Italia verso la bancarotta nel 2016. Per i mercati c’è una possibilità su tre

Italia verso la bancarotta nel 2016
Per i mercati c’è una possibilità su tre

Continuano i rialzi sui Cds sovrani dell’Italia.La probabilità di bancarotta del Paese da qui al 2016 è pari quasi al 35%. Un dato che pesa in vista dell’asta di domani cui la Bce non potrà partecipare

http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/09/12/italia-verso-la-bancarotta-nel-2016-per-i-mercati-ce-una-possibilita-su-tre/156944/

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Alghero, il Municipio va in bancarotta. °°° Capite perché parlo di sindachetti e di scimmiette sardegnole? Tutti destronzi, ovvio.

Alghero, il Municipio va in bancarotta
L’opposizione: “C’è un buco di 8 milioni”

L’operazione derivati del 2005 per ristrutturare il debito, spese esagerate negli ultimi anni, blocco dei pagamenti alle imprese.

°°° Questa feccia di destra ha devastato l’Italia intera e nessuno ancora si muove per cacciarli a calci nel culo, dopo avergli requisito le ville, le barche, i conti correnti in Italia e all’estero. Gli italioti sono un popolo di mollacchioni, ma i sardi sono ancora più tonti. Abituati a piangersi addosso e a chiacchierare…

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Le porcate del cazzaro mafioso di Hardcore e le rapine ai nostri danni

La favola fiscale

di Massimo Giannini (Rep)

NEL 2001 fu il leggendario “meno tasse per tutti”. In questo 2010 siamo passati al celebre “non metteremo le mani nelle tasche degli italiani”. La favola fiscale di Silvio Berlusconi vive di slogan di sicuro effetto mediatico, ma di oscuro impatto politico. Fu così nella seconda legislatura: a dispetto degli annunci, le tasse non calarono affatto. Rischia di essere così anche in questa terza legislatura: non solo aumenta la pressione fiscale, ma presto i comuni potranno reintrodurre anche l’Ici sulla casa.

Al di là delle precisazioni e delle smentite di rito, l’annuncio del ministro dell’Economia non si presta ad equivoci. Giulio Tremonti dichiara che nella bozza del decreto base sul federalismo sarà previsto “il ritorno ai Comuni del potere fiscale, nel loro comparto naturale di competenza: immobiliare e territoriale”. La formula sembra un po’ criptica, ma non lo è affatto. Dietro alla cortina fumogena delle parole, il ministro sta lanciando due messaggi precisi.

Il primo è un messaggio esplicito agli amministratori locali, soprattutto quelli della Lega, che protestano contro la stangata prevista dalla manovra. Tremonti dà ai sindaci mano libera per coprire i buchi di bilancio causati dal taglio dei trasferimenti con la solita “toppa” delle imposte. Detto altrimenti: quello che il governo centrale vi toglie con una mano, voi ve lo potete riprendere con l’altra.
Il secondo è un messaggio implicito agli italiani, già provati da una crisi recessiva durissima. Tremonti spiega ai contribuenti che, dopo il varo del decreto attuativo del federalismo, i comuni potranno reintrodurre l’imposta comunale sugli immobili. Non la chiameranno più Ici. Inventeranno l’acronimo più originale. Ma la sostanza per i cittadini non cambia: le tasse che non vi saranno prelevate dalla mano del governo centrale ve le sfileranno dal portafoglio le mani dei comuni.

Così, oltre al danno, siamo alla solita beffa. Nel 2006 Prodi eliminò l’Ici sulla prima casa per i redditi più bassi, fino a 50 mila euro. Nel 2008 Berlusconi vinse le elezioni promettendo la completa eliminazione dell’Ici anche per i redditi più alti, superiori ai 50 mila euro. Ora, per rispettare la falsa promessa di “non mettere le mani nelle tasche degli italiani”, il governo ci ripensa. Ma, come sempre, lascia che a fare il “lavoro sporco” siano i sindaci, con la scusa dell’attuazione del federalismo (di cui si occuperà l’apposito Brancher). Del resto: perché assumersi una responsabilità, quando si può più utilmente assumere un ministro?

°°° Siamo alle solite: il losco faccendiere vende fumo a reti unificate, ma dal 1994 – PER COLPA SUA – l’Italia è sempre sull’orlo della  bancarotta finanziaria. Non solo! Ormai abbiamo abbondantemente superato la bancarotta del civismo, della cultura, della scuola, della libertà, della credibilità internazionale, ecc.

Ma chi si ricorda le minchiate bofonchiate nella famosa VHS precotta della sua “discesa in campo”? Basterebbe riascoltare quelle stronzate e fare il paragone tra QUELLA Italia e QUESTA  di oggi, dopo la cura berlusconi, per renderci conto di quento ci abbia portato alla Chicago degli anni 30, all’Alabama del primo novecento, e allo Zimbabwe di oggi…

L’ITALIETTA DI SILVIO BERLUSCONI: SOLO RUDERI E MACERIE.

aqui

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Salute e grano. 1992, Berlus in bancarotta, stragi, Berlusconi più ricco d’Europa… come?!

