I NODI AL PETTINE

La manifestazione fuori da Montecitorio
I comitati chiedono più trasparenza nelle scelte del governo
Roma, la protesta dei terremotati
In 1000 alla Camera gridano: “Buffoni”
Tanti gli slogan dei Comitati: “Forti e gentili sì, fessi no!”
I sindaci: “Vogliamo fatti, non promesse” E il Tg1 oscura la protesta

La tenda montata a
Montecitorio dagli studenti

berlusco

ROMA – E’ arrivata a Montecitorio per il sit-in dimostrativo, la marcia degli sfollati delle tendopoli dell’Aquila, che protestano proprio nel giorno in cui la Camera deve approvare il decreto legge sull Abruzzo.

Slogan e proteste. Senza bandiere di partito e scandendo vari slogan tra cui “forti e gentili sì, fessi no!“, “100% ricostruzione, partecipazione e trasparenza” e “Buffoni, buffoni”, 1000 aquiliani dei Comitati dei cittadini sono arrivati a Roma con 20 pullman partiti questa mattina alle 9 e 30 da Collemaggio. Presente anche un grande striscione con la scritta: “Case, scuole, Università. Subito. Contro la speculazione ricostruzione dal basso”. Ad imitazione delle tendopoli, alcuni ragazzi montano tende da campeggio sotto l’obelisco che domina la piazza. Sono scesi in piazza anche gli studenti dell’Onda che chiedono che a occuparsi della ricostruzione non sia Impregilo poiché fu proprio “la stessa azienda a costruire l’ospedale che poi crollarono”.

Le richieste. Gli organizzatori hanno chiesto garanzie sulla riparazione dei danni causati dal terremoto, la riapertura del centro storico, risorse adeguate per risarcire gli imprenditori che hanno avuto le imprese distrutte o danneggiate e un maggiore coinvolgimento della cittadinanza nelle scelte della ricostruzione.

Il Pd presente. Alla manifestazione erano presenti alcuni parlamentari del Pd e dei radicali, Legambiente,il sindaco di L’Aquila, Massimo Cialente, il presidente della Provincia Stefania Pezzopane e molti dei sindaci delle città colpite dal terremoto, che hanno chiesto che le promesse vengano messe “nero su bianco”. La vicepresidente della Camera, Rosy Bindi ha raggiunto il sit-in dei terremotati per esprimere la sua solidarietà e ha detto: “Non sono più venuta perché in campagna elettorale non volevo strumentalizzare le vostre difficoltà. Ma, dopo i ballottaggi – ha detto la Bindi -, vi assicuro che verrò una volta alla settimana nelle tendopoli de L’Aquila e a Pescara dagli sfollati”. Poi ha aggiunto: “E’ finito il tempo delle passerelle e della false promesse. Il governo deve mettere risorse vere per la ricostruzione e dare certezze a tutti sul futuro delll’Aquila e di tutti gli altri centri colpiti dal terremoto. Avete pienamente ragione -ha concluso la vicepresidente della Camera -, e sarebbe una vergogna se anche in questo caso il Governo decidesse di porre la fiducia, rifiutando di accogliere le vostre richieste e di cambiare il decreto legge”. Critico anche il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini: “Abbiamo assistito ad una passerella di ministri a L’Aquila e in Abruzzo. Oggi in aula c’è solo il sottosegretario Menia. Avrei gradito che la presenza del governo fosse adeguata al dramma che abbiamo vissuto”.

Il presidente della regione, Gianni Chiodi, ha invece invitato gli aquilani “ad avere piena fiducia nell’operato del governo, che sta cercando di venire incontro a tutte le esigenze e alle necessità legate alla fase della ricostruzione”.

Blackout del Tg1. Ma evidentemente i motivi della protesta non erano abbastanza importanti per il Tg1 che ha mostrato un servizio sulla ricostruzione della casa dello studente per opera della regione Lombardia del governatore Roberto Formigoni. Per il Pd ha protestato Lanfranco Tenaglia che ha detto: “Nel giorno in cui si sta svolgendo la marcia degli sfollati delle tendopoli dell’Aquila, conclusa con un sit-in a Montecitorio, il Tg1 sceglie di parlare del terremoto in Abruzzo con un servizio sulla ricostruzione della Casa dello studente, certamente una buona notizia ma riferita con stile celebrativo, e con tanto di intervista, al presidente della regione Lombardia Formigoni. Gli avvenimenti in corso a Roma sono stati invece del tutto ignorati”. Tenaglia ha poi aggiunto: “Ci avevano
raccontato che con un giornalista a tutto tondo come direttore il Tg1 aveva scelto la strada dell’informazione pura, scomoda e senza compromessi. Tutto ciò, invece, non sta avvenendo e avviene anzi il contrario”.

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che culo!

Brunetta: «Col federalismo stop ai privilegi delle Regioni a statuto speciale »
«Ora tutte saranno “speciali” , e non perchè hanno più soldi delle altre»

«FINE PRIVILEGI REGIONI STATUTO SPECIALI» – «Basta con le Regioni a statuto speciale» ha anche detto Brunetta, commentando le critiche del sindacato valdostano Savt-Ecole sulla legge Gelmini e sulla legge Brunetta. «Tutte le Regioni italiane – ha precisato – saranno speciali, non ci saranno più privilegi». «Le Regioni a Statuto speciale – ha affermato Brunetta – sono istituzioni della Repubblica che per 50-60 anni hanno chi bene chi meno bene goduto di un vantaggio finanziario. Molti l’hanno usato bene, altri meno bene. Con il federalismo e il federalismo fiscale che stiamo realizzando avremo tutte regioni a statuto speciale. Si giocherà non più sui trasferimenti maggiori, ma sull’efficienza, la qualità, la trasparenza, la produttività. E saremo tutti un po’ più equi. Che nessuno – ha aggiunto – strilli alla lesa autonomia, non si tratta di questo. Si tratta solo di redistribuire meglio le risorse della collettività».

