democratica dei cittadini se il testo venisse approvato anche dal Senato. La performance promossa da Unci, Fnsi e Ordine dei giornalisti, iniziera’ alle 21. Attori, uomini di spettacolo, giornalisti e rappresentanti del mondo sindacale e della societa’ civile si alterneranno ai microfoni per leggere brani delle intercettazioni che hanno consentito ai magistrati di scoprire e agli italiani di conoscere i maggiori scandali degli ultimi anni, dalle razzie economico-finanziarie, alle truffe ai danni dello Stato, dalla sanita’ malata al malaffare dello smaltimento rifiuti. Reati, scandali, ruberie, si legge nel comunicato stampa, che i magistrati avrebbero moltissima difficolta’ a scoprire, reprimere e punire se le norme del ddl Alfano diventassero legge perche’ verrebbero privati della piu’ efficace arma di indagine, dato che le intercettazioni diventerebbero quasi impossibili. Reati pubblici e privati di cui i cittadini, prosegue la nota stampa, non verrebbero piu’ a conoscenza perche’ il testo punta a impedire che i giornalisti possano riferire gli sviluppi delle indagini giudiziarie in modo corretto, compiuto e tempestivo. Tutto il mondo del giornalismo e’ impegnato da un anno a contrastare queste norme liberticide che allontanerebbero l’Italia dall’Europa comprimendo in modo inaccettabile la liberta’ d’informazione.

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Maria Novella Oppo

Il plebiscito minoritario

Ormai anche le nottate elettorali sono diventate un genere televisivo, un reality i cui protagonisti sono sempre gli stessi. Da quanti decenni, ormai, vediamo La Russa e Gasparri imperversare commentando i risultati? Berlusconi invece no: lui arriva sempre dopo. Ha bisogno di tempo per elaborare la nuova strategia di bugie postume. In quelle preventive sosteneva che era già al 45%, proiettato oltre il 50, ma ora si scopre che, nonostante l’avanzata leghista, il suo plebiscito è minoritario. Una mostruosità lo stesso, ma, dopo tutto, bisogna sempre ricordarsi che la maggioranza assoluta degli italiani non lo ha mai votato. Nonostante trent’anni di campagna elettorale ininterrotta, con una sproporzione di forze mai vista. Nessun paese al mondo ha vissuto niente di simile. Perciò, non è provato che altri saprebbero resistere meglio di noi. La deberlusconizzazione dal basso è cominciata: l’opposizione seguirà. Almeno speriamo.

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Buongiorno a tutti!

IL PLEBISCITO INVOCATO DAL DUCETTO NON C’E’ STATO. COME PREVEDEVO. ANZI… IL MAFIONANO SI E’ PRESO QUATTRO SONORI SCHIAFFONI. MI FANNO INCAZZARE FRANCESCHINI E FERRERO… SI FOSSERO UNITI, CON DI PIETRO AL FIANCO AVREBBERO PRESO ALMENO UN 10% IN PIU’ E BURLESQUONI OGGI SAREBBE STATO COSTRETTO A TACERE PER SEMPRE E AD ANDARE FUORI DALLE PALLE.

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Sicilia in fiamme

RIFIUTI: DISCARICHE E CASSONETTI DATI ALLE FIAMME A PALERMO

Una cinquantina gli interventi dei vigili del fuoco, tra le 19.30 di ieri sera e le 5.30 di stamane, per spegnere cassonetti, campane e mini discariche dati alle fiamme in quasi tutti i quartieri di Palermo da vandali o da gente esasperata per i cumuli di immondizia presenti da giorni sulle strade. Sarebbero oltre 60, secondo una stima approssimativa, i cassonetti e le campane distrutti. Su segnalazione di cittadini e automobilisti i vigili del fuco sono intervenuti, tra l’altro, in via Castellana, via Sampolo, via Sperone, via Brunelleschi, via Ciaculli, via Autonomia Siciliana, via Villini Santi Isidoro, via Celone, via dei Cantieri, via Gaspare Palermo, via Cala, viale Michelangelo e via Giafar. L’ultimo mezzo antincendio dei vigili del fuoco utilizzato e’ uscito dalla caserma intorno alle 5.30 per raggiungere via Salvatore Bono dove ignoti hanno dato fuoco a due cassonetti.

°°° Prima salta la regione, ora incendiano i cassonetti. La mafia e Mafiolo perdono terreno e si vendicano. Se burlesquoni perde la Sicilia è fottuto per sempre. AVANTI COSI’…

SI STA SCIOGLIENDO, RAGAZZI!