Dunque, amici, nel 1992  silvio berlusconi, dopo oltre 20 anni di miracolosi “regali” di centinaia di migliaia di miliardi da parte dello Spirito Santo e della fatina turchina, delle banche della P2 e di quelle coi vertici craxiani, nonostante la corruzione a manetta e il furto di mezza città di Arcore – reggia compresa –  ai danni dell’orfanella Casati-Stampa… si trova con i finanzieri che vogliono portare i libri delle sue società in tribunale per BANCAROTTA (debiti inesigibili per circa SEIMILA MILIARDI!) e un bel paio di manette per i polsi  del  gigante brianzolo. Poi… improvvisamente, partono le stragi “di mafia”, Dell’Utri e Berlusconi regolarizzano il matrimonio con  Sicilia Libera: il movimento di Leoluca Bagarella, killer e cognato di Totò Riina, col quale flirtavano da due anni e lo fondono con Forza Italia e vincono le elezioni. Berlusconi Silvio si trova a presiedere un indimenticabile consiglio dei ministri, con le pezze al culo, ma  in sette mesi riduce tutti gli italiani con le pezze al culo, mentre lui… prima di essere cacciato, è già possessore di centinaia di migliaia di miliardi. UN MIRACOLO! Dove li ha presi? A  CHI LI HA PRESI? Chi lo sa?

TORNATE A SORRIDERE

sardegna,sorride

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Salute e grano e…cazzi nostri!

Istat, deficit/pil 2009 al 5,2%
è il dato peggiore dal 1996

Il rapporto in forte peggioramento rispetto al 2,7% del 2008. Entrate in diminuzione del 2% mentre la spesa sale del 3%. Per la prima volta dal 1991 l’avanzo primario risulta negativo: -0,6% contro il +2,5% nel 2008

°°° Se i destronzi in buonafede, quelli che votano lega o pdl, credendo a tutte le minchiate della propaganda piduista sapessero leggere… basterebbe questo piccolo confronto dei dati per scoprire il disatro che hanno combinato IN SOLI  DUE  ANNI questi della cosca rispetto all’ottimo Governo di Romano Prodi.. Ma le scimmiette decerebrate non solo non sanno un cazzo, ma non sanno nemmeno leggere. E quando porti loro dei dati così allarmanti sotto il naso, ti rispondono:

“Ma quelli sono numeri che inventate voi!”

Come se a inventare i dati, i fatti, e i numeri falsi, DA SEMPRE, non fosse esclusivamente il signor silvio berlusconi!

 

LA  BANCAROTTA  E’  IN  AGGUATO  DIETRO  L’ANGOLO

agguato.gatto.piccione

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Le truffe di Berlusconi

Quattro miliardi per la Sicilia

Berlusconi: stop partito del Sud
Via libera del Cipe ai Fas promessi dal premier nel vertice con i “ribelli” siciliani. Oggi il consiglio dei ministri che ratifica il decreto correttivo alla manovra

*** CIPE: FINOCCHIARO, FONDI? GOVERNO TRUFFA CITTADINI

“Stiamo assistendo a una farsa. Sulla vicenda delle risorse per il Sud si sta giocando una grande truffa alle spalle dei cittadini delle

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Da Travaglio

Attenti a quei P2

Veronica Berlusconi protesta con il Corriere della sera per la vergognosa intervista dell’altro giorno ad Angelo Rizzoli che, per difendere Al Pappone, s’è permesso di criticare le amiche della signora e financo di intrufolarsi nelle convinzioni religiose del figlio Luigi.“Non si sa da quale pulpito”, aggiunge Veronica, visto che “non ho mai conosciuto” né lui né la moglie Melania, che sempre sul Corriere “era già stata prodiga di consigli non richiesti e non graditi”. Beata ingenuità: il pulpito è quello della loggia P2, di cui Rizzoli era “maestro” (tessera E.19.77), mentre Silvio era solo “apprendista muratore” (tessera 1816). I fratelli, si sa, si vedono nel momento del bisogno. A fine anni 70 il Corriere, che Rizzoli aveva appena regalato alla P2 di Gelli, Ortolani e Tassan Din, scoprì un giovane virgulto del giornalismo italiano: tale Silvio Berlusconi, subito ingaggiato per vergare sapidi commenti di economia. Ora, trent’anni dopo, riecco il maestro correre in soccorso del muratorino in difficoltà, sempre sul Corriere. La coppia, peraltro, non s’era mai separata: Angelo, già celebre per una strepitosa bancarotta fraudolenta con arresto incorporato, lavora da anni per Raifiction (già feudo del berlusclone Saccà) e per Mediaset con due società di produzione: la Rizzoli Film e la Jules Verne Film. Quest’ultima, nel 2004, dichiarò di aver finanziato An, il partito del ministro Gasparri che aveva appena regalato al muratorino l’omonima legge salva-Mediaset. Bello vedere che, dopo tanto tempo, i sentimenti di fratellanza sono rimasti intatti. I valori della famiglia.

