I morti e il chiacchiericcio. di Maria Novella Oppo

I morti e il chiacchiericcio

di Maria Novella Oppo

Neppure l’orrore della strage di migranti nel mare nostrum zittisce il chiacchiericcio che riempie le nostre cronache, in specie quelle televisive. I corpi dei fuggitivi che ci chiedevano salvezza galleggiano sulle acque e sulle coscienze di chi, in queste settimane, ha scherzato con le promesse di campi da golf e casinò illegali. Per non parlare di chi ha grugnito il suo «fora d’i bal» e del ministro degli Interni che ha lasciato ammucchiare sui moli di Lampedusa migliaia di esseri umani, per non disturbare i politici del Nord impegnati nelle loro eterne campagne elettorali. E dire che, ancora l’altra sera a Ballarò, il ministro Fitto («parlando come meridionale») ha evitato la domanda di Floris sul concentramento, anzi sui campi di concentramento degli immigrati al Sud. Mentre il Parlamento è sequestrato dai difensori della libidine senile dello statista che non voleva disturbare Gheddafi e che, sempre per ragioni di Stato, si occupava della nipote minorenne di Mubarak, facendole frequentare corsi notturni tenuti da decine di prostitute strapagate.

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