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Qua… quà… co-co-co-coccodè

Berlusconi: Marina e Luigi a Franceschini, “Orgogliosi nostra educazione”

MILANO – Dopo Pier Silvio anche Marina e Luigi Berlusconi difendono il padre dopo le parole di Dario Franceschini. ”Franceschini dovrebbe vergognarsi – ha detto Marina – Chi gli da’ il diritto di giudicare Silvio Berlusconi come padre? Con le sue parole offende anche me come figlia”. Luigi si e’ detto invece “contento e orgoglioso dell’educazione” ricevuta e poi ha aggiunto: “Non vedo perche’ la politica si permetta di giudicare Silvio Berlusconi come padre. Si tratta di piani diversi che non dovrebbero essere mai sovrapposti”. (Agr)

°°° Bene. Bene. Bene. Chi abbiamo qui? Abbiamo tre dei rampolli che s’inalberano. Hanno visto silvio berlusconi sì e no dieci volte in tutta la vita: troppo impegnato con la mafia o a corrompere giudici-finanzieri-testimoni scomodi o a correre dietro alle zoccole… Ok. Scartiamo Luigi che è stato educato da Veronica e che ha subito preso le distanze dal piccolo padre, tant’é che sta percorrendo una strada d’affari con un diretto concorrente di silvio, ma pier pier e marina la plastificata… di che cazzo parlano? Lei non ha mai combinato una mazza, tranne drogarsi, plastificarsi e fare orgette strane… lui, fesso e inutile come pochi, sta continuando a devastare la televisione: di cui non capisce un cazzo e che ha sempre usato come suo padre: per trovare zoccole facili e senza talento. Per concludere: non è Franceschini che spergiura sulle loro teste ogni due x tre o che ha DA SEMPRE messo la sua vita privata (FASULLA) in piazza. Di questi pulcini bagnati la vita farà un solo boccone. Che si tacciano e si vergognino!

pilloni

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E si vede!

BERLUSCONI: PIER SILVIO, COME SI PERMETTE FRANCESCHINI?

“Ma Franceschini come si permette? Forse sbaglio a prendere sul serio una battuta di cosi’ pessimo gusto. Ma anche alla campagna elettorale c’e’ un limite”. E’ Pier Silvio Berlusconi a replicare, con una nota, al leader Pd. Il vicepresidente Mediaset, figlio del premier, aggiunge: “Io, proprio io, sono stato educato da Silvio Berlusconi. E i miei valori sono i suoi. Amore per il lavoro, generosita’, tenacia e rispetto per gli altri. Quel rispetto che Franceschini dimostra di non conoscere”.

°°° Si vede, caro pirlacchione che sei stato educato da tuo padre. A proposito, chi è? Spero non sia silvio, anche se come lui sei ignorante come una radice, stupido, egoista, imbroglione,tirchio, e arrogante.

SECONDO PIRLA

Bonaiuti: “Chieda scusa”. “Ci rifiutiamo di pensare che il Pd possa condividere la battuta infelice e pesante di Franceschini”. Così il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti attacca il leader democratico. Aggiungendo che “il rispetto dell’avversario politico è il fondamento della democrazia e Franceschini dovrebbe chiedere scusa ai figli di Berlusconi, a Berlusconi e agli italiani”.

°°° Ed ecco che si avanza la scimmietta ammaestrata. Dunque: silvio berlusconi può fare qualunque porcata, in Italia e all’estero, può pulirsi il culo con la legge e con la Costituzione, può riempire di merda – COME HA SEMPRE FATTO – i magistrati e gli statisti, ma appena in signore come Franceschini, politico onestissimo e pure capace, si azzarda a dire una frase che TUTTO IL MONDO PENSA, ecco che viene azzannato alla gola. Manco fosse Franceschini il gangster arrogante…

TERZO PIRLA

Frattini: “Stampa estera disonesta”

°°° O coglione! Ma i disonesti siete voi: tutti delinquenti, pluricondannati o pluripregiudicati! La stampa estera – AL 90% DI DESTRA- non è composta dai vostri zerbini inconsistenti come vespa, fede, feltri, rossella, mimun, liguori, giordano, mazza, etc. Fuori di qui sono tutti giornalisti veri, come Santoro e Travaglio. Altro che cazzi!

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Berlusconi, gangster impunito

In arrivo la norma che cancella tutte le prove
di Claudia Fusani

Il delitto perfetto esiste. Basta avere molta fortuna. Oppure essere molto abili nel cancellare scientificamente ogni prova e ogni indizio. Non solo quelli lasciati sulla scena del delitto ma anche ogni collegamento o riferimento possibile. Ecco, la vicenda giudiziaria del premier Silvio Berlusconi assomiglia molto al tentativo lucido, costante, scientificio di cancellare ogni prova e indizio. Una bonifica a prova di Ris. O di Csi.