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Un povero, vecchio, pirla

Nota del premier dopo l’inchiesta del nostro giornale sul caso Noemi
Sul giornale in edicola domani la risposta del nostro direttore
Palazzo Chigi: “Da Repubblica
campagna denigratoria”

Il Pd: “Il Cavaliere si deve abituare alla libertà di stampa”

b-pirla

ROMA – “Invidia e odio nei confronti di un presidente del Consiglio che ha raggiunto il massimo storico della fiducia dei cittadini: sono palesi i motivi della campagna denigratoria che la Repubblica e il suo editore stanno conducendo da giorni contro il presidente Berlusconi”. E’ quanto sostiene una nota dell’ufficio stampa della presidenza del Consiglio dei ministri, dopo la pubblicazione dell’inchiesta sugli aspetti contraddittori del caso Noemi, che ha dato il via alla decisione di Veronica Lario di chiedere il divorzio.

“Attacchi di così basso livello, in vista delle prossime elezioni europee e amministrative, confermano non solo l’assoluta mancanza di argomenti politici concreti di quel giornale e della sua parte politica, ma anche una strategia mediatica diffamatoria tesa a strumentalizzare vicende esclusivamente private – conclude la nota – a fini di lotta politica”.

In mattinata arriva la replica del Pd: “L’attacco che arriva dai durissimi comunicati di Palazzo Chigi contro Repubblica – dice Paolo Gentiloni – va ben al di là di ogni polemica, fino a sconfinare nella minaccia. Il presidente del Consiglio non può usare queste parole, non può lanciare accuse di questa gravità e con toni tanto aspri quando proprio ai suoi più stretti collaboratori spetta il compito delle politiche e del sostegno alla stampa. Si deve abituare alla presenza di giornali che scrivono anche cose scomode: la libertà di stampa è un diritto garantito dalla costituzione”.

Il direttore di Repubblica Ezio Mauro risponderà alla nota di Palazzo Chigi sul giornale di domani.

°°° Mumble, Mumble… Repubblica si è limitata ieri a porre delle elementari domandine. Nulla a che vedere con le 18 domande che pose tre anni fa il Financial Times a Burlesquoni, dove gli si chiedeva espressamente (cosa che nessun giornalista italiota ha mai fatto) DOVE avesse preso i soldi per iniziare e per uscire dalla bancarotta nel 1993/4; che rapporti avesse con la Mafia, ecc… Mafiolo usò le sue tv – LUI SI’ – per diffamare il giornale più importante del mondo e minacciò una sfilza di querele. Preso per il culo dal mondo intero, querelò davvero… Indovinate chi ha vinto la causa? Non ne sapete nulla, vero? Certo, perché questo delinquente vive di annunci e di slogan. Poi, quando il gioco si fa serio, si caga in mano e fa delle immani figure di merda. Ma veniamo alla nota delirante di palazzo Chigi (che ha ospitato ben altre personalità… CHE VERGOGNA!):
Dice bonaiuti o servo equipollente:
Invidia e odio nei confronti di un presidente del Consiglio che ha raggiunto il massimo storico della fiducia dei cittadini

Ora, a parte il fatto che NON POTENDO VANTARE UN SOLO PROVVEDIMENTO COMMENDEVOLE, continuano a menarcela coi loro sondaggi FASULLI, INVENTATI, E SMENTITI DAI FISCHI e DAGLI SPUTI CHE RICEVE OVUNQUE SI PRESENTI… ma se c’è un verme che ODIA, chiunque non possa comprare, è proprio silvio burlesquoni medesimo!
Invidia?! Fatemi capire… cosa avrebbe da invidiare uno gnomo morente alto un metro e un cazzo sdraiato, impotente da una vita, pieno di cocaina come un uovo, con l’organismo putrefatto che lo obbliga al brodino vegetale o al risottino in bianco da almeno 30 anni, ignorante e volgare come una zoccola, con una fedina penale orripilante e indagato in mezza Europa, un fallito che non ne ha azzeccato nemmeno mezza come imprenditore (ma poi, un imprenditore è imprenditore in tutto il mondo, se è capace… questa merda di verme, ogni volta che ha messo il naso fuori dall’Italietta, senza l’appoggio di Craxi o della mafia, è stato mandato affanculo in un amen ed è tutt’ora indagato), antipatico come pochi, irriso da tutto il mondo: e cioè da quasi SEI MILIARDI di uomini e donne… Che cazzo avrebbe da invidiare costui?

a_cazzaro5

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