°°° Quindi, per questo cialtrone, per questo mentecatto ignorante e presuntuoso, invece che arrivare finalmente alla nostra autonomia reale: con zona franca, continuità territoriale con le NONSTRE flotte navali e aeree, saremo costretti a mangiare molta più merda. Dunque, noi che in Sardegna raffiniamo il petrolio per mezza Europa, inquinando il nostro territorio e i nostri mari, ma paghiamo la benzina e il gas più cari che altrove. Dunque, noi dobbiamo sopportare vere e proprie guerre sul nostro territorio, a causa delle servitù militari che seminano cancro e pesci al mercurio… e dovremmo stare zitti? Va bene che siamo circondati di scimmiette, amici, ma dovremmo sopportare anche che una cosca mafiosa col 33% dei voti ci pisci in testa e continui a colonizzarci e rincoglionizzarci? Io non lo credo. Penso che quando arriveranno i FATTI concreti, sapremo reagire come si conviene e gettare a mare queste merde.

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brunettasordi1

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Da la Voce

Le vittime dei terremoti non sono una fatalità. Le conseguenze dei sisma in termini di vite umane e di costi economici possono essere fortemente ridotti da una buona qualità delle istituzioni. Ce lo insegna l’analisi di 90 catastrofi naturali dal 1980 al 2002. Il caso dell’ospedale dell’Aquila crollato è l’emblema di un sistema che incentiva alla cronica inadeguatezza per attrarre più finanziamenti pubblici e non essere poi utilizzabile quando ce ne sarebbe più bisogno.
Adesso le società quotate possono diffondere l’informazione finanziaria obbligatoria sul web anziché sui giornali. Che perdono una rendita e protestano in nome della trasparenza tradita. Come gli ultimi giapponesi combattenti quando la guerra era finita.
I paesi maggiormente industrializzati destineranno lo 0,7 per cento dei pacchetti anticrisi a sostegno delle economie in via di sviluppo più esposte. Non il governo italiano, che si vanta della presidenza del G8, ma riduce le risorse alla cooperazione ed elude un impegno politico esplicito e coerente.

bcornuto

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Trasparenza? Col cazzo!

Bonino: «Mettiamo su Internet redditi e ‘affari’ di onorevoli e funzionari»

«Il candidato sotto la lente dell’elettore, in modo che questi possa conoscerlo, seguirlo nella sua attività politica, monitorare le sue scelte e anche i suoi interessi» e possa esercitare il suo «voto consapevole». È l’anagrafe degli eletti, una iniziativa dei Radicali italiani, tradotta al Senato dal giuslavorista Pietro Ichino in una proposta di legge che ha il sostegno di 23 parlamentari del Pd, tra cui la capogruppo Anna Finocchiaro e, naturalmente, la vicepresidente di palazzo Madama, Emma Bonino.

L’idea è quella di rendere visibili a tutti, su internet, non solo i redditi di tutti gli eletti e i nominati (nei partiti e nelle amministrazioni pubbliche, come le Asl), ma anche la loro attività all’interno delle istituzioni e nel privato («per rivelare ogni possibile conflitto d’interesse»). «Di una legge non ci sarebbe bisogno – dice Ichino – Anche perché già una legge dell’82 ha introdotto questa forma di pubblicità: basterebbe solo estenderla alla pubblicazione su internet».

Ma, spiega Ichino, al Senato ad esempio i dati vengono diffusi con un «bollettino che è praticamente irreperibile». «Nei contatti con altre forze politiche – sottolinea Emma Bonino – non abbiamo trovato nessuno che dicesse che questa idea, già praticata in molti Paesi, è pessima, ma poi pochissimi si impegnano a realizzarla. Quindi qualche problema c’è». La proposta radicale è stata per ora adottata da 5 comuni, 4 province e 1 regione, l’Abruzzo. Altre 5 regioni sono pronte a recepirla. Ma la legge presentata al Senato «non è stata ancora neanche incardinata».

I radicali hanno pubblicato sul sito www.radicali.it nel dettaglio i redditi dei dirigenti del partito e degli 11 eletti al Parlamento italiano e all’Europarlamento. Per tutti, più della metà dei redditi derivanti dall’attività istituzionale, va al partito e alle sue associazioni. Marco Pannella dichiara di aver versato contributi pari a 524.811,32 euro tra 2001 e 2008. Nessuno ha incarichi in consigli d’amministrazione pubblici o privati. Solo due, Marco Beltrandi e Donatella Poretti hanno l’automobile. Emma Bonino ha annunciato l’invio di una lettera a tutti i parlamentari, perché aderiscano all’iniziativa, pubblicando il loro reddito sul sito dei radicali.

°°° Questa è bellissima! Piacerà da morire a Mafiolo e a tutti i trafficanti e faccendieri amici suoi. Ma piacerà molto anche agli altri evasori fiscali e falsificatori di bilanci come lui. Ricordiamoci che falsificò anche i bilanci di fininvest PER ENTRARE IN BORSA, altrimenti oggi sarebbe sotto i ponti o in galera. Solo così, truffando un mare di gente e un mare di investitori gnorri e gnoccoloni, è riuscito a costruire le sue immense ricchezze: RUBATE!

bonino

capone

MA HO PAURA CHE RESTERA’ CON LA ROSA NEL PUGNO

rosa_nel_pugno

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