Fiction televisive a parte, la via maestra per il Presidente del Consiglio sarebbe sempre la stessa: farsi processare, accettare il giudizio dei giudici e poi sbandierare le sentenze. Quali che siano. Come ha fatto il senatore Giulio Andreotti, non l’ultimo nome nella storia della Repubblica. Lui invece fugge dai processi, impazzisce quando gli si parla di toghe e magistrati e continua a mettere la sua vita al riparo della giustizia grazie alle leggi ad personam, le norme studiate a tavolino proprio per blindarsi rispetto ad inchieste, sospetti e accuse.
Se la madre delle leggi ad personam è stato il lodo Alfano (impunibilità delle quattro più alte cariche dello Stato, luglio 2008) per cui Berlusconi è uscito dal processo dove era coimputato con l’avvocato inglese David Mills, l’inizio è stato nel 2001 quando, appena insediato a Palazzo Chigi fece approvare la norma che di fatto depenalizzò il falso in bilancio (all’epoca c’erano un paio di processi incardinati con questa ipotesi di reatoprocessi,incardinati,reato,rogatorie,internazionali,conti esteri,Previti,Squillante,dimezzò,termini,prescrizione,). Nel mezzo c’è una lunga lista: dalla legge che ha modificato le rogatorie internazionali (2001) per cui divennero inutilizzabili le dichiarazioni sui conti esteri di Previti e Squillante; alla ex Cirielli (o salva Previti, 2004) che dimezzò i termini di prescrizione del reato così che l’ex ministro della Difesa e avvocato del premier evitò la conferma in appello delle condanne a 16 anni per tre corruzioni giudiziarie (Imi-Sir, Lodo Mondadori, Squillante). L’operazione non è ancora conclusa.

Nell’obiettivo di bonificare, cancellare, ripulire – perché in fondo se il premier “cade” sul caso Mills e diventa corruttore è come tirare un filo e sciogliere tutto il gomitolo che imbozzola la sua purezza di leader nonché di vittima del sistema giudiziario – il governo ha approvato a dicembre un complesso di norme che modificano il codice penale e di procedura. «La riforma della giustizia per assicurare più velocità nei processi e più certezza della pena» fu l’obiettivo dichiarato. Bene. Ecco come l’articolo 4 di quel pacchetto di norme (32 in tutto) interviene nel nostro sistema giudiziario. Il secondo comma di quella norma prevede che una sentenza passata in giudicato «non possa più essere acquisita ai fini della prova». Significa che le sentenze passate in giudicato, e quindi definitive, non potranno più essere utilizzate come prova anche in processi diversi. Significa che ogni volta si dovrà ricominciare da capo e non avere mai nulla di acquisito, Neppure se ha il certificato massimo della Cassazione. Significa che quando, e se mai, Berlusconi dovesse essere processato con l’accusa di corruzione per le tangenti alla Fininvest, quando non avrà più lo scudo del lodo Alfano, la sentenza del suo ex coimputato Mills, quella che ci dice che l’avvocato inglese ha mentito per tutelare il premier e la sua azienda, non potrà essere utilizzata come prova.

Sfugge, francamente, come questa modifica possa accellerare i processi e i tempi della giustizia. Anzi, semmai avverrà il contrario.
La Commissione Giustizia del Senato sta valutando in questi giorni il disegno di legge. Luigi Li Gotti, penalista, ex sottosegretario alla Giustizia, ora senatore per l’Idv, non ha dubbi: «E’ un’altra legge vergogna, che serve al premier».

Pulire, bonificare, annullare. Togliere di mezzo ogni possibile indizio. O rischio. Nello stesso pacchetto di norme diventano molto più severi i motivi di ricusazione del giudice: basta che abbia, anche solo una volta, detto qualcosa, «formulato un giudizio sulle parti del processo», e sarà obbligato ad astenersi. Sacrosanto, ma la norma è talmente generica che sembra diventare possibile ogni tipo di ricusazione. In pratica, passa il principio che si possa essere giudicati solo da chi è gradito all’imputato. E se l’imputato è un boss di mafia?

Ecco perché sarebbe tanto più semplice per il nostro Presidente del Consiglio rinunciare agli scudi e accettare il processo. Sarà sicuramente innocente, come sostiene. E almeno non se ne parla più.

°°° Certo, innocente come hitler e lo squartatore di Boston. Stampatevi questo pezzo tenetelo in tasca, pronti a sputare in faccia qualunque scimmietta che si permetta di ripetere la solita, vecchia, balla: “E’ SEMPRE STATO ASSOLTO!” UN CAZZO, NON è stato MAI assolto… si è fatto fare le leggi per non finire in galera. Cosa che ripetiamo da 15 anni.

