Una lezione tunisina per Maroni

Una lezione tunisina per Maroni

di Maria Novella Oppo

Una settimana fa, a “Ballarò”, il ministro Maroni annunciò una grande spedizione umanitaria italiana verso i confini libici. Così, secondo la sua spiegazione, avremmo bloccato ‘l’esodo biblico’ che tendeva e riversarsi su Lampedusa. In questo modo il governo leghista tentava di cancellare la figura spaventosa provocata nel mondo dagli sbaciucchiamenti tra Berlusconi e Gheddafi. Per non parlare delle proteste Onu per i nostri criminali respingimenti in mare. Senonché, solo ieri una nave italiana carica di aiuti è approdata alle coste libiche. Nel frattempo, come ha raccontata a Sky un bel servizio del giornalista Renato Coen, i tunisini hanno dato da bere e da mangiare a una massa enorme di profughi, desiderosi solo di tornare a casa loro e non di venire in Italia a farsi insultare dai leghisti. Così un Paese povero e appena uscito da una rivolta ha fatto fronte a una grande emergenza umanitaria. E si tratta di quegli stessi tunisini che Maroni fino a ieri ricacciava nelle galere di Gheddafi.

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