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Sempre peggio

Shopper: l’Australia li vieta

L’Italia rinvia, l’Australia va avanti. Da oggi nell’Australia meridionale gli shopper sono vietati: nei supermercati frutta e verdura si porteranno via usando i sacchetti di carta, o le buste di plastica biodegradabile, o le vecchie sporte per la spesa. Le multe per chi non rispetta le nuove regole vanno da 160 a 2.500 euro.
Il ministro dell’ambiente australiano ha ricordato che il suo paese, che produce 4 miliardi all’anno di sacchetti di plastica, ridurrà così il volume dei rifiuti in discarica e l’inquinamento di strade, parchi e corsi d’acqua. In Italia, dove di shopper se ne producono 10 miliardi l’anno, il governo è invece di avviso contrario. Tanto che ha fatto saltare la scadenza del 1 gennaio 2010, prevista dal governo Prodi, per mettere al bando i vecchi sacchetti di plastica (è saltato anche il divieto di mettere in commercio entro la stessa data elettrodomestici di classe energetica inferiore ad A: anche loro riabilitati).
Grazie all’annullamento della misura sugli shopper – osserva Ermete Realacci, responsabile ambiente del Pd – continueremo ad emettere 400 mila tonnellate di anidride carbonica in più e continueremo a trovare le nostre campagne e le nostre spiagge decorate con brandelli di plastica.
Il via libera al tradizionale inquinamento del paesaggio comporta anche uno stop all’innovazione industriale italiana, visto che disponiamo di un’alternativa nazionale. Nel 2007 è infatti partita la prima bioraffineria italiana, uno stabilimento d’avanguardia frutto di un accordo tra la Novamont, un’azienda nata da un centro di ricerca Montedison, e la Coldiretti. La struttura produce Mater-Bi, un prodotto tecnologicamente innovativo, legandolo al territorio: lo stabilimento è a Terni e la filiera rigorosamente locale. Mezzo chilo di mais e un chilo di olio di girasole sono sufficienti per creare circa 100 buste di bioplastica. Secondo i calcoli della Coldiretti, per sostituire le 300 mila tonnellate di plastica necessarie a produrre i sacchetti usati in un anno in Italia basterebbe coltivare circa 200 mila ettari, un quinto delle terre agricole non utilizzate. Il tutto con un ovvio vantaggio ambientale visto che 1 chilo di polietilene comporta l’emissione di 2 chili di anidride carbonica, mentre per 1 chilo di bioplastica si rilasciano solo 800 grammi di anidride carbonica.

°°° Questo vecchio maiale di burlesquoni sta annullando, una dietro l’altra, tutte le ottime cose fatte dal Governo Prodi. Ci sta riportando indietro di sessant’anni, e questo è sotto gli occhi del mondo, con la differenza di un debito pubblico ormai galoppante e insanabile. Per quanto potremo sopportare tutto questo sconcio?

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Ho visto…

Ho appena visto OTTO E MEZZO su La 7… C’era Vauro e c’era quella povera persa della santanchè: una persona volgare, ignorante e inutile, come solo una destronza arrampicatrice sociale plastificata può essere. Il nulla totale. Avrà commesso almeno sei reati penali in meno di un’ora. Ma mi ha fatto incazzare Vauro: poteva seppellirla in mille modi, invece è stato al suo gioco e ha fatto il tipico errore della sinistra: è stato troppo signore. Ma anche sprovveduto! Si è fatto dare del “servo” svariate volte. Ma come si fa a farsi dare del servo DA UNA SGUATTERA? Noi sappiamo che gli unici servi in questo paesello disastrato sono solo ed esclusivamente i miracolati destronzi: non vanno nemmeno a pisciare senza il permesso del loro proprietario. Non basta, lo capirei se il loro padrone fosse un uomo… ma è un piccolo farabutto molto più disastrato di loro!… la cui unica fortuna è stata quella di essere nato quando non c’erano più Togliatti, De Gasperi, Moro, Pertini, Longo, Nenni e Berlinguer. Sarebbe ancora e per sempre in galera, nell’Italia vera. Ultimo appunto: la zoccola mancata (per mancanza di mercato) ha detto che PAGA LE TASSE (AHAHAHAHAHAHAH!), che ha sempre lavorato e si guadagna i soldi col sudore della fronte (AHAHAHAHAHAH!) e che in Sardegna, al billionaire, dà lavoro a 150 famiglie… Non mi risulta che in quella centrale di spaccio di droga lavori nemmeno un sardo.

ALCUNE IMMAGINI DELLA BELLA (plastificata) SANTANCHE’

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